Michele Granata su: Critiche finlandesi su Alvar A…
Critiche finlandesi su Alvar Aalto … Era ora!! di Ettore Maria Mazzola Il mio caro amico e collega di Tallin (Estonia), …
“Una delle cose che mi piace di piu’ di questo Blog, è la demitizzazione dei grandi personaggi dell’architettura.
Da qui pero’ a distruggere, come tu fai, caro Ettore, delle personalità, come in questo caso di Alvar Aalto, mi sembra eccessivo.
Tieni presente che nel caso specifico mi trovi d’accordo, ma solo per un problema di armonizzazione del paesaggio architetturale.
Mi sarebbe piaciuto infatti che la costruzione esistente fosse stata mantenuta.
Bisognerebbe pero’ conoscere lo stato di conservatione del manufatto all’epoca.
Non so’ se questo sia stato il caso, ma alle volte il degrado è tale che un suo restauro potrebbe risultare controproducente.
Comunque un’architettura piu’ “intonata” sarebbe stata opportuna.
Nota anche che il progetto in questione, anche se non mi sembra il migliore di Alvar Aalto, non mi dispiace, ma sarebbe stato meglio situarlo altrove e non in quel luogo.
Sicuramente mi dirai che comunque quel palazzo non doveva esistere ne li ne’ da un’altra parte:
e li ci troveremmo in opposizione.
Per me è sempre il momento di essere critici verso qualunque opera di personaggi celebri, ma trattare come “insignificante” Alvar Aalto mi sembra esagerato.
Demitizzare è cosa buona e giusta.
A Ginevra, il buon Le Corbu, aveva fatto un progetto urbanistico che prevedeva l’abbattimento di un intero quartiere che va dalle rive del Rodano fino alla piazza della stazione, con la sua sostituzione di una serie di fabbricati paralleli.
Ebbene, è una fortuna che non si sia realizzato, sarebbe stato un vero e proprio crimine.
Cio’ pero’ non toglie che per me Le Corbusier rimane un grande maestro di architettura, anche se ha avuto i suoi limiti, come tutti gli esseri umani.
Noi viviamo in un epoca in cui le forme che ci circondano influenzano il nostro gusto.
Le automobili, gli aeroplani e tutti gli oggetti domestici legati al nostro tempo non possono essere realizzati con delle forme legate al passato, e l’architettura per forza di cose ne è condizionata.
È fuori di dubbio che il Razionalismo e l’International Style, piu’ in generale, siano serviti da alibi per degli abomini edilizi, ma cio’ è dovuto piu’ alla speculazione edilizia, legata alla politica ed al potere dominante, che alle teorie che le avevano originate.
Questi concetti non possono e non debbono essere tenuti per responsabili dallo svilimento che ne è derivato.
Mi è difficile capire questo accanimento contro un’evoluzione che la storia dell’architettura ha gia’ catalogato ed accettato e non vorrei che la vostra battaglia si riducesse ad una lotta contro dei mulini a vento.
Capirei meglio se la vostra ricerca si svolgesse attraverso metodi alternativi senza che siano rimessi in discussione i valori già acquisiti.”
Michele Granata