C’E’ MOLTO ANCORA DA SCAVARE …

cederna e insolera

Marco Sedda su: IL “CEDERNISMO” … E L’ARROGANZA DEL POTERE MEDIATICO … VIZIO DI FAMIGLIA … DAR SOR ANTONIO ALLA SORA CAMILLA …

“Caro Prof.
Su Antonio Cederna e sul Cedernismo non la pensiamo alla stessa maniera, spiego meglio:
Sul Cedernismo facciamo in fretta
L’Espresso 13 giugno 1971
Camilla Cederna con altri dieci promuoveva questo appello:
« Il processo che doveva far luce sulla morte di Giuseppe Pinelli si è arrestato davanti alla bara del ferroviere ucciso senza colpa. Chi porta la responsabilità della sua fine, Luigi Calabresi, ha trovato nella legge la possibilità di ricusare il suo giudice. Chi doveva celebrare il giudizio, Carlo Biotti, lo ha inquinato con i meschini calcoli di un carrierismo senile. Chi aveva indossato la toga del patrocinio legale, Michele Lener, vi ha nascosto le trame di una odiosa coercizione.
Oggi come ieri – quando denunciammo apertamente l’arbitrio calunnioso di un questore, Michele Guida[10], e l’indegna copertura concessagli dalla Procura della Repubblica, nelle persone di Giovanni Caizzi e Carlo Amati – il nostro sdegno è di chi sente spegnersi la fiducia in una giustizia che non è più tale quando non può riconoscersi in essa la coscienza dei cittadini. Per questo, per non rinunciare a tale fiducia senza la quale morrebbe ogni possibilità di convivenza civile, noi formuliamo a nostra volta un atto di ricusazione.
Una ricusazione di coscienza – che non ha minor legittimità di quella di diritto – rivolta ai commissari torturatori, ai magistrati persecutori, ai giudici indegni. Noi chiediamo l’allontanamento dai loro uffici di coloro che abbiamo nominato, in quanto ricusiamo di riconoscere in loro qualsiasi rappresentanza della legge, dello Stato, dei cittadini. »
Ovviamente la responsabilita’ e l’errore di definire i commissari “torturatori” ricadra’ per sempre su di lei e sui 755/757 firmatari (Folco Quilici e Oliviero Toscani negano) tra cui:
Giulio Carlo Argan, Gillo Dorfles, Umberto Eco, Federico Fellini, Dario Fo, Renato Guttuso, Primo Levi, Enzo Mari, Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini, Paolo Portoghesi, Giuseppe Samonà, Manfredo Tafuri, Bruno Zevi…
La crème de la crème.
Comunque se cerchi di fare la rivoluzione e sai usare le parole come pallottole credo sia facile fare vittime. Oggi questi linguaggi sono sdoganati, nessuno muore, quindi nessuno si vergogna.
Su Antonio Cederna, che invece non firmo’ quell’appello, non mi smuovo.
Ho quasi trent’anni quindi non ho avuto il piacere di leggere gli articoli di Cederna contestualizzati, mi e’ capitata tra le mani la nuova edizione de “I vandali in casa” qualche anno fa e l’ho divorata.
Antonio Cederna, I vandali in casa, 2a ed., Bari, Laterza, 2007.
Dopo son passato agli scritti di Salvatore Settis
Italia S.p.A. L’assalto al patrimonio culturale, Torino, Einaudi 2002.
Paesaggio Costituzione cemento. La battaglia per l’ambiente contro il degrado civile, Torino, Einaudi, 2010.
Poi mi sono riappropriato di quegli anni con Guido Crainz
Il paese mancato. Dal miracolo economico agli anni ottanta, Donzelli 2003 .
Con passaggi vari tra cui Sandro Amorosino
Introduzione al diritto del paesaggio, Manuali Laterza (307) 2010.
E Paolo Berdini
Breve storia dell’abuso edilizio in Italia, Donzelli 2010.
In mezzo ci infilo pure il processo che ha portato all’adozione del PPR della Regione Sardegna e Renato Soru.
Insomma ho scavato tra le macerie che ci avete lasciato appresso negli ultimi 50 anni. E con voi intendo la generazione di padri e nonni con cui giochiamo a non confliggere.
Il risultato di questo mio viaggio e’ una sola considerazione:
Esiste un’ambientalismo alla moda, oggi diremmo démode, che ha sposato la causa radical chic dei fiori e del dove finisce l’architettura e inizia il compost.
C’e’ pero’ un altra faccia, un gruppetto di poveri fessi che sbagliando molto ma credendoci altrettanto difende l’articolo 9 della nostra costituzione. Ecco a me tutta questa gente mi fa agitare, la loro costituzione e’ la mia. Ho scelto di fare l’architetto per difendere non per distruggere. La tabula rasa di Purini – conato – mi fa vomitare.
Spesso ovviamente li detesto, a volte mi sembrano tanti Piero Angela mosci e consumati dalla realta’ ma quando torno a casa, sull’Isola, e il mestrale pulisce le narici dallo smog mentre il granito spezza il travertino che mi avete infilato nel cervello, tutto torna.
Ai voglia a critica’ Zaza, Rem, Frengo e co.
Solo del nostro paesaggio e della nostra terra dovremmo occuparci, per costruire il nuovo e per capire il vecchio tocca saltare almeno una generazione e aspettare pazientemente uno tzunami.
Ma lei caro prof. tutto questo gia’ lo fa’!
Soprattutto quando pubblica quelle splendide foto di pergole assolate…
Adiosu.”

………….

Caro Sedda …

come darle torto …

naturalmente, il caso Cederna è infinitamente più complesso di quanto sintetizzato in due battute …

e Antonio ha certamente un’infinità di meriti …

che la mia generazione conosce assai bene …

avendolo visto lavorare sul campo, giorno per giorno, per decenni …

e accanto al suo va messo, di certo, anche il nome di Italo Insolera …

che altrettanto, se non più, ha significato per l’urbanistica romana …

specialmente, negli anni cinquanta e sessanta …

quello che credo vada superato ormai …

è il giudizio espresso a caldo e nel bel mezzo della polemica politica …

su alcuni personaggi che sono spesso finiti nel tritacarne della storia …

c’è infatti da augurarsi che un giudizio storico più articolato …

possa finalmente sostituirsi a quello sommario che troppo spesso …

ha spazzato via senza troppi complimenti alcuni protagosti ed alcune testimonianze importanti …

senza i quali anche la salvezza futura del nostro passato correrebbe seri rischi …

comunque, le sue letture sono ottime, …

ma i libri sono tanti …

milioni di milioni …

buona lettura e naturalmente …

buone feste …

“Roma! e la semplice parola aveva un rimbombo di tuono” …

 IL DIAVOLO E L’ACQUA SANTA …

I MARCHINI TRA TOGLIATTI E MONTINI …

 SEMPRE IN PISTA …

La valle di Giosafat

Le battaglie di Cederna

come vede la situazione è complessa …

complessa assai …

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