“VAI CON LE MONGOLFIERE” … SMOSCIATE …

pln ara pacis

P.L.N. Sistemazione Ara Pacis …

sergio 43 su CARNEVALE ROMANO …

“Effetto della foto, ma che caduta di stlle ridurre San Carlo al Corso a quinta teatrale!
Tanti anni fa, quando discutevamo della nuova Ara Pacis, mi scappò detto che mi sarebbe piaciuto, una volta deliberato lo s…fascio della Teca, che l’augusto monumento fosse ricoverato nel Mausoleo, dopo aver ripristinato, alto sul circuito tombale, il piano di calpestio del vecchio Auditorium “Augusteo”. A sostegno di questa idea senza arte nè parte, facevo riferimento sia all’ottimo lavoro di Fuksas di restauro e ripristino a museo delle Scuderie Aldobrandine a Frascati, sia alla ricostituzione, come copertura dell’Ara, di un aerea cupola che ripristinasse nel panorama cittadino quella distrutta dallo s…fascio del Ventennio. Vatti a fidare di Fuksas e delle cupole! Adesso abbiamo una cupola a gogò, alla “come viene viene” su un palazzo che terminava decorosamente con un aquilotto che si decise necessitasse evidentemente di un nido a un tanto al metro cubo. Pensa te se l’idea prende piede. Ove c’è l’unico interesse che conta, quello economico, non c’è difesa! Sarà tutto un Cabaret: “Money makes the world go round!”. Sarà tutto un fiorire di cirri, nembi, cumuli nembi sotto il cielo di Roma. Comunque questa cosa non deve stupire. E’ la storia dei romani che sono costretti a divorare il corpo vivo della città, l’agro romano, i Castelli perchè non hanno altro da offrire che la bellezza. Tanti anni fa vidi una bella mostra ai Mercati Traianei. C’era un enorme plastico della città che occupava in altezza tutta l’Aula. Non ricordo il titolo della mostra ma il plastico, mettendo a confronto la città pre-unitaria e quella dopo il 1870, dimostrava come in pochissimi anni tutto il profilo della città, con i suoi palazzi e case, si fosse sopraelevato di uno o più piani sotto la spinta di nuove esigenze abitative, funzionali e speculative, specialmente speculative se é vero che la bolla della Banca Romana si sgonfiò con un sibilante mpssssss. Adesso siamo solo al terzo atto! Vai con le mongolfiere!”

S.M.

Schermata 2013-02-18 a 11.12.06

A. Libera (’38?)

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2 Responses to “VAI CON LE MONGOLFIERE” … SMOSCIATE …

  1. sergio 43 ha detto:

    Grazie, Prof. Sono commosso. Non conoscevo questo progetto di Libera, dimostrando così di non essere stato uno studente attento ma, altresì, che i docenti avuti hanno fornito uno scialbo ragazzo romano della sensibilità sufficiente a farsi venire questa idea che, Lei mi conferma, non era campata in aria, anzi! era proprio sospesa nell’aria sopra l’Augusteo. A proposito di Adalberto Libera e della sua capacità di rifunzionalizzare uno spazio antico, é da qualche settimana che trascorro diverse mattinate in uno spazio abitativo da lui ripensato. Poichè, come qualsiasi Rugantino in pensione, “‘n c’ho gnente da fà!” ed essendo Socio del TCI, mi sono proposto come volontario, insieme ad altri matti per Roma, di concerto tra il Touring e la Soprintendenza, per aprire tre siti archeologici, chiusi da anni per mancanza di personale: Porta San Sebastiano, la Tomba degli Scipioni e la Villa di Massenzio, sperando, se l’esperimento avrà successo, di poter aprire altri siti normalmente chiusi. Come si sa Libera riadattò a studio e abitazione per il gerarca Ettore Muti l’antica Porta Appia, ora San Sebastiano. Nelle torri si avverte ancora il tocco leggero e disinvolto dell’architetto che per un altro personaggio, simile per spavalderia ed egocentrismo, Curzio Malaparte, apparecchiò l’altro edificio orgogliosamente isolato di Punta Massullo, E’ senz’altro frutto di suggestione ma gli ambienti, specialmente quelli tra le due torri, con le finestrelle e le feritoie spalancate sul mare d’erba che circondava nei lontani anni ’40 una Campagna ancora più rarefatta e silenziosa di oggi, mi hanno portato alla mente gli ambienti, soltanto visti su libri e riviste, di Villa Malaparte, specialmente il salone con le finestre aperte sul verde di un mare sgombro delle bianche scie che lo ora attraversano. Suggestioni solamente dovute al tracorrere ozioso delle ore del mio turno oppure veramente Libera, posto di fronte a due personalità di tale uguale spessore ma a due differenti situazioni ambientali é arrivato per sua specifica natura d’artista a rispondere con pari poeticità?

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