Il mercato … delle carote …

mercato delle carote

Trafitta e impacchettata … povera architettura romana …
Impressionante l’accanimento terapeutico col il quale è stato recentemente “valorizzato” lo straordinario complesso del Mercati Traianei …
secondo un andazzo diffuso e assai frequentato dalle soprintendenze capitoline, anche qui, largo uso di tecnologie “avanzate” …
carote … tiranti … resine … sedicenti messe “a norma” …
acriliche, conturbanti trasparenze … riflessi complessi …
e tutto l’armamentario retorico della burocrazia ministerial-curial-capitolina e delle ditte “specializzate” … a fare scempio di alcune delle testimonianze più insostituibili dell’eredità classica …
Per ridurre un’architettura unica al mondo …
nel tripudio del peggior plasticume di apparato …
tutta una protesi “mascherata” …
e, dopo tante perforazioni, chi ci potrà restituire l’integrità del monumento?
alla faccia della reversibilità …
Una domanda …
che gli archeologi, oggi, siano, addirittura, peggiori degli stessi architetti? …

“Le perforazioni sono state eseguite, spazialmente, in differenti inclinazioni, con mezzi preinstallati in posizione bloccata. In ogni perforazione si è poi introdotta una barra di acciaio filettata e si è proceduto alle iniezioni di malte idrauliche e resine chimiche. Le precamere di testa delle forature – più larghe delle perforazioni al fine di alloggiare i dadi di bloccaggio – sono poi state riempite con malte composte da leganti e polveri di materiale analogo a quello di destinazione. Una volta rimosse le cerchiature in ferro si è proceduto al restauro del paramento murario e alla protezione dello stesso dalle intemperie, tramite l’applicazione di protettivi chimici fino a completo assorbimento.” …

di male … in peggio …

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8 Responses to Il mercato … delle carote …

  1. paolo di caterina ha detto:

    quod non fecerunt barbari,……..

  2. Tom Muirhead ha detto:

    che dio ci salvi dal high tech….

  3. Cristiano Cossu ha detto:

    La muratura si consolida con la muratura, e con un intervento di architettura. Le protesi e le ossature metalliche rendono l’edificio antico come uno scheletro di un povero dinosauro esposto in un museo…

  4. dade ha detto:

    mamma mia…ma ha proprio ragione Dezzi Bardeschi: “mai ho udito parole più inascoltate delle mie”!

  5. Emmanuele Pilia ha detto:

    Qual’altra soluzione? Lasciarli “belli” e morenti nelle città?

  6. dade ha detto:

    Non sono per il pittoresco in senso stretto (sebbene non possa negare il suo fascino), credetemi sulla parola; ma il monumento è storia, è traccia, è insegnamento…e diciamocelo pure…guadagno (vedi il turismo), e se mi è permesso, è ancor prima paesaggio e città! Ma si tratta, pur sempre di un manufatto architettonico, non di un oggetto di design rotto (non è un vaso da rincollare!), e pertanto gli interventi sullo stesso qualora vadano effettivamente operati (perchè il senso del restauro non è dare da mangiare a architetti e archeologi) ma conservare! E conservare significa preservare un oggetto fintanto che questo a seguito degli interventi manutentivi continui ad essere lo stesso manufatto, ovvero non perda il suo vero significato, il significato che vogliamo conservare e tramandare!

  7. Tom Muirhead ha detto:

    e se Giorgio Grassi avesse avuto l’incarico?

    Pensieri maligni……

  8. Cristiano Cossu ha detto:

    O Massimo Carmassi?
    Pensieri malignissimi…

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