Giorgio Muratore 26-12-1946 / 8-3-2017

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Giorgio Muratore (1946-2017)

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93 risposte a Giorgio Muratore 26-12-1946 / 8-3-2017

  1. Dario Passi ha detto:

    Giorgio

  2. Marco Bernardini ha detto:

    Arrivederci Professore.

  3. Giulia Barabani ha detto:

    E’ difficile, soprattutto per chi non ama e non sa ben scrivere riassumere i suoi insegnamenti universitari in qualche riga. Su due piedi, per me, primo fra tutti fù la ricerca continua di stimolare in noi, allora giovani studenti, quel senso critico oltre il nome, oltre la celebrità, oltre i manuali, oltre l’archistar.
    Oggi se non ci fossimo incontrati probabilmente sarei un professionista ed in un qualche modo anche una persona diversa.
    Concludendo come facemmo il giorno del mio ultimo esame opzionale con lei “E’ stato un piacere Professore”!

    • tiziana testi ha detto:

      Un uomo dall’umanità straordinaria dalla preparazione ed ironia unica… tutta l’umanità ha perso una persona colta, speciale, e acuta, che non aveva filtri per nessuno perchè cosi dovrebbe essere chi ama l’architettura… Sei un grande GIORGIONE!

      • tiziana testi ha detto:

        E’ stato il mio professore ed il mio relatore abbiamo combattuto insieme per recuperare i Mercati Generali che mi sono costati fatica, una tesi da sola, lui all’inizio non voleva, diceva ” se te la senti se po fa”.. E allora siamo partiti… abbiamo avuto idee innovative e cercato di farle realizzare… E’ stato una persona amabile, con la quale spesso discutevamo delle brutture e si ci incazzavamo. E’ stato e sarà sempre per tutti noi che condividevamo le sue idee controcorrente un esempio che ci ha forgiato e ci forgiato ancora… Grazie Prof!

  4. roberto ha detto:

    Cerco amici che scrivevano su archiwatch per prendere una iniziativa per onorare Giorgio. Roberto. roberto.palumbo@uniroma1.it.

    • Andrea Costa ha detto:

      Eccone uno. Ho sentito Giorgio l’ultima volta tre-quattro giorni fa per darci l’appuntamento per la sua Conferenza stampa prevista per domani, alle 11.30 alla sezione romana di Italia Nostra, insieme alla figlia di Julio La Fuente, per spiegare alla stampa, una volta per tutte, l’importanza di la Fuente per la cultura architettonica italiana e internazionale. Lo stavo aggiornando anche sui possibili aiuti dalla Real accademia di Spagna, a Roma. L’ho sentito giù di voce, pensando al tipico raffreddore di fine stagione. Questa mattina apro il blog e penso ad uno scherzo. E come me lo fece Renato ecco anche quello di Giorgio. Sono distrutto.

  5. Ettore Maria Mazzola ha detto:

    Ma è uno scherzo???
    Ditemi che non è vero!
    Ettore

  6. massimo vallotto ha detto:

    Questa notizia mi lascia una profonda tristezza. Una persona straordinaria che terrò sempre viva nella mia memoria. Buon viaggio Professore.

  7. efisio pitzalis ha detto:

    Ciao Giorgio.

  8. Andrea Amelio ha detto:

    Ci mancherà tanto.

  9. stefano salomoni ha detto:

    Se posso permettermi, poco fa ho saputo della dipartita di un professore di storia dell’arte e dell’architettura, di un architetto, di un grande uomo, Giorgio Muratore. Non è stato un mio docente ma questo poco importa. Per molti anni ho seguito il suo blog archiwatch.it , parlava di cose importanti con uno stile incomparabile…ha avuto il coraggio di “andare contro” attraverso l’intelligenza, talvolta ultimo baluardo contro le fabbriche di arroganza e pochezza. Sempre gentile, persona di altri tempi, i tempi che spero verranno. Quando andai in Eritrea fu Lui il primo a scrivermi rispondendo a una mia mail: “la invidio, per me Asmara rappresenta da sempre un mito”. Queste cose restano dentro. L’ architettura, si sa, è per pochi, ma non necessariamente per pochi grandi. Attraverso il suo blog ha dato la possibilità e la opportunità di dare voce anche a persone “periferiche”, persone come me. Mite e intransigente, datore di sogni. Per una volta vorrei salutarlo così: Ciao Giorgio e grazie, ci vediamo certamente all’Asmara. Stefano e tre punti di sospensione.

  10. Sergio Brenna ha detto:

    Non volevo crederci, leggendo i suoi post ancora in data di ieri e di oggi. Gli avevo appena mandato una mail con la foto del “buco” nell’edificio della BNL a Tiburtina che inquadra sconciandolo il serbatoio cilindrico della stazione. Eravamo nati nello stesso anno a pochi giorni di distanza (io il 18, lui il 26 di dicembre) e immagino saremmo andati in pensione insieme a fine di questo anno accademico. Ci mancherai, Giorgio, con tutta la tua sagace ironia romanesca, ci mancheranno i tuoi post capaci di sfatare le presunzioni effimere e di abbracciare con profondità critica gli aspetti più sostanziali e duraturi delle manifestazioni architettoniche e artistiche a livello mondiale.

  11. Alessia Novelli ha detto:

    E’ con grande dolore che la saluto , caro professore, per me è stato una guida e un riferimento. Un’ importantissima voce contro. Seguo Archiwatch dal suo inizio , ci mancherà.
    Alessia Novelli

  12. mauro risi ha detto:

    Prof Muratore, avrei sempre desiderato averla come Docente; una sapere raffinatissimo e una cultura sterminata, capace di scrivere di Architettura come pochi grandi Professori.
    Ho imparato tantissimo da questo Blog…così come dai suoi scritti; mi ha sempre risposto alle e-mail quasi ci fossimo conosciuti di persona, Lei grande persona.
    Ho le lacrime agli occhi e riesco solo a dirle, ovunque si trovi, che mi mancherà il suo spirito critico e la sua onestà di Uomo Libero.
    MAURO RISI

  13. Nicola Giacomo Tramonte ha detto:

    Un ricordo bellissimo di una serata trascorsa insieme a Rosciolo dei Marsi pochi mesi fa. Profondamente dispiaciuto

  14. Sono sicuro che aprirà un blog altrove ciao Giorgio Muratore

  15. Pietro Pagliardini ha detto:

    Sono addolorato per la scomparsa del professore.
    Riposi in pace
    Pietro Pagliardini

  16. Valentino Chiapparelli ha detto:

    Per le sue lezioni, per il blog, per l’ ironia, per la cortese disponibilità, per i mille spunti offerti nel corso di questi dodici anni che la conosco… grazie professore!

  17. Michele Granata ha detto:

    Anche per me oggi è un giorno triste.
    Addio professore

  18. dario244 ha detto:

    La sua sagace ironia e le sue appassionanti lezioni sono state per me l’ingresso nel mondo accademico. L’ho seguita e stimata molto. Sono estremamente rattristato da questa notizia.
    Addio professore.

  19. Vittorio Corvi ha detto:

    Grazie Professore. Ci sei stato sempre vicino, nelle aule e anche con questo blog, ed ora ci toccherà continuare da soli. Ma con il tesoro che in molti di noi hai lasciato. Non dimenticare di salutarci Giancarlo! Riconoscenza e affetto infiniti ad entrambi.

  20. emmanuelepilia ha detto:

    Caro Giorgio, questo è un giorno davvero triste. Addio, dal tuo più “amato nemico”…

  21. Arch. Elisabetta Casoni ha detto:

    Caro PROF. … venerdì sera ci siamo sentiti … ora solo una grande tristezza! Invece di un saluto … mi ha mandato un abbraccio … e allora mi ero ripromessa di venirla a trovare.
    La ricorderò sempre con stima e affetto … Grande Prof!
    Elisabetta Casoni

  22. vivalux66 ha detto:

    Sono costernato.
    Lo ricorderò sempre con profonda stima e gratitudine.
    Daniele

  23. zabriskiepnt ha detto:

    GRAZIE GRAZIE GRAZIE, mille volte. Sono stato un suo allievo ed è stato il miglior Professore che mi sia capitato. Ironico, intelligente, profondo. Doti che in pochi hanno, soprattutto in facoltà. Mi ha fatto innamorare dell’architettura come nessun altro e quando mi capita di vedere professori che si sciolgono difronte all’ultima tendenza o all’ultimo “famolo strano” ripenso ai suoi insegnamenti e cerco di scorgere la vera essenza di questa nobile professione dietro le cose più semplici e vere. Ho le lacrime agli occhi nonostante con Lei in fondo ho dato soltanto un esame e ho avuto modo di conoscere il suo pensiero soltanto attraverso questo Blog che visitavo quotidianamente e per il quale nutrivo una considerazione più alta di tante riviste d’architettura.
    Le devo tanto Professore.
    Di nuovo, GRAZIE…

  24. ctonia ha detto:

    Giorno tristissimo. Addio Professore! E grazie.

  25. emanuele arteniesi ha detto:

    Archiwatch è un grandissimo, sofisticatissimo testo di architettura di Giorgio Muratore. Un palinsesto che crea idee. Ho giustappunto tanti materiali da sottoporle professore che aspettano il suo vaglio, i suoi scarti geniali. Il giovedì non erano gnocchi ma revisione con Giorgione

  26. Antonio C. ha detto:

    Rèquiem aetèrnam,
    dona ei, Domine,
    et lux perpètua lùceat ei.
    Requiéscat in pace.
    Amen.

    Arrivederci

  27. Maurizio Gabrielli ha detto:

    Ma come sarebbe

  28. Massimo Mazzone ha detto:

    CIAO GIORGIO, massimo mazzone

  29. Ciao Architetto a presto !!

  30. aldofree ha detto:

    Profonda tristezza.

  31. Mauro Sàito ha detto:

    Giorgio, du lässt einen ohrenbetäubenden Leer

  32. tomlondra ha detto:

    Profondamente rattristato anche qui a Londra. Ho visto Muratore in persona poche volte e l’ho sempre trovato una turbina di energia, intelligenza, freschezza, ironia e erudizione. Non ci posso credere. Alcune delle sue battute mi fanno ancora ridere. Ora che facciamo? Non ci potrà mai essere un altro Muratore.

  33. Angelo Gueli ha detto:

    Non ci conoscevamo, ma per Giorgio Muratore da anni nutro sincera stima. Mai un opinione scontata, mai un pensiero che non fosse ironico o sferzante o profondo o ancora di grande erudizione.
    Mi mancheranno enormemente i suoi puntini di sospensione che tutto facevano fuorché lasciare in sospeso…
    Grazie Professore.
    Angelo Gueli

  34. Carlo ha detto:

    Carissimo Giorgio,
    non puoi neanche immaginare quanto mi mancherai.
    Clementina, condoglianze. Un sentito abbraccio da parte mia e della mia famiglia; parliamo spesso di voi perché mia figlia Rachele segue il blog e commenta i miei interventi. Mi sono sempre sentito altamente onorato del fatto che Giorgio pubblicasse i miei scritti.
    La sua ultima mail me l’ha inviata il 3 marzo, pochi giorni fa, dopo avergli inviato una tavola di Florestano Di Fausto e un esecutivo della fontana della Scalea di Predappio.
    Grazie infinite, carissimo Giorgio, per la tua sincera amicizia; per avermi accolto a casa vostra condividendo ciò che, professionalmente parlando, ci sta più a cuore: l’Architettura.
    Carlo

  35. Mauro Andreini ha detto:

    A GIORGIO

    Ora è arrivato,
    quel vento, quel vento freddo che gela le mani
    che porta via il tempo, per sempre
    che mette le ganasce alle ruote
    e non le fa ripartire

    Quel vento gelido che non ha provenienza
    né direzione alcuna,
    a cui non c’è riparo
    né fortuna che tenga

    Quel vento gelido che raccoglie tutte le valigie
    e porta via come un treno veloce
    senza più fermate

    Vento,
    vento che soffi in questo pomeriggio di Marzo
    vento che corri verso una notte fredda
    senza più stufa che riscaldi

    Ora solo cielo, vento, freddo
    nel buio inconsapevole
    Ora non tira più vento
    ora è passato,
    Ora rimane solo il passato
    che lascia quiete e dolore
    bestemmie e preghiere

    Ora cerca una traccia di sorriso
    per la consolazione

    Mauro Andreini

  36. Luther Blissett ha detto:

    incredulo. dispiacere profondissimo.

  37. ettore maria mazzola ha detto:

    Non riesco ancora a credere che il Professore, come amavo chiamarlo, non ci sia più!
    Fino all’ultimo ho voluto sperare che fosse uno dei suoi amati scherzi pesanti, solo ieri mattina presto avevo visto pubblicati dei commenti della sera prima, che mai avrebbero lasciato supporre una notizia tragica come questa.
    Per ragioni di “indirizzo di studio”, da studente, non ho avuto il piacere di avere il Professore come docente, sebbene lo stimassi tanto per le cose che sentivo e leggevo.
    Poi, in occasione delle battaglie per scongurare il Museo dell’Ara Pacis, ci siamo finalmente conosciuti e, a seguire, abbiamo avuto mille altre occasioni per discutere e combattere insieme.
    La perdita della sua ironia, della sua infinita conoscenza della materia, della sua generosità nel pubblicare on-line immagini e articoli della sua immensa biblioteca/archivio (facendo di questo blog una fonte inesauribile di cultura) fa sì che oggi ci si senta tutti orfani di un padre di quelli bravi, di quelli onesti e generosi, che sanno educare al rispetto, che sanno essere severi e far riflettere quando si sbaglia.
    Il Professore amava talvolta essere un po’ burbero, ma lo faceva in un modo che non mi ha mai infastidito, perché lo faceva in modo coerente e trasparente, in nome del “quanno ce vo’ ce vo’!”. Non per questo si mostrava restio a fare complimenti per le cose che apprezzava.
    In più occasioni mi ha onorato con complimenti per alcune cose personali.
    Ma ricordo ancora le sue bellissime parole con le quali espresse il suo dolore per la prematura morte di Giancarlo Galassi: “lo studente dal quale ho imparato più di tutti!” … anche per questo mi mancherà tanto!
    Muratore è stato un personaggio controcorrente che non si è mai tirato indietro per far sentire la sua disapprovazione verso alcune scelte che “illustri” colleghi prendevano e/o proponevano, in ambito accademico e professionale! Un grande esempio per tutti!
    Questa perdita ci lascia un vuoto incolmabile e spero che, in suo onore, questo blog (l’unico degno di nota nel nostro campo) continui a vivere!
    Buon viaggio Professore!
    Ettore

  38. Carlo Ragaglini ha detto:

    Condoglianze. Seguivo molto questo blog ed avevo stima del prof. Muratore, pur avendo avuto a volte visioni discordanti, mi addolora e dispiace averti perso. R.I.P.

  39. Claudia de Vargas Macciucca ha detto:

    Caro Professore,
    non ci posso credere. Sono scioccata e triste.
    Per me è stata una grandissima fortuna avere avuto Lei come Docente di Storia dell’Architettura Contemporanea e poi Relatore della mia Tesi. Ho incontrato un Professore davvero unico. Custodisco come prezioso tesoro, i ricordi delle conversazioni durante le revisioni del progetto di archeologia industriale, che Le proposi timidamente e che Lei mi assegnò invece con entusiasmo e con una delle sue battute sagaci. Sempre gentile, sempre ironico, sempre onesto, sempre disponibile.
    Mi ha insegnato molto e Le devo molto, anche la capacità di cercare dentro di me lo sguardo lucido e critico, verso l’Architettura.
    Qualche anno fa sono venuta a trovarla in Facoltà, tra giovani studenti, durante una delle sue revisioni. E’ stato per me molto emozionante incontrarla di nuovo proprio nell’aula in cui avevo discusso la mia Tesi, a Valle Giulia. Che coincidenza.
    Grazie e arrivederci, Prof.
    Claudia

  40. Sergio 43 ha detto:

    Ieri, tornato a casa, stanco di un otto marzo fatto di un traffico assurdo, di stupidi messaggini sul tema del giorno e aperto Archiwatch come faccio tutti i giorni, ho stupidamente e distrattamente pensato fosse il tuo compleanno. Ho scritto goffamente due righe importune, di là mi chiamavano e ho chiuso. Solo questa mattina scopro la gaffe assurda! Però non mi rimprovero di averti scritto, Giorgio, mentre, ignaro, ti immaginavo con il tuo sorriso ironico, avvertendoti forte come l’ulivo che dà frutti abbondanti senza risparmiarsi.
    Citando un titolo lontano, posso affermarne la verità: “I VECCHI PROFESSORI NON MUOIONO MAI! SVANISCONO LENTAMENTE!”

  41. Matteo Anastasi ha detto:

    Addio al più strenuo e indefesso difensore dell’architettura italiana modernista, al quale ha dedicato tutta la sua vita.
    E nel Suo nome, continueremo a combattere contro la distruzione programmatica e la cancellazione criminale della memoria architettonica del Novecento.
    Resterà sempre un Esempio insostituibile per tutti noi, per la Sua cultura, la Sua lucidità, il Suo senso critico, la Sua lungimiranza, la Sua rettitudine.
    Se posso permettermi un piccolo pensiero personale, pieno di riconoscenza e ammirazione, persino di affetto e calore umano, pur senza averLa mai conosciuta di persona: senza il Suo fondamentale “I cinema nella città”, sarei sicuramente una persona dotata di una diversa sensibilità e tutto il mio lavoro di questi ultimi anni non sarebbe mai esistito.
    Grazie, grande, indimenticabile Professore.

    Matteo Anastasi

  42. antonio pennacchi ha detto:

    Ciao, Giorgio. Ci vediamo di là.

  43. Manuela Marchesi ha detto:

    Un grande dispiacere. Un grande onore che abbia pubblicato i miei sporadici commenti. Il ricordo e le sue lezioni rimangono e vivono oltre lui. Un grande vero dispiacere che non ci sia piu’.

  44. Lucia Ruscitto ha detto:

    Mi dispiace tanto. E’ stato il mio relatore nel 1999 e ne conservo un bellissimo ricordo. Buon viaggio Professore!

  45. Italia Nostra Roma ha detto:

    COMUNICATO STAMPA

    09.03.2017

    LA SCOMPARSA DI GIORGIO MURATORE
    RENDE PIU’ POVERA LA CULTURA ITALIANA

    Italia Nostra Roma con grande dolore e, già, con un senso di vuoto ha appreso la notizia della scomparsa di Giorgio Muratore, storico dell’architettura.
    Amico, prima di tutto, è stato Consigliere della Sezione di Roma. Se il Pincio, infatti, esiste ancora integro, senza la violenza del garage di 7 piani, lo dobbiamo sicuramente a lui, alla sua determinazione e alla sua grande, indomita onestà intellettuale. Rara e preziosa come la sua vita spesa per la difesa dei beni culturali.
    Grande personaggio, ironico, dissacrante e colto, Giorgio è sempre stato in prima linea per la difesa del patrimonio architettonico e per il rispetto delle tutele ambientali.
    Con la scomparsa di Giorgio Muratore la cultura italiana è più povera.

  46. Massimo Vagnarelli ha detto:

    Seguivo il blog da molti anni, più che quotidianamente. Una gravissima perdita, improvvisa e sconcertante.

  47. Giada Ianni ha detto:

    L’esperienza di averlo ascoltato, conosciuto è unica. Lui e le sue lezioni oltre i confini delle mura dell’aula, Lui e le sue parole ironiche, taglienti e riflessive per tutti, Lui, uno sguardo oltre.
    Grazie caro professore per lo spazio dedicato a ValleGiulia e per lo spazio dedicatomi nel virtuale quando le inviavo riflessioni via e-mail.
    Arrivederci!

  48. stefano nicita ha detto:

    Sono senza parole. Un saluto commosso ad un grande e vero professore.

  49. Sonia Pizza ha detto:

    E’ morto Giorgio Muratore.
    Architetto, scrittore, Professore.
    Ho avuto il piacere di averlo come relatore della mia tesi di laurea, dopo averlo avuto come professore di Architettura contemporanea, un anno prima.
    Ricordo come uno dei periodi più belli del mio percorso universitario quelle revisioni di tesi, che erano lezioni di vita, nell’aula “ragni”.
    Una grande mente e una grande persona, con quel suo taccuino pieno di tutto, che tirava fuori dalla sua giacca blu.
    Una intelligenza acuta, che non amava i comodi nascondigli dell’ipocrisia.
    Spesso con una sintetica battuta palesava il suo pensiero.
    Sapeva essere tagliente e sapeva annientare l’altrui arroganza, ma sempre con una innata classe e con un tono di voce controllato.
    Alla revisione prima della tesi, timidamente gli chiesi cosa ne pensasse del mio lavoro.
    A me, che non aveva fatto mai critiche ma solo domande, con simpatia, sorridendomi, rispose “mi ha fatto divertire”, e lo conservo ancora come uno dei più bei complimenti ricevuti.
    Il giorno della discussione della tesi, in un periodo in cui non era in linea con alcune scelte accademiche, quando la commissione aprì le porte dopo una lunga attesa, per comunicare i voti, mi disse “colpa tua, tutto questo tempo”, poco dopo capii che aveva “insistito” per il mio voto.
    Conservo gelosamente la lettera di presentazione per la domanda di dottorato, ritirata nel suo studio e aperta con l’emozione che in genere accompagna l’apertura di lettere di amore.
    Tanta era (è)la stima, mia, per lui.
    Mancherà il suo taglio critico, la sua sagacia, la sua coerenza, che lo portava anche a sedere su sedie scomode, ma erano quelle che riteneva giuste, della sua misura.
    Mi mancherà venire a leggere la sua opinione, su questo blog, i commenti, il suo punto di vista su eventi contemporanei.
    Mi resta il rammarico di non essere più passata a salutarlo.
    Oggi lo faccio in silenzio. Nel mio cuore.

  50. paolo9000 ha detto:

    Grandissimo dispiacere.iniziai a seguire il blog nel 2007 dopo aver sostenuto un concorso in cui il Prof. era membro della commissione. Da allora è stata una miniera di suggerimenti per le mie escursioni periodiche a Roma. Mi mancherà.

  51. Domo ha detto:

    Arrivederci Prof

  52. Ludovica Cibin ha detto:

    Ho appreso con enorme dispiacere la triste notizia…
    Caro Professore, con Lei scompare una certezza ed un indubbio punto di riferimento. Lei è stato il relatore della mia tesi di laurea, un periodo entusiasmante che ricordo sempre con piacere. La ringrazio per quanto e come ha saputo incoraggiarci nel “gettare il cuore oltre l’ostacolo”, in una delicata fase della nostra vita di crescita personale e professionale.
    La ringrazio di cuore. Arrivederci!

  53. Angiolino Imperadori ha detto:

    mi mancherà molto la quotidiana dose di intelligenza e sagacia

  54. Andrrea Di Martino ha detto:

    Anche se non lo conoscevo personalmente, ho buone ragioni per dire che è stato un grande docente. Cultura, sagacia e ironia (quest’ultima non disgiunta dall’autoironia), possono apparire perfino complementari, laddove la loro coesistenza nella stessa persona costituisce il migliore degli stimoli anche per il peggiore di noi. Per tale motivo, i suoi innumerevoli interventi su questo blog sono già Storia, e ogni necrologio che verta su ciò sarebbe perfino superluo. Spero che il suo legittimo posto sul blog sia rimpiazzato da persona altrettanto degna, affinche il blog (e indirettamente il compianto Prof), possa continuare a vivere, nello stesso spirito con cui è nato e cresciuto nel corso degli anni. Non credo vi sia modo migliore per onorarne la memoria, inducendo magari (perchè no?) lo stesso Prof a continuare a seguirci, anche da lassù… Non credo vi sia consolazione migliore in tale perdita (se mai consolazione vi può essere)

  55. giulicariotigmailcom ha detto:

    La prima volta che mi sono innamorata del professor giorgio muratore, è stata quando ho sentito il suo nome. La seconda volta quando ho seguito le sue lezioni di storia dell’architettura. La terza volta quando ho scoperto il suo blog, la quarta volta quando gli ho scritto, e l’ultima quando mi ha incoraggiata.
    Mi mancherà tanto leggere i suoi articoli,i e soprattutto sapere il suo parere sulle cose.

  56. Charles Batach ha detto:

    Le discussioni con il Professore Muratore mi hanno aiutato a capire meglio l’architettura, la storia dell’architettura, e sopratutto L’Immobiliare. Grazie Professore.

  57. Alessandro Rinversi ha detto:

    Un Maestro e un Amico. Ciao Prof…

  58. biscarrosse2012 ha detto:

    La scomparsa di Giorgio Muratore fa veramente male al cuore. Per il valore di tutta la sua vita, così piena di entusiasmo et di generosità. Per il suo senso profondo dell’amicizia, del rigore umano e morale, per la sua paradossale ironia. Dunque lui manca e mancherà enormemente a tutti coloro che hanno avuto un rapporto con lui, a tutti coloro che hanno imparato qualcosa di essenziale dal suo “guardare al di là”, rovesciando i “presupposti imposti” per far emergere une nuova luce dalle cose e dai fatti.
    Mancherà ai suoi allievi antichi e recenti, ai suoi “seguaci” di “archiwatch” un blog-rivista di architettura che nessuno saprà mai imitare.
    Io piango sinceramente vedendo un po’ morire, con lui, un passato che Renato Nicolini avrebbe definito “meraviglioso”, in cui Giorgio, come tanti altri della nostra generazione, faceva la scelta difficile di stare dentro al sistema universitario senza farsene contaminare, di stare dentro la vita sapendo che c’è sempre, ad ogni angolo di strada, il brutto e il bello e decidendo di lottare perché il maggior numero di persone imparasse, come lui, a cogliere il bello che esiste, nascosto, in tutte le cose prodotte dagli uomini e in tutti gli uomini.
    Giorgio era anche un grandissimo fotografo, un poeta della fotografia. Io credo che il suo archivio debba essere accuratamente protetto e conservato per le generazioni che verranno. Il suo sguardo fotografico trovava riscontro in una impressionante velocità di reazione agli eventi e ai progetti e in una capacità di rappresentazione sintetica e simbolica veramente impressionante.
    Come quella volta che definì la Sala del Giubileo, dove era stato invitato a presentare un libro, una « cozza mistica ».
    Negli ultimi anni, pur essendo gravemente malato, Giorgio ha condotto con “archiwatch” la sua ultima battaglia, bruciando in essa tutte le sue forze, con una generosità e fiducia nel futuro che non è retorico definire eroica.
    Tutto ciò mentre assisteva ad una crisi di credibilità delle istituzioni e al dilagare di quell’analfabetismo di ritorno di cui Bruno Zevi aveva parlato già negli anni sessanta.
    Orfani di archiwatch gli architetti italiani perdono un maestro dell’anticonformismo e della lucidità. Tutti noi perdiamo questa persona dolcissima che si chiama Giorgio Muratore.
    Un carissimo abbraccio a te, Clementina e ai vostri figli.
    Giovanni Merloni

  59. Cristina D'Angelo ha detto:

    CIAO PROF E GRAZIE DI TUTTO!

  60. Raffaella Catini ha detto:

    Ho avuto la fortuna di averlo come relatore nel 1993 e da allora siamo sempre rimasti in contatto. Poco tempo fa mi aveva detto che presto ci saremmo messi a lavorare a qualcosa di ‘divertente’… mamma mia prof, che dolore grande. Mi mancherà tanto. Grazie di tutto.

  61. biscarrosse2012 ha detto:

    Aggiungo che sono totalmente d’accordo con Andrea Di Martino e con tutti quelli che hanno in qualche modo auspicato la continuazione del blog “archiwatch”, anche se non potrà avere lo stesso “esprit” del suo creatore. : l’indipendenza di giudizio, la coerenza morale e lo spirito di sacrificio, che Giorgio Muratore ha dimostrato così coraggiosamente di possedere, sono qualità, ahimé, sempre più rare!

  62. annalisa lombardi ha detto:

    Troppo tardi ho saputo la notizia. Sarei voluta venire a salutarla. Per dirle ancora una volta grazie di averla conosciuta, incontrata, di essermi laureata con lei. Ogni incontro era divertente, stimolante per andare avanti per cercare e capire sempre di più. Grazie di avere avuto la possibilità di incontrare una persona così ironica, intelligente e capace di saper trasmettere entusiasmo per molte cose che purtroppo pochi sanno capire. Grazie di cuore. Continuerò a camminerò in giro per le città, pensando spesso a lei, come già da sempre facevo.

  63. Marina Mattei ha detto:

    Caro Professore, caro Giorgio,
    stamattina sono passata al Pincio e lì ho visto i busti degli uomini illustri. Ho pensato che ne meriteresti uno anche tu. Abbiamo fatto parte dei “cinque saggi”, in realtà eravamo in due contro l’abominio del parcheggio. Ho imparato da te che la cultura, lo studio, il sapere e l’onestà possono mettere in difficoltà qualsiasi piano barbarico predeterminato. Allora temevamo di “finire sotto l’autobus”, l’ultimo ricatto fu quello di rischiare il risarcimento da parte del Comune di Roma all’impresa. Prendemmo l’autobus, in corsa, per arrivare a un buon capolinea.
    Quel capolinea è quello a cui penso e che mi conforta, quando passo davanti al Cinema Corso di Piacentini, poi Spazio Etoile, trasformato in Vuitton. E quando sento che il Metropolitan sarà centro commerciale, e che il Maestoso di Morandi rischia la stessa sorte. Altri buchi, buche, vuoti di memoria! Come fa Roma a ignorare che l’architettura è lo spazio in cui l’uomo ritrova il sacro in sé? E come fa Roma a affidare al virtuale la percezione dell’antico, quando ne possiede la migliore interpretazione grazie ai progetti dei grandi Maestri del razionalismo del Novecento? Tu ne hai indagato rigore, principi, congruenza. Sono oggi dimenticati. Come fa Roma, ancora, a non inserirsi in quel grande circuito di tutela, valorizzazione e promozione, che paesi civili portano avanti ormai da decenni, celebrando gli spazi che l’uomo ha attraversato migliorando qualità di vita e umanizzandoli? Come fa a ingannare tifosi fingendo di poter fare uno stadio su un’ansa verde del Tevere, certamente soggetta a problemi idraulici, dove si troveranno reperti archeologici, non considerando il preesistente manufatto, testimonianza di arditezza compositiva, già da te catalogato nella tua illuminata guida all’architettura romana? Ti ho sentito al telefono per un consiglio sulla Casa delle Armi di Moretti, diventata discoteca per eventi. Su tuo suggerimento ho scritto una relazione alla Soprintendenza e alla Direzione del MiBACT…
    Ti voglio immaginare ancora in viaggio, sempre pronto a difendere quanto di migliore e onesto c’è nella nostra civiltà, il giusto è il buono e il bello. Ti voglio immaginare così, quando mi affaccerò ancora dal Pincio, come quando, insieme, ricordavamo la connessione tra l’impianto del Valadier, l’altezza dell’obelisco e le rovine sotto il colle. Come quando ti parlai della ricerca di Brasini sui simboli del potere. Mentre, in barba all’ATAC, siamo usciti da quell’aula e ci siamo detti: “L’arroganza, l’ignoranza, sono gli ingredienti di una pessima politica! Lo studio non lo capiscono proprio!”. Sali su quell’autobus ancora, ti porterà lontano, su un’ansa del Tevere, in mezzo alle rane, nei luoghi dove forse sarebbe stato anche Pasolini. Voglio pensarti così, a girare sempre in cerca di una pensilina che si attacca bene, di un richiamo all’architettura antica, alla ricerca di Roma nostra, che vive da millenni, in tutti i suoi strati, e non volevi che fosse preservata come muffita, ma innovata nel rispetto e con grande, altissima qualità.
    Grazie di tutti gli insegnamenti, con la speranza che qualcuno dei tuoi raccolga il testimone, buon viaggio!
    Ciao Professore!

    Marina Mattei

  64. Roberto ha detto:

    Desidero ringraziare tutti gli “archiuocci” che stanno aderendo alla proposta per una iniziativa in onore di Giorgio. Questa mattina ha aderito anche “Atelier Appennini” attraverso Pino Pasquali. ARCHIWATCH & Atelier Appennini sono gli impegni ai quali Giorgio,recentemente, teneva di più.
    roberto: roberto.palumbo@uniroma1.it

  65. Maurizio Gabrielli ha detto:

    Ho conosciuto Giorgio nell’estate dell’81. Era il primo incontro in preparazione di quella che fu la prima mostra dedicata a temi di architettura dell’appena nato ” sistema delle biblioteche del Comune di Roma”, Assessore Renato Nicolini, tenutasi l’anno successivo nei locali della biblioteca dei Mercati Generali all’Ostiense. Giorgio dirigeva ancora la CLEAR, cooperativa editrice di architettura e in una sorta di co-produzione artigianale coordinata da lui, costruimmo la mostra sulla decorazione antropomorfica nell’architettura a Roma, con tanto di catalogo con brevi scritti, che custodisco gelosamente essendo le copie, credo, quasi estinte. C’era anche una video intervista a Quaroni che realizzammo davanti alle balaustre del Campidoglio non vi dico come e che, quella si sono quasi certo, è andata persa. Fu un’avventura meravigliosa e commovente come quasi tutto ciò che accadeva in quegli anni irripetibili nella cultura romana, per autenticità, spontaneità, preveggenza e follia. Seguirono “I cinema nella città”, “Temi di paesaggio”, ” Il grattacielo”, “Archeologia industriale” (ma senza catalogo) e senza ‘na lira che te lo dico a fa’. Partecipavano sempre oltre a Giorgio, Franco Purini ( che duetti !) e Renato, più tanti altri pezzi pregiati.
    P.S. Quaroni mi onoro’ del suo interesse e volle esserci e non mi sono mai spiegato perché desse retta alle mie fantasie, comprese quelle della tesi di laurea di due anni precedente in cui era presidente di commissione. Quando ne parlai a Giorgio ricordo ancora quel suo sorriso sornione senza parole. Ciao Gio’ !

  66. Enrica Corvino ha detto:

    È stato bello oggi venire a salutarla e vedere tanti studenti, anche di vecchia data come me che ho avuto il privilegio di seguire il suo corso ormai 13 anni fa.
    Ritrovarsi, ricordare, piangere e sorridere.
    Ci mancherà Prof.
    Grazie di tutto.

  67. Un lettore appassionato dell'architettura ha detto:

    Buon viaggio … e grazie di tutto

  68. ROBERTO VENEZIANI ha detto:

    Quello che ha scritto Dario è il più bell’epitaffio che abbia mai letto, dolce, essenziale e commovente. Non saprei cosa dire altro. Mancherai tanto anche a me Giorgio! Un vuoto incolmabile nella mia vita.

  69. serena spiezia ha detto:

    Un professore degno di questo nome…una forte e bellissima personalità…un uomo di grande cultura, sempre disponibile, curioso, acuto, brillante, ironico, severo….
    come dimenticare le revisioni per la Tesi in aula ragni a valle Giulia e quel mitico taccuino tirato fuori dalla tasca della giacca. È stato un onore conoscerla. Grazie Prof!!
    Serena Spiezia

  70. fabio isman ha detto:

    Caro Giorgio, prima, non ci credevo; poi, non ho potuto nemmeno salutarti ancora, perché ero via. Un abbraccio immenso è poco; un dolore lancinante, invece pure. Che la terra ti sia non lieve, ma lievissima…..

  71. Biz ha detto:

    Ciao Professore, grazie di tutto. Grazie a te nel tuo blog abbiamo imparato cose, abbiamo sorriso e riso, qualche volta ci si è indignati, sempre sul filo teso della tua intelligenza

  72. paolo di caterina ha detto:

    addio giorgio
    paolo di caterina

  73. Davide Spina ha detto:

    Addio Professore.

  74. Maurizio Gabrielli ha detto:

    Caro Giorgio, stamattina uscendo di casa, per una frazione di secondo, questa mi è sembrata una città civile. E mi sei venuto in mente.

  75. Zen Format ha detto:

    Giorgio carissimo, non ho parole, apprendo solo ora sul tuo sito, giusto per aggiornarmi e apprendo questa notizia. Ti avevo chiamato poco tempo fa. Grazie a te feci una tesi stupenda. Mi avevi fatto scoprire un architetto all’epoca sconosciuto e che solo te sapevi quanto era importante. Sono molto triste. Non ti dimenticherò mai. La tua ironia e grande cultura mi ha sempre conquistato. Grazie ancora. Giorgio Granozio, Edinburgh 11.3.17

  76. Sergio 43 ha detto:

    Ancora giro per Roma, notando cose di qualche interesse e sento ancora dire a me stesso: “Di questo dovremo parlare su Archiwatch!”. Come quando, avendo qualche problema o qualche dubbio, mi dicevo che ne avrei parlato, di ritorno a casa, a un padre che invece non c’era oramai più.

  77. anna civita ha detto:

    Addio amatissimo professore . Apprendo solo ora con ritardo della sua dipartita e ne sono affranta , disperata, basita. Ho adorato ogni sua lezione, ogni suo intervento anche quando non ero proprio d’accordo . D’ora in poi la nostra vita intellettuale sarà più povera . L’architettura sarà più povera. Grazie ancora . A Dio Prof.

  78. Patrizia Loiali ha detto:

    Ho avuto il grandissimo piacere di fare l’esame, di laurearmi e poi di collaborare con il prof. Muratore dopo la Laurea; è stata un’esperienza di grande arricchimento culturale e umano. Una persona di grande spessore culturale che mi faceva sempre sentire a mio agio, una persona davvero speciale… Grazie di tutto professore, il suo sorriso rimarrà per sempre nel mio cuore

  79. Maria64 ha detto:

    Il prof. Muratore è stato il relatore della mia tesi nel 1994..lo ringrazio tantissimo dell’entusiasmo che mi ha dato per superare l’ultimo ostacolo grazie al suo temperamento, competenza e professionalità!! Grazie Prof non ti ricorderò sempre con affetto.

  80. andrea_balletti ha detto:

    Ho aspettato un po’…
    Forse perchè ho pensato fin da subito che ciò che avevo da dirle, oramai, non potevo più dirglielo, dopo la notizia di qualche giorno fa.
    Poi ho anche pensato che se c’è ancora un modo per “parlare” con lei è proprio attraverso questo blog, che proprio per questo motivo spero rimanga in piedi per ancora tanto tempo…
    Bhe, professò: ricorda quel progetto a Todi?… per la sua e la mia felicità la “Baciocchi”, dopo tanto impegno profuso, è salva e spero accoglierà in futuro tanta vita (io e lei sappiamo de che stamo a parlà). Grazie di tutto.

  81. Sergio 43 ha detto:

    T’ho salutato, Giò! Riposa ‘n pace!
    La cosa che ce manca? La tua voce!
    La cosa che ce lasci? L’archiuocce!
    La cosa che c’unisce? Risvejacce!

  82. Aku ha detto:

    la risposta, ancora oggi, è sempre la stessa: meglio la neue national gallery che la Berliner Philharmoniker. Grazie.

  83. Samantha Iovenitti ha detto:

    Arrivederci professore…grazie ancora per quello che mi ha dato…
    per la bella persona che era…sincera e disponibile…
    grazie per avermi aiutato a sostenere la mia Tesi di Laurea.

    ancora GRAZIE PROFESSORE

  84. Manuela Marchesi ha detto:

    è un mese, Professore…

  85. Luigi Iampieri ha detto:

    e mo? …chiamamo l’architetto!

    Grazie professo’

  86. paolo di caterina ha detto:

    oggi una visita alle terme di baia ed un pensiero per te, Giorgio: una idea di architettura sotterranea totalmente edificata.

  87. Sergio 43 ha detto:

    Ciao, Giorgio! Tu mettici la musica mentre io cito le parole di una canzone lontana mentre aspetto, nel silenzio di una stanza ombreggiata dalle tapparelle chiuse, che la calura di Agosto ci dia tregua
    “UNA VOCE CI MANCA NEL CUORE DI ROMA!”

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