Siamo ancora un po’ incazzati … avendo perso inutilmente una mattinata alla ricerca del plastico del progetto vincitore per sistemazione di piazza Augusto Imperatore …
non eravamo peraltro i soli ad aver preso la sòla …
avendo appresa la “notizia” via etere, da Telekabul …
ché ci sarebbe piaciuto poter commentare il progetto dal vivo e non attraverso le solite veline capitoline … che avevamo appena letto sui giornali …
non ci resta quindi che qualche riflessione “a caldo” sui nomi dei progettisti del gruppo vincitore …
ma … “a caldo” si rischia anche di andare giù troppo pesanti …
e allora vi rifilo per l’ennesima volta semplicemente il “medaglione” del gruppo che si trova da mesi sul sito del comune di Roma …
i personaggi sono noti … anche troppo, alcuni, …
giudicate voi stessi … fatevi due conti … tirate le somme …
unico commento, per ora, …
c’era forse bisogno di un concorso internazionale per arrrivare a dare un incarico a questi signori? …
“Capogruppo
Francesco Cellini
Componenti del Gruppo
Mario Manieri Elia, Carlo Gasparrini, Renato Nicolini,
Maria Margarita Segarra Lagunes, Giovanni
Longobardi, Andrea Mandara, Giovanni Manieri Elia
Archeologia
Dieter Mertens
Storia dell’arte
Elisabeth Kieven
Restauro
Maria Margarita Segarra Lagunes
Paesaggio
José Tito Rojo
Il gruppo si avvale del coordinamento, in qualità di
capogruppo, di Francesco Cellini, architetto e
professore ordinario di composizione della Facoltà di
Architettura Roma Tre, di cui è preside dal 1997.
Gli altri professionisti che lo affiancano sono Mario
Manieri Elia,noto per la sua attività professionale che
riguarda prevalentemente il restauro, Carlo Gasparrini
per la sua competenza nel campo dell’urbanistica,
professore ordinario della facoltà di architettura di
Napoli, Giovanni Longobardi per la sua esperienza di
ricerca e progettazione in contesti di rilevanza
monumentale, Renato Nicolini progettista con
particolare sensibilità verso i rapporti tra architettura
e archeologia.
Gli esperti che corroborano la progettazione sono
Dieter Mertens, noto studioso dei monumenti antichi,
impegnato anche in progetti per la loro salvaguardia
e fruizione, Elisabeth Kieven, storica dell’arte, i cui
campi di ricerca vanno dall’architettura all’urbanistica
del sei-settecento in Italia, Josè Tito Rojo studioso e
restauratore di giardini e paesaggi storici, Maria
Margarita Segarra Lagunes esperta in restauro dei
monumenti.”
Bene Giorgio,
Il Prof. Francesco Cellini è tra i migliori architetti della nostra generazione a Roma, di che Ti lamenti ??? Oppure se manca qualche Tuo benjamino, è tutto bartalianamente da rifare ???
pb
PROFESSSORI ALLA RISCOSSA
Vabbè, ma si sapeva già da immemore tempo che era un concorso fatto per i baroni. Poi basta guardare…
Cellini…preside, così bravo che vince sempre dappertutto e non costruisce mai niente.
Manieri Elia duplicato anche il figlio?? Una istituzione accademica infiltrato dai tempi dell’occupazione nazista di Roma.
Nicolini, forse c’è qualche legame con l’ente banditore?? nel senso di qualcuno che frequenta e frequentava i palazzi…
Allora mi chiedo perchè in Italia l’architetto non è quasi mai architetto? Perchè invece di occuparsi di muri scale rapporti materiali prospettive, deve scrivere libri per diventare PROFESSORE. Perchè i contorni del mestiere sfumano in quelli del potere?
Questo concorso dimostra ancora una volta la piccola italia.. magistratura dove sei?
mi potreste spiegare se e’ compatibile la libera professione con l’insegnamento a tempo pieno?
Mr Calabrese & Mr.Gasparetti,
La LIBERA PROFESSIONE è AUSPICABILE e fortemente caldeggiata specie da parte di Accademici che altrimenti come il chirurgo che non continua ad operare può errare. Basta un modulo da riempire in cui si dichiara per CONCORSI VINTI di interesse pubblico al proprio Preside la non incompatibilità con i doveri accademici che spesso sono semestrali e che poi si riducono a trimestrali.
Ripeto da mesi che il Prof. Francesco Cellini che non vedo da anni non è da mesi più Preside della Sua scuola di architettura di Roma tre, sede di Madonna dei Monti Roma C.S.
pb
caro giorgio non sono daccordo…
io sono uno dei nove che hanno perso dopo aver lavorato tre mesi e non ho ancora visto i progetti…ma i concorsi non sono passeggiate di salute.
il gruppo di cellini era forte ? sì credo che lo abbiano costituito forte per vincere, ma non è una colpa.
bisognava fare il concorso? sì perchè è meglio che far decidere a rutelli come per l’ara pacis.
e comunque da quello che si è visto il progetto non mi sembrava brutto e credo che la giuria abbia lavorato senza condizionamenti.
e infine, mi dispiace molto dirtelo, la tua mi sembra una polemica debole e sterile e dunque anche pericolosa.
chi e’ il preside di Roma 3?
Se non ricordo male, Manieri Elia era consigliere di Rutelli (sindaco) al momento dell’affidamento dell’incarico (diretto) a Richard Meier per l’Ara Pacis…..ora fa parte del gruppo vincitore…i cerchi si chiudono sempre!!!! Per chi volesse divertirsi davvero, vi invito ad una ricerca delle domande di partecipazione presentate (per capire chi è stato trombato subito), e ad incrociare i nomi dei membri della commissione con i nomi del gruppo vincitore, e per ultimo a informarsi sui nomi del gruppo che ha redatto il DPP per il concorso….buon divertimento!!! altro che amici del quartierino!!!!!!
ps: non si fa prima ad abolire i concorsi?
ps: non si fa prima ad abolire i concorsi?
SI :-)
Mr. Franco Franchi,
L’Istituto dei Concorsi va da sempre e costantemente riformato, ma intanto, come per la democrazia, è il minore dei mali possibili, prova ne sia il fatto che Lei possa esprimere il Suo parere sul Blog di Muratore.
pb
vista dalla mia provincia dell’impero, la questione piazzaugustoimperatore/arapacis risulta molto affascinante. in sé, intendo. anche senza i progetti. tuttavia, prima di produrre una qualche opinione, mi piacerebbe dare un’occhiata al lavoro del gruppo di Linazasoro. come posso fare?
grazie.
Prendo spunto dalla frase che Giorgio Muratore riporta nel suo articolo “c’era forse bisogno di un concorso internazionale per arrivare a dare un incarico a questi signori?” per rispondere: … direi di sì e vorrei precisare meglio: è giusto bandire un concorso internazionale per avere gruppi partecipanti che possano annoverare tra le loro fila progettisti di calibro mondiale per riuscire ad ottenere il miglior risultato possibile e che una città possa godere di un intervento di riqualificazione urbana e di restauro del monumento veramente degno di nota, ma è ingiusto, immorale, indegno e diseducativo che a vincere un concorso siano professionisti che , per regolamento dello stesso bando, siano in conflitto di interesse o che non possano godere di una posizione del tutto trasparente: è uno scandalo che un Professore ordinario quale Francesco Cellini, nonché Preside della Facoltà di Architettura di RomaTRE (Direttore del Dipartimento di progettazione e studio dell’architettura), possa vincere un concorso quando Francesco R. Ghio, Professore Associato (Dipartimento di progettazione e studio dell’architettura, Facoltà di Architettura di RomaTRE) fa parte del gruppo di lavoro per la preparazione del Concorso, nonché membro della commissione scientifica per la riqualificazione di piazza Augusto Imperatore come da Documento Preliminare alla Progettazione e quando Luigi Franciosini (Dipartimento di progettazione e studio dell’architettura, Facoltà di Architettura di RomaTRE) viene menzionato sempre nel Documento Preliminare alla Progettazione come membro della commissione scientifica e come membro supplente della giuria in fase finale; credo che questo sia sufficiente a delegittimare il risultato del concorso. La cosa che più mi dispiace e che mi amareggia è che probabilmente non verrà fatto nulla per cambiare lo stato delle cose.
Secondo il mio modesto parere, suppongo che un Preside di facoltà non debba poter partecipare a Concorsi pubblici in modo assoluto e che, qualora lo possa fare credendo in un suo apporto didattico-scientifico data la carica che riveste, almeno sia garantita la trasparenza e la leggittimità che vietano rapporti di parentela e di rapporto collaborativo continuativo tra i giurati e i partecipanti al Concorso; d’altronde questi professionisti partecipano a riunioni accademiche, ricerche e attività professionali varie solamente nello stesso Dipartimento.
ah, ma allora e’ Cellini il Preside di Roma 3.
allora grande scandalo!!!
Stefano,
che vuoi che siano questi dettagli che ti sei preso la briga di scovare, piccoli intrecci, piccole concidenze……
Hanno assolto Previti, ci vogliamo preoccupare per l’Imperatore Augusto!
scusi Berti, ma che vuol dire che l’istituto dei concorsi va sempre e costantemente riformato?si spieghi meglio, funzionano-non funzionano, vanno fatti-non vanno fatti, aperti-chiusi, di idee-di progettazione…..i giurati possono aver da poco fatto un concorso insieme ad uno dei concorrenti o no…
o basta mandare un letterina firmata da mamma e papa’ per essere giustificati.
purtroppo i concorsi non li vince mai il progetto migliore!
c’e’ una giuria che decide!!
in questo caso “chapeau” per la giuria. grandi urbanisti, grandi intellettuali, grandi architetti….
p.s.
per ora per quello che si vede, e’ Roma TRE- 1 Bartlett School- 0,
un gioco pulito e efficace quello della squadra romana, lento e con vecchi schemi quello dei londinesi.
speriamo di vedere una rovesciata dal limite di Ronaldinho.
Nonostante siano una fregatura alla luce della normativa europea ad excludendum e ad includendum in lobby finanziarie, professionali e accademiche l’attività progettuale, sostengo l’istituto del concorso perchè costituisce un mezzo di continuo aggiornamento professionale per i liberi professionisti e per coloro che si avviano alla professione. Personalmente ho cominciato vincendo un concorso, terzo posto, per il piano particolareggiato di un importante comune.
Dopo trenta anni continuo a fare concorsi di tanto in tanto. Purtroppo, la legislazione europea rende impossibile partecipare a concorsi, come quello per la Piazza Augusto Imperatore , a chi non ha il fatturato richiesto. Ed ecco la corsa alla formazione di gruppi potenti tra personaggi che , magari, nella vita quotidiana si odiano e si guardano in cagnesco senza nemmeno salutarsi. Ma quando scocca il richiamo del concorso , eccoli solidali e cinici a combattere per difendersi dagli attacchi delle “star” globali. Una lotta tra titani!. Come dice Berti, meno male che c’è il blog di Muratore!.
Il progetto (e il vincitore) di un concorso è l’espressione ‘culturale’ della commissione giudicante, per cui sommamente soggettivo. Ancora meglio, è la volontà di potere di coloro che designano i membri della giuria.
Che il Concorso vada costantemente riformato è auspicabile, ma non per controllarlo politicamente. All’apice è il metodo di scelta dei componenti la giuria. La democrazia è perfettibile.
Perdonatemi ma il “progetto” vincitore stavolta non è che l’ espressione di chi sa già di aver vinto. Da quegli elaborati traspare solo una straordinaria “manifestazione di potere”. Tana per Cellini and co.
Mi trovo a scrivere non tanto per un’insoddisfazione del nostro risultato o del nostro progetto (ho partecipato al Concorso come collaboratore in uno dei 10 gruppi finalisti) – anzi direi per nulla – né tuttavia per mettere in discussione il progetto vincitore limitandomi ad uno sterile giudizio post risultato, povero e poco costruttivo, ma per rendervi partecipi e invitare voi tutti a riflettere e a capire come, molto spesso, dietro ad un concorso pubblico, in cui si fa tanto per mantenere l’anonimato e la trasparenza, ci siano poi eventi che possano indurre a pensare che un certo voto sia stato influenzato da rapporti consolidati tra partecipanti e membri di giuria. Vorrei aiutare ad aprire gli occhi a tutti coloro che non hanno la malizia di pensare che alcuni concorsi sono pilotati o se ne conosce già il risultato prima della stesura del bando, come forse lo è stato per questo! Parlo soprattutto per chi nei concorsi pubblici investe tanto del suo tempo, delle sue risorse e fatiche pensando che sia un valido metodo meritocratico di aggiudicarsi incarichi e scrivo soprattutto perché un giovane come me, non può che mostrare rabbia di fronte ad alcuni “giochini” che se sono vergognosi ed inaccettabili quando vengono fatti, diventano ignominiosi quando fatti con la sfacciataggine e l’arroganza di chi con consapevolezza sfrutta l’indifferenza dell’opinione pubblica.
Nessun commento su dimostrazioni di potere o altro … può semplicemente amaro perdere dopo tanta fatica spesa dietro un tema cosi complesso.
Riguardo ai gruppi potenti si puo dire che in effetti solo questi possono garantire lo svolgimento dell’intero procedimento progettuale anche nelle fasi successive a quelle del concorso quindi è oggettivamente necessario che partecipino strutture progettuali di alto livello anche nel di fatturato. Se mai si puo discutere su chi abbia avuto l’idea di partenza in un gruppo o su chi ha sostenuto realmente tutto il processo sino alla consegna, dalla mia esperienza spesso si tratta di giovani architetti che però non sono nemmeno menzionati. Bisognerebbe dare piu visibilità a giovani (ma anche a “vecchi”) architetti, c’è un mondo di gente di grande livello dietro le star.
Detto ciò, vorrei solo un suo parere sui vari progetti (punti di forza, problemi, ecc). Secondo lei ci sono progetti che la hanno quantomeno incuriosita e che ritiene meritevoli di una menzione.
Un caro saluto Professore
Armando