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3 Responses to

  1. emanuele arteniesi ha detto:

    Premiata Green Economy romana, innovazione sempre al servizio della solida tradizione di famiglia da centocinquant’anni. Uno degli eredi dei fondatori in questi giorni di casa a Fatima, tra i luoghi più brutti d’Europa, una piazzata di cemento, uno scempio paesaggistico con disboscamento di ulivi davvero spaventoso

  2. salvatore digennaro ha detto:

    Di questo intervento ricordo solo i costi allucinanti dell’opera, e quindi della parcella…il resto è quasi superfluo…anzi è noia.

  3. Pietro Pagliardini ha detto:

    Leggo, in una delle tante veline sull’evento architettonico dell’anno (dopo il MAXXI e almeno fino alla data odierna) che, oltre che per la Green Economy, il complesso si distingue per l’etica ed estetica risposta al bisogno di socialità, dato che c’è una piazza più grande di Piazza Navona.
    E infatti pare anche a me, come ad ogni architetto non sprovveduto, che urbanisticamente quello sia il luogo giusto per una piazza, all’incrocio di strade, in un luogo urbano nodale e catalizzatore di flussi, dove con grande soddisfazione e in maniera del tutto naturale, immaginiamo già che si incontreranno frotte di cittadini di ogni genere e censo, per “fare cose, conoscere gente”. Piazza Navona, al confronto, diventerà rossa di vergogna.
    Davvero il sito giusto per la piazza ideale, che offre anche il vantaggio di avere già il verde tutto intorno come accessorio di serie, così Alemanno potrà chiamare all’Opera di Roma qualunque direttore d’orchestra, anche il più evergreen del mondo, senza essere costretto a piantare un boschetto in Piazza del Capidoglio, magari intorno a Marco Aurelio.
    E la lavanderia comune in copertura? E’ una scelta da niente la lavanderia comune in copertura? Questa è vera architettura liquida! Già il grattacielo è destinato a diventare il set del nuovo new-realism del cinema italiano! Quanti baci rubati tra le lenzuola stese al sole di Roma e lavate con l’acqua piovana microfiltrata!
    E poi c’è la monnezza che si fa 28 piani in picchiata e quando arriva è bella che compattata e impellettata e differenziata. Avevano già cominciato negli anni ’60 a fare la botola della monnezza, ma allora era solo per risparmiare di farsi le scale o di mettere il diecino nell’ascensore, non per salvare il pianeta; però era rudimentale il sistema, perché dal puzzo non resistevano, i topi non collaboravano con l’invenzione e l’Ufficio d’Igiene disse stop. Ma oggi la spazzatura è intrinsecamente profumata e i topi partecipano del sentimento collettivo.
    Ragazzi, se c’è il prezzo a mq io un pensierino ce lo farei.

    Saluti
    Pietro

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