Michele Granata su “PROFESSORONI”…“Caro Ettore, E’difficile trovare le parole per risponderti, tanto sono radicali e cotegorici i tuoi argomenti. Tu dici che c’è stato un generale lavaggio del cervello da parte di una oligarchia di professori che hanno condizionato tutta l’architettura del secolo scorso, creando inoltre dei veri e propri “mostri”. È qui che non capisco. Come mai te ed altri, che la pensano come te, vi siete “salvati”?. … … … … |
ettore maria mazzola su “PROFESSORONI”…
“Caro Michele,
come ho scritto più volte, incluso il mio precedente commento, si può passare indenni all’insegnamento monistico e dittatoriale, ma occorre coraggio e capacità di mettere in discussione i propri “maestri” (vedere la citazione di Magni).
Se parlo come parlo, è perché ho vissuto in prima persona da studente, e 12 anni da assistente (non pagato e sfruttato vergognosamente), all’interno della facoltà di Valle Giulia, assistendo a scene indegne nelle quali, oltre a veder negare la possibilità di lavorare in una certa maniera, ho visto perfino punire gli studenti che se ne interessavano (un anno ho avuto ben 70 studenti che decisero di seguire il mio modulo di progettazione che gli dava la possibilità di confrontarsi con un qualcosa che avevano sempre desiderato e mai potuto provare).
In sede di discussione a porte chiuse per decidere il voto ho sentito dire frasi del tipo: “questa architettura, in questa facoltà non si deve fare!”, oppure “non possiamo premiare questo progetto affinché l’autore capisca che non si deve fare!” (quella stessa commissione diede 14 punti di incremento al progetto di un laureando ritenuto “geniale” perché aveva proposto di rivestire le pareti di un orripilante asilo alla Zazà con schede madre di computer!)
Il giorno della mia laurea (30 aprile 1992), il mio miglore amico, a mia insaputa, nascose un registratore in aula quandola commissione si riunì per discutere i voti, sicché conservo ancora l’audiocassetta nella quale si sente discutere, per quasi un’ora, solo del mio progetto e si attacca il prof.Moneta reo di avermi consentito di interessarmi di architettura, di storia, di urbanistica e di tecniche costruttive, cose delle quali un progettista dovrebbe disinteressarsi! Per questa ragione di sente dre chiaramente che dovevo essere punito per punire il professor Moneta (si sente anche ttto l’odio nei suoi confronti manifestato da un paio di suoi indegni colleghi dei quali non posso fare il nome). …
… … …
sccede anche questo … e non solo sporadicamente!
Conobbi Moneta. Feci un esame con lui, col massimo voto. Ma la questione però è complessa. Comunque procediamo, penso umilmente, a battere il ferro; qualcosa di buono uscirà per forza.
Saluti.
P. S. A me villa Savoy è sempre piaciuta, tajateme la capa !
L’ha ribloggato su archvitale.