Alemanno … pesce d’aprile … olimpico …

foto tratta da:http://www.dagospia.com/mediagallery/dago_gallery-17924/272407.htm

Oggi è il 1° di aprile ed è quindi lecito aspettarsi qualsiasi cosa …

infatti …

suona il postino e  un strano cartoncino che sembra il frutto delle farneticazioni di un primate iscritto a qualche nuovo corso di architettura e di urbanistica ci invita, a nome del sindaco, al workshop internazionale:

Roma 2010 – 2020
Nuovi Modelli
di trasformazione urbana

Roma, 8 e 9 aprile 2010
Auditorium Parco della Musica
Sala Petrassi

Fin qui niente di male … la solita menata per politicanti e sedicenti “addetti ai lavori” …

Ma se guardiamo più in dettaglio le due giornate di lavori si articolano, la prima:
Città Storica: le aree dismesse
come provocazione di sviluppo

che vedrà come ospiti:

Richard Burdett,
Santiago Calatrava, Peter Calthorpe,
Stefano Cordeschi, Roberto D’Agostino,
Bruno Dolcetta, Massimiliano Fuksas,
Leon Krier, Richard Meier, Paolo Portoghesi

La seconda:

Periferie: dall’espansione
alla ricostruzione dell’identità

Che vedrà ospiti:

Richard Burdett, Santiago
Calatrava, Peter Calthorpe, Matteo Colleoni,
Stefano Cordeschi, Bruno Dolcetta,
Massimiliano Fuksas, Zaha Hadid,
Franco Karrer, Leon Krier, Franco Martinelli,
Richard Meier, Renzo Piano, Paolo Portoghesi

A parte la stranezza di far parlare sempre gli stessi personaggi …

come se avessero bisogno, proprio loro, ancora, di spiegarci le loro posizioni …

la sensazione che si tratti di un vero e proprio pesce d’aprile parrebbe confermata dal fatto che Alemanno non abbia trovato di meglio, per spiegarci le sorti del futuro di Roma di invitare la solita manciata di soggetti che, da generazioni, ci hanno ammorbato colle loro chiacchere buone per tutte le stagioni, tutti i sindaci, tutte le giunte e che evidentemente fanno parte dell’indirizzario stabile del Comune …

ma poi, … leggiamo in calce al cartoncino … “progetto millennium”

a prima vista non ci facciamo troppo caso … magari sono quelli del catering … della promozione … della protezione civile …

magari: …

ché cliccando qua e là … scopriamo: …

a firma del Gianni capitolino: …

STATI GENERALI DI ROMA

“Una città bella da vivere, dal centro alla periferia. Una città moderna, tecnologica, efficiente, fra gli splendori del suo passato. Una città che coniuga natura e arte, economia e inclusione sociale, accoglienza e sicurezza.

Questa è la città che vogliamo candidare come sede per le Olimpiadi del 2020 e che vogliamo costruire con il concorso di tutti, attraverso progetti concreti e condivisi, che definiranno il Piano Strategico di Sviluppo 2010-2020.

Il Progetto Millennium è un percorso che confluirà negli Stati Generali di Roma …”

poffarbacco … verrebbe spontaneo …

ma non è finita che c’è pure una: …

LETTERA ALLA CITTA’

Il nostro domani si costruisce a partire da oggi, insieme.

“Cari cittadini,
la nostra città è entrata nel nuovo millennio portando su di sé tanto gli oneri quanto gli onori della sua antica e straordinaria bellezza e del suo più recente e convulso sviluppo, demografico, urbanistico, economico.
La prospettiva della candidatura alle Olimpiadi 2020 rende ancora più urgente avviare una riflessione corale e concreta sul futuro di Roma, che ne disegni il volto e che individui in modo chiaro in quali direzioni occorrerà orientare decisioni, risorse ed energie nei prossimi anni.
E’ questo lo scopo del Progetto Millennium, che avrà il suo momento culminante nella convocazione degli Stati Generali della città che si svolgeranno all’Eur dal 18 al 19 maggio 2010,” …

ma questa è una storia che ci sembra di aver sentito altre volte …

il solito 1° di Aprile …

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9 Responses to Alemanno … pesce d’aprile … olimpico …

  1. Nikos Salìngaros ha detto:

    Caro Professore,

    Ma mi stupisce che lei, sempre al corrente con le notizie architettoniche romane, non sa che Roma è stata affidata alle mani delle solite archistar? Noi lo sappiamo già da alcuni giorni e stiamo scrivendo il nostro modesto parere; si vede la rassegna stampa qui:

    Nuovi modelli di trasformazione urbana

    Cari saluti,
    Nikos

  2. luca tentellini ha detto:

    Nessuna “autorità” (intendo quei signori ben vestiti che si vedono in tivù) vuole (o può) fare un onesto bilancio dell’attività edificatoria pubblica, parapubblica e privata svoltasi negli ultimi dieci anni a Roma. Si preferisce continuare a vivere nel passato e fare finta di niente. Dal Giubileo ad oggi svariati miliardi di Euro di soldi pubblici sono stati spesi e, malgrado tutto, anche a Roma, le “Archistar” hanno lavorato (Piano, Meyer, Hadid, Fuksas in cantiere…), nuove espansioni e infrastrutture sono state realizzate in periferia (Fiera, Europarco, Porte di Roma, “Papilli” ovunque etc..) e anche qualche blasonato architetto “romano de Roma” ha lavorato. A me pare che l’esito sia, nel suo complesso, modesto a fronte di spese davvero consistenti, specialmente se paragonato a ciò che si è fatto nello stesso periodo (e magari spendendo quacosa di meno) nelle altre città Europee ( non dico le grandi capitali….poiché impensabile fare ogni confronto). Mi vien da dire: ma che voltete fare..proprio ora che, ovunque nel mondo, si è ridimensionata la corsa al supermegaprogetto “Iconico” perché non risolve i problemi della vita urbana, certi costi si sono rivelati insostenibili … e molti arciprogetti di superarchistar sono stati ..cancellati…noi continuiamo a sognare la “piccola” Dubai de noiantri? Sarà che rientro a Roma dopo oltre due anni e mezzo di lavoro all’estero e guardo il “panorama” con gli occhi del neofita e dell’ingenuo. Sarà che avevo all’epoca chiuso studio e società di Roma dopo anni di buon e dignitoso lavoro perché davvero ci si sente soffocati da un’atmosfera malsana e che sotto sotto mai muore la speranza di poter vivere e lavorare nella propria città. Eppure ..alla fine..i conti..i bilanci ..si dovranno pur fare..e si dovrà guardare in faccia alla realtà se poi la si vuole, non dico cambiare, ma almeno..in parte..ri-progettare.

  3. Giusy ha detto:

    Ahha, ci sono cascata anch’io! Oggi le Antiche Fornaci Giorgi di Ferentino hanno pubblicato sui quotidiani di Lazio e Molise una serie di numeri che, trasformati in lettere, davano la frase “hai vinto 10000 euro di mattoni fatti a mano, chiamaci!”. Hanno telefonato 400 persone!!
    Io ero lì come cliente e c’era un casino di gente… comunque hanno spedito omaggi a tutti. Ciao!

  4. Cristiano Cossu ha detto:

    I soliti noti, Krier & Company compresi.
    saluti
    c

  5. Pietro Pagliardini ha detto:

    Beh, professore, proprio tutti tutti non sono iscritti alla mailing list storica della segreteria del Sindaco di Roma!
    Peter Calthorpe è una piacevole new entry e anche Léon Krier non è che sia proprio di casa al Campidoglio.
    Soprattutto mi sembra siano nomi più pertinenti degli altri con il tema del convegno. Semmai sono una netta minoranza, forse il fiore all’occhiello, un po’ come gli indipendenti di sinistra di una volta all’interno del PCI. Un’operazione vagamente gattopardesca per non scontentare nessuno e per non cambiare niente.
    Invece Meier alle prese con l’identità delle periferie romane è davvero una novità assoluta, uno scoop, dopo l’ottima prova fornita con il progetto della “sua” Chiesa nel creare la “propria” identità di creativo e quella di quella parte di Curia che ha preso alla lettera Baumann, optando per un’architettura “liquida”, cioè non identitaria e aperta ad ogni venticello di novità.
    Per un Sindaco ex-identitario non è niente male!
    Saluti
    Pietro

  6. Antonio C. ha detto:

    Un’architettura “liquida” (ma recintata) destinata ad accogliere un’assemblea liturgica altrettanto “liquida” in un quartiere non identitario.
    Ma i Committenti, al tempo, ne saranno stati coscienti?
    O,forse, saranno stati “abbagliati” dall’archistar? (non, di certo, profondo progettista di chiese …ma questa è un’altra vetusta questione).
    Auguri
    Antonio C.

  7. isabella guarini ha detto:

    “Nuovi progetti di trasformazione urbana”, per la città eterna, è il titolo di una commedia che si replica da vari decenni, che diviene un dramma per il programma del Convegno, del 8/9 aprile a Roma, che si articola ancora sulla separazone tra la Città storica e Periferie. Questa dicotomia dal punto di vista culturale è inaccettabile e si può giustificare solo sul piano della convenienza di collocazione delle archistar che certamente parteciperanno per ritagliarsi un ambito di intervento progettuale. Mi spiego. I modelli che proporranno gli architetti interessati non saranno certamente nuovi in quanto noti per la fama dei loro ideatori di cui sono arcinote le realizzazioni. Allora di quali nuove teorie si discuterà? Immagino di come adattare a Roma teorie e stilemi già consolidati. Altrimenti che archistar sarebbero? Tutto deve cambiare affinché tutto resti com’è: il gattopardo!

  8. pasquale cerullo ha detto:

    Perché trasformazione?
    Servono soluzioni di problemi.

  9. memmo54 ha detto:

    Io avrei chiamato anche Veltroni e Rutelli…per chiedergli i danni però !

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