Capitale … “aglio e oglio” …

Manuela Marchesi, sconsolata e offesa dalle vicende umbro-marchigiane, così
commenta, pensando ai fasti capitolini: …

“Manca la cultura e manca pure la consapevolezza di avere in dote dei gioielli irripetibili trattandoli come chincaglierie carnevalesche.
Anche la qualità è un bene da tutelare, anche la fatica fatta per raggiungere un luogo di particolare bellezza ha il suo senso, anche il rispetto delle bellezze naturali e artistiche porta più soldi e meno mafie. Lo si vede a Roma dove c’è l’arrembaggio al turista, dove si moltiplicano i “fast-pizza-food”, dove salgono alle cronache mondiali i conti astronomici rifilati ai turisti giapponesi…
Questa secondo alcuni, molti, è la via breve per mandare avanti una certa economia; Roma è ormai un casino e lo è proprio nelle sue parti più significative, nelle sue più belle piazze adesso trasformate in un bailamme di tavolini e camerieri adescatori, e stendo un pietoso velo su quello che è il cibo offerto: avvicinandosi, l’odore dominante è dovunque un cattivo “aglio e oglio” che disgusta anche a chi gli piace.
Mi scuso per questa digressione romana, ma credo che i criteri informatori del sedicente sviluppo e “valorizzazione” siano sempre gli stessi, e duole che siano intaccate delle realtà ancora quasi integre e preziose.”

M.M.

Questa voce è stata pubblicata in Architettura. Contrassegna il permalink.

3 Responses to Capitale … “aglio e oglio” …

  1. maurizio gabrielli ha detto:

    ” E’ il capitalismo di riporto, BELLEZZA ” direbbe…..coso

  2. manuela marchesi ha detto:

    AGLIO, OGLIO E DISCOTECHE

    Villa Borghese una discoteca a piazza di Siena
    Repubblica — 31 luglio 2009 pagina 1 sezione: ROMA

    L’ IDEA, se non fosse per l’ incompatibilità con la tutela del parco storico, non manca di un suo fascino malandrino. Una discoteca piantata sopra ai gradoni di Piazza di Siena. Perché no? La vista, si sa, è memorabile: un fragile gioiello architettonico del Settecento, voluto dal principe Marcantonio. E poi: non è forse la piazza più bella di Villa Borghese, un giardino fra i più importanti d’ Europa, con tutti i suoi tesori? Dunque perché non goderselo seduti su un divanetto bianco fra quinte di cipressi e lecci e pini secolari, con un bourbon on the rocks in una mano, magari sistemati in un “privé”. Roba da sogno in stile Carosello: Piazza di Siena: “il tuo prossimo desiderio”. QUEL “perché no?” se l’ è forse chiesto l’ Art Cafè (alias Romana Gestione Esercizi S.r.L.): il locale (così sul sito web) “dove scatenare le proprie follie del divertimento fino al mattino”. E così, chiudendo un occhio qua e là sulle tutele della villa monumentale, il 24 giugno proprio sui gradoni di Piazza di Siena s’ è sistemato il Fontaine Blanche, “la nuova location griffata Art Cafè”. Da allora, promette “una splendida terrazza con 22 tavoli, alberi secolari illuminati da calde luci, uno spettacolare scenario naturale sotto le stelle, alta ristorazione (affidata al San Marco), le migliori house selections dell’ estate & tanti lussuosi privèe, in un originale stile nautico” . L’ altra sera, di martedì, il circo settecentesco degli Asprucci è riservato a un party aziendale. Una società di assicurazione sanitaria distribuisce cartelle a signori brizzolati, zompettanti a piedi uniti sulla pedana della discoteca. In più, malgrado al telefono una voce gentile informi che il risto-dance funziona esclusivamente il sabato, la disco-music va “a palla” fino alle quattro del mattino quasi tutti i giorni della settimana. E che importa se automobilisti e centauri sfrecciano nel parco vietato al traffico? Che importa se le strutture poggiano sulle radici di alberi vetusti, trafitte da viti, e su siepi e mura già sbocconcellate dalle manifestazioni ininterrotte da aprile? Basta chiudere un occhio. Se poi l’ autorizzazione capitolina riguarda un generico “svolgimento di attività ludiche, ricreative, di sport e spettacolo per giovani e giovanissimi”, e il cartello all’ ingresso parla soltanto di “campus estivo… e serate con cena e spettacolo per tuttii bambinie ragazzi dai 4 ai 14 anni” con l’ insolito orario dalle 17,00 alle 00,30, beh, basta appunto chiudere un occhio. Però adesso, se davvero tutto è permesso, perché non organizzare tuffi a pagamento nella fontana di Trevi, col caldo che fa? Magari concedendo la gestione alla tal cooperativa Anita Ekberg. –
    ALIX VAN BUREN

    Siccome non sono capace di linkare, trascrivo tutto l’articolo.
    Una domanda: le Belle Arti, gli Assessori varii, il Primo Municipio e la tutela dei Beni Culturali che cosa tutelano? Cosa si venderanno quando le risorse naturali e artistiche saranno ridotte a brutte scenografie di sé stesse?

  3. pasquale cerullo ha detto:

    Io poi vorrei sapere qual’è l’utile di queste iniziative? I soldi? Un servizio alla collettività?
    Il guadagno reale dov ‘ è?

    Qualcuno chiederà un permesso e da qualche parte in amministrazione, un compiacente, si attiva in cambio di un benefit, perché si sa che nessuno fa niente per niente, altrimenti dovrebbero negare i permessi. I furbi, loro, si fanno i guadagni privati con i BENI PUBBLICI.

Scrivi una risposta a maurizio gabrielli Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.