“Innovazione, sostenibilità, rispetto dei contesti” questi, apprendiamo da quanto si legge, sarebbero gli “asset” che hanno guidato Allianz Real Estate nel progetto di “riqualificazione” della sua sede di Corso Italia 23 a Milano.
Belle parole, peccato che l’edificio in questione fosse la ex palazzo RAS disegnato da Gio Ponti e Fornaroli in collaborazione con Piero Portaluppi.
Ecco che allora tutte queste parole diventano ancora una volta l’irritante supercazzola con la quale si racconta l’ennesima offesa alla storia dell’architettura di questo paese, al patrimonio (solo immobiliare a quanto pare) del Novecento.
Ancora una volta siamo costretti a leggere le banalità più ritrite, condite con gli immancabili aggettivi che fanno tanto “finanza internazionale” e che strizzano l’occhio ad una opinione pubblica sempre accondiscendente e mai critica.
Frasi imbarazzanti come “(il progetto) si avvarrà di nuovi standard tecnologici e di sostenibilità che permetteranno di superare le barriere architettoniche esistenti e di ottimizzare il risparmio energetico attraverso l’utilizzo di pannelli solari e nuovi materiali per le facciate che ridurranno la dispersione di calore del 60%” nascondendo la violenza inaudita di un progetto che cancellerà letteralmente un dignitosissimo ed elegante edificio di tre progettisti tra i più importanti del secolo passato.
Alla faccia dell’innovazione e della valorizzazione.
Andrea Bentivegna
https://milano.repubblica.it/cronaca/2019/10/02/news/milano_palazzo_gio_ponti