Ecco Giorgio Guidi, il progettista di Primavalle, nel libretto del 1938
pubblicato per l’inaugurazione del quartiere e che il valoroso Vittorio
Corvi ha scovato per noi nel suo archivio:
« Si tratta di un vasto territorio di area 300 ettari costituente la
Tenuta di Primavalle, di proprietà della Società A.L.B.A. L’intera
tenuta, situata fuori dei limiti del P.R. di Roma, e stata già
parzialmente lottizzata e destinata a piccole costruzioni estensive già
sorte tra la Via della Pineta e la Via di Boccea. […] La località
così interessante per la sua posizione elevata e panoramica è fra le
nostre più salubri zone periferiche che, per il numero degli abitanti
ivi raccolti, per gli impianti pubblici esistenti, merita di essere
destinata allo sviluppo di uno dei più moderni centri residenziali e di
acquistare una autonomia adeguata alla sua estensione e indispensabile
ai borghi separati dalla città».
Retorica da architetti… però tre generazioni e il quartiere appare
come un centro storico.
Un documento fondamentale.
La “forma” moderna, la Nuova Città Razionalista, si stacca, con il
suo disegno metafisico in voluto contrasto con tutta la storia
precedente della città, dall’apparente confusione delle palazzine
intorno che invece è l’esito altrettanto razionale (solo più molto più
complesso) del dialogo con il palinsesto orografico del sito con un
comportamento “storico” omologo a quello di una città medievale
aggrappata a percorsi di mezzacosta solo che il tipo edilizio usato non
è più è una casa a schiera ma la sua evoluzione: una linea contratta ai
soli quattro appartamenti d’angolo.
I miei occhi però non sono capaci di leggere questi processi storici
abbastanza bene. Ma posso però intuirli in trasparenza nonostante la
lezione sul marasma di corruzione e di disfacimento del territorio qui
accaduto impartitami dai miei maestri. Mi piacerebbe essere capace, di
saltare giù dalle loro spalle, dopo aver visto più lontano. Forse il
mondo, così com’è, sarebbe più interessante e recuperabile, e occorre
farlo prima nella testa e poi nelle opere.
Se lo volessi migliore allora forse sì che saprei anche come fare.
Giancarlo Galassi :G
fonti: skyscrapercity.com; romasparita.eu





