“Caro Prof.,
qualche giorno fa, G.G. ci ha sfornato una sapida, anzi funambolica pagnottella, su un lavoro di Paniconi e Pediconi, tanto sapida da rovinare qualche stomaco. Poi ho ricordato un sua bella lezione su “Giuseppe Nicolosi e il nuovo realismo romano” che ha esplicitato con il servizio sul suo San Policarpo. Questa mattina tornavo a casa e sono passato, come faccio spesso, davanti la Chiesa di San Giuseppe Cafasso dei due Paniconi e Pediconi, di pochissimi anni precedente a quella del Nicolosi. Le conosco bene entrambe perché dalle parti mie e mi sono sempre apparse e ho considerato due chiese affratellate da tante cose (vado a sensazioni). A mezzogiorno la luce era perfetta, mi sono fermato e ho scattato questa foto (da qualche parte in libreria c’è, su un numero de “L’architettura – cronache e storia” un servizio a tal proposito).
Cordiali saluti!”
S.M.





PORCA PAGNOTTA!
e basta co’ sto festival delle mostruosità …fatece vedè UNQUACCHECOSADIBELLO!
Se non ci fosse la croce sopra si potrebbe tranquillamente gabellare per magazzino, palestra, ufficio INPS, sottostazione ENEL o qualsiasi altro fabricato utilitario.
L’elemento che lega il presunto campanile ( ..ho visto bene !?..) con l’edificio potrebbe contenere tranquillamente un nastro trasportatore (…di anime !?…)
Un’architettura che è, nonostante l’abilità, a distanza infinita da una chiesa.
Ciò non toglie (..per gli appassionati del preciso periodo storico…) che sia fatto bene, con la giusta corrispondenza tra struttura e spazio; ben dettagliato: peccato,però, che non se ne comprenda la funzione fondamentale; peccato che siano necessarie piante prospetti e sezioni, nonchè dettagliato computo metrico, per individuarne, con sicurezza, la natura.
Peccato che sia in-significante
Il diavolo, come al solito, si annida nel dettaglio.
Più è dettagliato è più diabolico appare.
Saluto
VALLO A RACCONTA’ AR PRETESCHI… che suppogo te potrebbe dì:- VALLO A RACCONTA’ A CARLETTO!
Non so con quanta ragione da parte sua…..
plovelbio cinese:
– chi si sa modelale difficilmente scivola …
A MEMMOOOOOO….!!!!!!
nun te preoccupa’ …io scivolo parecchio!
Famoso per i suoi motti “il meno è più” (less is more) e “Dio è nei dettagli” (God is in the details), Mies cercò di creare spazi contemplativi, neutrali, attraverso un’architettura basata su un’onestà materiale e integrità strutturale, con uno studio esemplare del particolare architettonico.
…forse volevi dire che il Diavolo è nei dettagli del menga?
……….CHI CE L’HA TRA UN’ASSE DI SIMMETRIA E UNO DI SPECULARITA’ SE LO TENGA!……!!!!
ALHAMBRAAAAA!!!!!