ATRIUM_programma_cesare_valle_2015
Da Gian Carlo Gatta: …
“Carissimo,
venerdì 18 settembre è stata inaugurata la restaurata ONB, opera progettata, come ben sai, dall’architetto Cesare Valle. In realtà i lavori non sono finiti, manca tutto il cinema e altre porzioni ma, in Italia, inaugurare opere incomplete è ormai la prassi.
Perché venerdì 18 settembre, non si sa; è una data come altre, senza riferimenti storici particolari, o almeno, io non ne ho trovati.
Mi ero riproposto di non andare, ma essendoci anche una mostra sull’architetto Cesare Valle con documenti provenienti dal fondo di famiglia, con i miei collaboratori, abbiamo deciso di andare.
Giunti sul posto, mi sono ricordato che mi ero riproposto di non andarci.
Non entro nel merito di come sia stato progettato e eseguito il “restauro” di questo monumento della modernità anche perché, avendo avuto tutte autorizzazioni necessarie, ivi comprese quelle della Soprintendenza, evidentemente va bene così.
Una cosa però devo dirla, perché la ritengo esilarante. Nella palestra dove un tempo vi era una splendida piscina, è presente una tribuna spettatori. Probabilmente perché le dimensioni dei parapetti o la struttura del solaio a sbalzo non sono più a norma, è stata resa inaccessibile, murando le entrate. Mi immagino come si possa, o potrà, pulire dalla polvere o come si possa, o potrà, recuperare un pallone che, rimbalzando da qualche parte, finisca in tribuna (considerando che la palestra è utilizza sia per la pallacanestro che per la pallavolo).
Tornatoci ieri, ho visto la mostra dedicata a Valle e mi è piaciuta, molto localizzata sulle opere realizzate in Romagna, ma vi erano delle tavole esposte che mi hanno colpito e che non avevo mai visto, in particolare gli arredi interni dell’ONB. Molto interessanti, nonché a colori, che mi ricordano quelli visti e redatti da Oriolo Frezzotti. Mi sono permesso di prendere una copia in più del catalogo perché ho intenzione di inviartelo domani mattina.
In via del tutto generale, ho colto quell’atteggiamento diffuso, se non solito, che aleggia nel nostro mondo (l’Architettura) ovvero che, in fondo in fondo, quegli edifici là, non sono altro che edifici e tali vanno trattati.
Non una parola su Eugenio Ferrauto, poco e niente su Renato Ricci, sol citato Del Vecchio ma men che meno il suo Manuale, confusione fra ONB e GIL, date sbagliate, nomi confusi, poca attenzione ai dettagli, didascalie imprecise, citazioni incomplete, i materiali impiegati a suo tempo un mistero, parapetti originali sostituiti non si sa perché, colori improbabili. Edificio e storia, due cose diverse.
Allego qualche immagine.
A presto risentirci,”
Carlo
p.s. La rampa per disabili mi sembra un gioiello di tecnologia applicata. Per fortuna, la scala elicoidale pendente in una delle palestre, non è stata (ancora ) toccata.
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Speriamo bene …
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