Ettore Maria Mazzola commented on DEFAULT DA ARCHISTAR? …
(omissis …)
Del resto, già durante il viaggio di ritorno del Patris, nel 1933, Fernand Léger aveva ammonito Le Corbusier & co.
«penso che la vostra epoca eroica sia conclusa […] Fermatevi perché state superando il limite […] Il piccolo uomo medio, l’“urbano”, per chiamarlo col suo nome, è preso da vertigini […] Voi avete creato un fatto architettonico assolutamente nuovo. Ma da un punto di vista urbano-sociale avete esagerato per eccesso di velocità. Se volete fare urbanistica credo dobbiate dimenticare di essere degli artisti. Diventate dei “sociali” […] tra la vostra concezione estetica, accettata da una minoranza, e la vostra visione urbana, che si trova ovunque in difficoltà per l’incomprensione delle “masse”, c’é una rottura […] avreste dovuto guardare all’indietro: avreste visto di non avere seguito […] Rimettetevi i vostri piani nelle tasche, scendete nella strada, ascoltate il loro respiro, prendete contatto, confondetevi con la materia prima, camminate nel loro stesso fango e nella stessa polvere»
…….
grazie per l’estratto, spero che lo leggano e, finalmente, comprendano i tanti archilobotomici muniti di paraocchi e paraorecchi.
A presto
Ettore
Grazie Ettore. Molto interessante lo scritto di Léger, come il precedente commento sul quartiere parigino. Forse qui si vede la differenza tra l’artista e l’architetto.
I Francesi stanno investendo già da molti anni ingenti risorse nei loro quartieri periferici difficili, i cosiddetti Grands Ensembles, che ho avuto modo di studiare per una ricerca post-universitaria nel lontano 2001. Proprio a seguito di quelle ricerca e dell’osservazione della realtà sono nate queste considerazioni su Le Corbusier e l’urbanistica, che mi piacerebbe condividere: http://dovelarchitetturaitaliana.blogspot.it/2012/07/le-corbusier-e-i-pilotis.html
caro Stefano,
grazie per il commento e per il link al tuo utile post.
Visto il tuo interesse per l’argomento, ti consiglio una lettura di questo mio vecchio post sul blog “De-Architectura”
http://www.de-architectura.com/2009/07/dietro-il-modernismo-alcune-verita.html
Sono certo che ti tornerà utile
Ciao
Ettore
proprio convinti che sul tema della strada e dell’isolato aperto le haute formes di portzamparc non offrano una credibile variante sul tema e ci si debba per forza arenare sui finti bugnati, le torrette e le serlianine di breitman?
Ferma restando la comicità del lavoro di Portzamparc che non offre davvero nulla, perché i bugnati di Breitman sarebbero finti? Forse solo perché non si è in grado di fare altrettanto? Non solo bugnati, serliane e torrette sono vere, ma anche gli abitanti, gli alloggi popolari (indistinguibili dagli altri) i negozi e gli uffici lo sono, così come sono veri i voti che riceve il sindaco e i soldi che fanno i costruttori. L’unica cosa falsa sono le accuse di chi non è in grado di competere con chi sappia ancora costruire ciò che la gente comune desidera