Pietro Barucci … e la mano pesante … delle “talpe” capitoline …

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Pietro Barucci, che ha appena visitato la nota mostra negli scantinati dell’Ara, ci manda queste sue riflessioni … “a caldo” …
“Caro Giorgio, ho visto la mostra dei progetti per la sistemazione dell’Augusteo, allestita nel nuovo edificio dell’Ara Pacis, e ti voglio comunicare le mie riflessioni.
Visitare i meandri di quel nuovo edificio è sconcertante. E ancora più lo sono i progetti esposti. La sensazione complessiva è che tutta la faccenda sia gestita dal Comune con tutta l’accortezza e la levità del classico pachiderma che si aggira nel negozio di cristalli.
Per l’ edificio sarebbe stato necessario un concorso, e invece è stato preferito un incarico diretto, salvo poi subire l’invadenza e le prepotenze di un grosso personaggio come Richard Meier, senza la possibilità di esercitare alcun controllo.
Fatta la frittata, sarebbe stato consigliabile adottare un profilo basso e limitare gli ulteriori interventi allo stretto indispensabile. Era chiarissimo che sulla piazza c’era poco da fare, se non sopprimere l’orrendo parcheggio e sistemare il giardino; poteva bastare un incarico di routine a uno specialista qualificato.
Invece si è voluto fare il concorso. Altisonante e molto pubblicizzato.
Visto nell’ insieme, il concorso ha confermato quello che si pensava, che c’era poco da fare.
Il progetto vincitore, del gruppo Cellini, è certamente il migliore.
Il gruppo è qualificato, Cellini è bravissimo, come si sa da tempo. Colto e dalla mano molto felice, da figlio d’arte quale egli è.
Ma la soluzione proposta risente della assurdità della richiesta, il concorso è fuorviante in sé.
Che bisogno c’è di scavare quella buca gigantesca, andando a raspare fre le due chiese e sotto il palazzo di via Tomacelli? Quelle due gigantesche scalinate contrapposte sono una forzatura, non c’è lo spazio necessario a un’impostazione così monumentale, anche se
Il gesto è felice e non privo di fascino.
Ma già esiste un’ampia scalinata in asse con l’ingresso al monumento, si potrebbe intervenire su quella senza sconvolgere tutto !
La sistemazione del giardino va benissimo come proposta dal gruppo vincitore.
Molto divertente il maniglione di Purini. Una provocazione, uno scherzo, un’idea che non è nemmeno stata sfruttata del tutto.
Che dire d’altro? Possiamo sperare in una attenuazione della proposta Cellini, confermando il mandato al suo gruppo ?
Penso con grande apprensione agli altri interventi programmati.
Scavare sotto il Lungotevere?
Va bene, ma per farci un parcheggio, non il sottopasso !
Secondo me il traffico deve restare in superficie, come è stato appena sistemato. Basta con altre elargizoni al baraccone di Meier, come la terrazza panoramica sul fiume.
E il parcheggio sotto il Pincio ?
Vista la mano pesante, tremo per quel gioiello di Valadier. ” …

P.B. 10.1.07

date le premesse, non c’è che da condividerne le preoccupazioni …
le talpe, infatti, che hanno talvolta anche un aspetto accattivante e
“simpatico”, e che gli etruschi amano chiamare, per lo più, “tope ceche”, sono animali pericolosissimi (lo sanno bene gli olandesi) che distruggono dighe e raccolti e che nel caso romano …
potrebbero obliterare quanto resta di orti e monumenti …

P.S. visti i risultati, non sarà ormai ora che il probo Walter apra gli occhi e sostituisca qualche suo suggeritore … più o meno occulto?
oppure … verrebbe da pensare che … condivida tutto quello che si fa in suo nome … che si scava … nella sua ombra … e questo, francamente, ci dispiacerebbe un po’ …
politique d’abord? …

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2 risposte a Pietro Barucci … e la mano pesante … delle “talpe” capitoline …

  1. manlio barbetti ha detto:

    Questo è il modesto contributo di uno che ha cominciato a frequentare il Tevere alla fine degli anni trenta. Partendo da Ponte Margherita si è spinto fino all’Acqua Acetosa, naturalmente passando sotto Ponte Milvio, oppure ha disceso il fiume fino alla Magliana, naturalmente affrontando la rapida sul lato destro dell’isola Tiberina. Di acqua ce n’era sempre molta, rispetto ai rigagnoli che spesso si possono vedere nei nostri anni duemila. Allora esisteva ancora qualche traccia della passeggita di Poussin. Comunque è sempre stato chiaro che il torrentizio Tevere non è la Senna. E’ necessario dunque risparmiare al fiume presenze che lo umiliano, cercare di evitare che affiori lo sporco fondale, non disturbare i muraglioni in alcun modo, ricordare in conclusione le dimensioni, che sono modeste e richiedono molta prudenza.

  2. isabella guarini ha detto:

    A propposito di talpe, in questi giorni il Presidente del Consiglio ha inaugurato per la seconda volta la tratta sotterranea, Mergellina-Fuorigrotta, della ex Linea tranviaria rapida, già inaugurata per i Mondiali ’90 a Napoli. A causa della talpa, di manifattura tedesca, cementificatasi nel periglioso sottosuolo partenopeo,è stato necessario scavare un’altra galleria e deviare il tracciato. Chissà cosa penseranno gli archeologi del futuro, quando scopriranno il monumentale fossile industriale? Potrebbero pensare a una topa ceca ingrassata per il troppo divorare!

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