“Un’arte … basata su fondamenti scientifici, ma pur sempre un’arte, dove l’intuizione viene prima di tutto il resto. Ma l’intuizione non nasce mai dal caso … l’intuizione è sempre il frutto della curiosità e dell’osservazione, non diversamente da ogni altra forma di sensibilità artistica: da quella del pittore a quella del musicista” …

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Andrea Di Martino su: PIER LUIGI NERVI …

A volte, ci si può identificare nella propria opera fino a legare indissolubilmente ad essa la propria vita, nella buona come nella cattiva sorte. Sintomatico di un tale atteggiamento (non privo di una buona dose di coraggio), è l’aneddoto che Zevi ha divulgato riguardo una delle tante aviorimesse costruite da Nervi. Pare che una volta smontate le casseforme, le lesioni di assestamento della struttura fossero maggiori di ogni ragionevole previsione. Allora Nervi (che dell’opera fu progettista ed esecutore allo stesso tempo), prese una sedia ed entrò nell’edificio. Si sedette e aspettò. L’edificio rimase in piedi, anche se poi non gli sopravvisse a causa degli eventi bellici (giacchè fu distrutto dai tedeschi in ritirata). Ma proprio l’osservazione delle macerie diede a Nervi l’opportunità di constatare tutta una serie di fattori quali l’aderenza calcestruzzo-acciaio e l’integrità dei ferri nei nodi della struttura. Fattori cioè che costituivano una giustificazione post facto del metodo progettuale, il quale non si basava sul calcolo, bensì sulla sperimentazione su modello (ovvero un modello in scala della struttura, le cui sollecitazioni, indotte artificialmente, simulavano una situazione reale). L’esperienza acquisita sul campo dev’essere stata così determinante che quando, nel 45, scrisse “Scienza o arte del costruire?” (un libro che dopo anni di oblìo fu ripubblicato nel 97 su iniziativa di Aldo Rossi), Nervi, in netta controtendenza rispetto al mondo accademico, affermò addirittura che il flusso delle tensioni, in una struttura di cemento armato, potrebbe seguire dei percorsi diversi da quelli ipotizzati dalla teoria (sebbene già allora si trattasse di una teoria consolidata). Il più alto senso di responsabilità (quello che induce a pagare di persona i propi errori), si univa così al più alto senso di umiltà (quello che induce a mettere in discussione i fondamenti stessi del proprio mestiere, specie quando si tratta di mera teoria). Forse è per tale motivo che lo stesso Rossi, come a voler sancire una sorta di parentela spirituale, nella sua prefazione al citato libro di Nervi (terminata pochi giorni prima dell’incidente che gli costò la vita), affermò che gli architetti dovrebbero imparare dai cadaveri dell’architettura così come i medici imparano dai cadaveri degli esseri umani. Un’idea quanto mai attuale, vista la presenza di innumerevoli cattedrali nel deserto, più o meno incompiute e/o fatiscenti: da quelle meno note (che spesso diventano note grazie a trasmissioni come “Striscia la notizia” ecc.), a quelle arci-note come la “zinna” di Calatrava.

Il modus operandi di Nervi, come ci ricorda Rossi, è un’applicazione del principio palladiano secondo cui la forma è più importante della materia. Palladio sarebbe stato sicuramente d’accordo con Nervi quando scrisse che il costruire è un’arte, rispondendo così alla domanda che ci viene posta dal suo libro. Un’arte, ammonisce Nervi, basata su fondamenti scientifici, ma pur sempre un’arte, dove l’intuizione viene prima di tutto il resto. Ma l’intuizione non nasce mai dal caso. Quel libro (“uno dei pochi libri che mi sento di consigliare ai miei studenti”, dice ancora Rossi nella prefazione), è un modo per ricordarci che l’intuizione è sempre il frutto della curiosità e dell’osservazione, non diversamente da ogni altra forma di sensibilità artistica: da quella del pittore a quella del musicista.

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Una risposta a “Un’arte … basata su fondamenti scientifici, ma pur sempre un’arte, dove l’intuizione viene prima di tutto il resto. Ma l’intuizione non nasce mai dal caso … l’intuizione è sempre il frutto della curiosità e dell’osservazione, non diversamente da ogni altra forma di sensibilità artistica: da quella del pittore a quella del musicista” …

  1. Maurizio Gabrielli ha detto:

    Spettacolare !

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