Valle Giulia esclusa dalla top schools di architettura per Domus
“Stimato professore,
la ringrazio, perché il suo blog è uno spunto divertente per essere più curiosi o riflettere meglio sulle problematiche circondano noi architetti. La ringrazio, soprattutto, per dar voce anche a noi giovani studenti. Cosa molto rara ai giorni nostri. A tal proposito le volevo porre all’attenzione una, se vogliamo, sciocchezza. Una piccola goccia che fa traboccare il vaso… Ma come si dice qui a Roma, è una sciocchezza che “me fa rode” e che può comunque aiutarci a riflettere sulla nostra condizione. La sciocchezza è questa.
http://www.domusweb.it/it/notizie/2014/
Con il numero di Domus 986 di dicembre uscirà, per il terzo anno consecutivo, una Guida alle scuole di architettura e design d’Europa. Una top 100, dato che va di moda stilare delle classifiche di università, contesti e città totalmente differenti e quasi imparagonabili perché ognuno unico a modo proprio. Comunque sia, è una curiosità. Una cosa che si apre e si legge tanto per, per vedere se c’è la tua facoltà, cosa ne dicono, come è vista, per confrontare con università di tutta Europa… Quindi già l’anno scorso lessi la passata guida: Tutto a posto. C’eravamo. Non per meriti interni particolari, se non per i grandi nomi che sono usciti dalla facoltà e per il contesto romano, ma c’eravamo. Anche quest’anno la mia curiosità è tanta. Non posso aspettare il cartaceo, vado a vedere il libretto sul web. L’avessi mai fatto. Ora, parliamo di architettura, non di design (con tutta la stima e l’affetto ai miei colleghi). Incentriamoci su quell’istituzione che è sempre stata la Prima Facoltà di Architettura e mi riferisco particolarmente a quel cocuzzolo di Valle Giulia. Vado a cercare la mia facoltà sulla guida delle scuole d’architettura. Non la trovo. Com’è possibile? L’anno scorso c’era… Riscorro di nuovo. Niente. Non c’è. Nelle schede delle 50 top scuole di architettura d’Europa non figura La Sapienza. Per l’Italia ci sono i 3 politecnici, Bari Milano Torino, Ferrara, IUAV di Venezia, Roma Tre e Bologna e Firenze. La Sapienza, per quanto riguarda l’architettura, fa un passo indietro. Ora. Sempre una sciocchezza rimane se si pensa che Domus rimane una rivista radicata nell’ambito milanese, o che è una semplice lista. Ma se ci sia della verità in tutto ciò??? Come fa una facoltà come la nostra ad essere esclusa da una guida del genere, che peraltro sarà letta dagli italiani stessi per primi? A cosa è dovuta questa decadenza? Crisi? Immobilità della professione e del mercato? Strutture universitarie inadeguate quanto belle? La Sapienza? Professori che non ci mettono più passione e curiosità? Organizzazione sbagliata o sorpassata del corso di laurea? Forse un po’ tutto?
Parlo per me, ma l’opinione molto probabilmente è condivisa da altri studenti. Mi sento abbattuto, seppur da queste piccole sciocchezze. Abbattuto e impotente nel vedere la nostra facoltà sempre più screditata, criticata o peggio, dimenticata. Per ora rimango con la già conosciuta idea che La Sapienza è una scuola di vita. Con tutti i suoi pregi e difetti che in fondo riflettono la nostra società, il nostro mondo del lavoro e quindi ti preparano. Ma forse è sbagliato ancora aggrapparsi per l’ennesima volta a quest’idea. Chissà.
Con stima e molta speranza (spero non vana),
suo studente.”
Stefano
Carissimo Stefano …
la guida di Domus è , con tutta evidenza, una bufala …
come una solenne stronzata sono tutte le graduatorie …
più e meno “scientifiche” …
che negli ultimi anni hanno decimato la ricerca …
tutte frutto più e meno avariato …
dell’effetto Bolkenstein …
tuttavia le ragioni non mancano …
per escludere la Valle Giulia di oggi …
da qualsiasi graduatoria …
basta guardarsi intorno …
uscite di scena le ultime due …
sia pur discutibilissime star …
Portoghesi e Purini …
che ci resta? …
niente …
meno di niente …
Beh, le classifiche sono e saranno sempre frutto di indicatori parziali e per questo inaffidabili. Detto ciò, è altrettanto vero che una facoltà in cui manca la più elementare organizzazione, in cui non esistono confronti con il mondo del lavoro, in cui lo star system è visto con ribrezzo senza dare neanche la possibilità alle controparti di ribattere, in cui si parla tanto e si conosce poco, una facoltà di questo tipo non merita di figurare in nessuna classifica. Roma, ad ogni livello, è fagocitata da se stessa e questo si riverbera anche nella nostra facoltà. Un architetto di fama costruisce un’opera a Roma? Non solo lo si distrugge negli ambienti accademici ma non si insegna neppure la lettura della sua opera, tanto si è permeati da travertino e genius loci.
Non voglio sputare nel piatto in cui mangio, ma se è vero che siamo ai margini di ogni dibattito architettonico internazionale, la colpa è anche nostra, anche mia.
Un caro saluto da uno studente un po’ disincantato.
Davide
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