CITTA’ E’ ARCHITETTURA …

del-debbio-valle-giuliaGiada commented on:  Solo (a) Gibellina

“Approvo ogni singola parola di Ettore!!!
aggiungo che l’errore sempre più grande continua a perpetuarsi nella facoltà di architettura dove vige la regola che l’urbanistica non sia architettura: non la spiegano, non la raccontano e non la insegnano; l’urbanistica insegnata a vallegiulia equivale nella maggior parte dei casi a conoscere gli indici di fabbricabilità e a colorare le casette in maniera appropriata alle leggende standard. In molti credono che esser architetti vuol dire solo saper disegnare un qualcosa di etereo poi se si regge in piedi ed è pure inserito in un contesto urbano accettabile meglio. Invece io sono convinta, prima da cittadina, poi da laureata in architettura, che l’urbanistica sia la base, la fondazione di ogni progetto e se fosse così le nostre città sarebbero più vivibili e non sarebbero un proliferare i edifici dormitorio privi di servizi e identità; avremmo piazze vissute perché comode, funzionali, ombreggiate e non solo geometricamente belle; avremmo strade che collegano la città in maniera funzionale con percorsi ciclabili e pedonali e preferenziali con nodi scambio tra vari trasporti. L’urbanistica sua vissuta tanto quanto le mura di una casa.

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6 risposte a CITTA’ E’ ARCHITETTURA …

  1. ettore maria mazzola ha detto:

    e io approvo ogni singola parola tua Giada!

  2. sergio de santis ha detto:

    Cara Giada,
    che l’urbanistica sia una importantissima “sezione” degli studi in architettura lo sanno tutti … quello che non sanno i professori delle nostre facoltà è come si insegna l’urbanistica … non lo sanno perchè non la studiano … ma anche se la studiassero sarebbero comunque troppo indaffarati con gli apparati di gestione del territorio a pensare ad altro … i gestori del territorio che dovrebbero saper riconoscere ed incentivare la buona urbanistica in realtà non riescono a ricoprire questo ruolo perchè nessuno ha insegnato loro l’urbanistica (eppure sono li per quello) ma soprattutto nessuno ha “insegnato” loro (si fa per dire) la buona gestione dell’interesse del pubblico… cosa che dipende in buona parte dalle politiche di amministrazione del territorio … Il problema è contemporaneamente culturale (accademici per finta) e politico (amministratori con altri interessi)…
    Devo dire che abbiamo preso veramente una brutta … bruttissima strada !…
    Se è vero che le parole di Ettore Maria Mazzola sono condivisibili è anche vero che tutto questo è sotto gli occhi di tutti e … nonostante questo tutta ‘sta gente lavora impunemente… gente alla quale non farei fare la cuccia “der cane” ….come diceva da giovane “er mitico Petreschi”…
    E si! … Da giovane ….
    E veramente triste parlare di queste ovvietà così come vederle scritte per esempio nel tuo commento o nell’intervento di E.M.M. per quanto entrambi pienamente condivisibili.
    A parte quello che il cittadino “normale” potrebbe fare in questo ambito (ma come? …attraverso gli ordini?) promuovendo azioni contro il “potere” (è sempre lui che ha torto … facile no?) bisognerebbe che ‘sti professori si svegliassero e cominciassero a farsi sentire … altrimenti se non insegnano l’architettura, urbanistica compresa, cosa stanno a fare lì?
    Ma ce lo siamo mai chiesto?
    E si che siamo la culla di una certa accademia… che co tutta ‘sta cultura te sistema bene bene l’EUR

    Un ringraziamento particolare va quindi riservato a tutti i professori di progettazione urbanistica ed architettonica con e senza megafono …ah aha ah ah … che ridere …e al loro costante impegno nel non fare niente per questa società …anzi disgraziando pure anche il futuro di quei poveracci che oggi, ancora sognando, si iscrivono alle facoltà di architettura sperando di poter contribuire un giorno al progresso del mondo.
    Poveracci!
    Tra questi il ringraziamento più sentito va a quelli che “glielo avrebbero fatto vedere loro se ce fossero arrivati…” ne ho conosciuto qualcuno … adesso stanno seduti ar tavolo e s ne fregano … fanno la curtura!
    Un ulteriore grazie è riservato agli ordini la cui azione costante nel non attivarsi a difesa della professione e della qualità dell’insegnamento è elemento di distinzione particolare.
    Quindi che dire ?…
    Ah! … che a parte l’urbanistica e tanto pe’ parla’ de architettura Alta (come l’ArteAlta di cui parleremo presto), ricordo solo che negli anni 80′ co’ le case de li farmacisti … de li pizzicaroli e de li macellari ce se facevano le copertine de Casabella e le lezioni all’università …
    Allora?… Allora ringrazio il professore che almeno ha messo su ‘sto blog e non si nasconde …anche se cassandomi su “La Confratenita dell’Uva” (rif. Fresche Frasche) …grande libretto di John Fante che invito tutti a leggere… un pochetto mi ha fatto rosicare …
    Grazie lo stesso …
    Sergio de santis

  3. Manuela Marchesi ha detto:

    E’ come dire che l’urbanistica e’ la distribuzione interna della citta’ intesa come casa. O no?

  4. maurizio gabrielli ha detto:

    A tal proposito è uscito e avrete senz’altro letto ” Nella città dolente ” di vezio De Lucia e giacchè ci siamo, pure ” La fine della città pubblica ” di Francesco Erbani. L’unica cosa che mi lascia perplesso nel discorso su Gibellina nuova , è quello su Quaroni. Forse la vita è tutta una successione di errori però, la buonafede è dirimente.

    • Caro Maurizio,
      grazie per questo bel «dirimente» riferito alle “buone intenzioni” dell’autore considerato.

      Forse dal Quaroni si possono estendere un po’ (un pochettinino) a tutti i personaggi presi di mira in questo blog e persino ai commentatori che vi scrivono.

      Una specie di invito, di richiamo, che, avendo la coda di paglia, sento di ricevere (dio e Ettore sanno quanto possa esagerare) per abbassare i toni. Fatte salve eventuali “licenze poetiche” che possono sempre starci.

      Invecchierò male ma mi capita sempre più spesso di digrignare i denti per il fastidio quando mastico post farciti di inutili male parole. Mi sembra di essere ben sotto i livelli qualunquistici da Bar Archiwatch a cui siamo collaudati.
      Ma alla prima volta che ne scrivo (sicuro ci ricasco conoscendo la mia superficialità) rinfacciami queste due righe.

      Un saluto,

      :G

  5. stefano nicita ha detto:

    Direi che architettura e urbanistica sono due cose piuttosto diverse, soprattutto perché l’urbanistica è una disciplina molto più complessa che comprende aspetti di sociologia, geografia, economia, mobilità ecc…, anche se hanno numerosi collegamenti e questa confusione è forse uno dei motivi per cui l’urbanistica italiana è stata ed è ancora oggi così fallimentare.
    Sembra poi che ci siano molti che pensano che l’applicazione degli standards urbanistici, quelli famosi del DM del 1968, sia sufficiente a “fare” urbanistica. Poveri noi (cittadini e architetti)
    Ecco alcune definizioni di urbanistica:
    – … Il vocabolo francese urbanisme e il corrispondente italiano urbanistica hanno invece un significato più vasto, comprendendo non solamente il fatto materiale del piano regolatore, ma tutto il complesso delle discipline che hanno per oggetto i varî aspetti della vita degli agglomerati urbani. L’urbanistica dunque si potrebbe definire come “lo studio generale delle condizioni, delle manifestazioni e delle necessità di vita e di sviluppo delle città” (enciclopedia Treccani http://www.treccani.it/enciclopedia/urbanistica_res-2bd3b412-8bb8-11dc-8e9d-0016357eee51_%28Enciclopedia-Italiana%29/)
    – Urbanistica: L’insieme delle misure tecniche, amministrative, economiche finalizzate al controllo e all’organizzazione dell’habitat urbano (Treccani http://www.treccani.it/enciclopedia/urbanistica/)
    – L’urbanistica è una disciplina che studia il territorio antropizzato (la città o più in generale l’insediamento umano) ed il suo sviluppo. Essa ha come scopo la progettazione dello spazio urbanizzato e la pianificazione organica delle sue modificazioni su tutto il territorio, compreso quello scarsamente urbanizzato (Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Urbanistica)

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