La “ronda bacchica” della modernità …

matisse_danza-estatememmo54 su: MALEDETTI VINCOLI …

INVITO CARUGHI

“La grande “debolezza culturale” ( mi si passi il termine ) espressa da queste posizioni, apparentemente ragionevoli, sta nel fatto che sono il segnale evidente dello spiazzamento di fronte alla martellante crisi scettica in atto, al relativismo culturale; alla rinuncia della verità.
Si è arreso incondizionatamente.
La continua produzione di nuovi valori, la distruzione degli antichi, il cambiamento elevato a regola fondamentale delle vita, la paradossale tradizione e tutela del nuovo ossia la tradizione di ciò che non c’è ancora, sono i tratti distintivi del questo nuovo modernismo o postmodernismo culturale.
Non si riesce a tenere in piedi quattro muri dissestati e già si pensa come tutelare, come spendere le poche risorse a disposizione, per i viadotti, gli accrocchi, le tumefazioni e metastasi in cls.: non solo passati ma anche presenti e futuri… addirittura.
Già ci si prepara a difendere con le unghie e coi denti qualcosa che non solo non c’è ma non si può sapere neppure “se” sarà e “come” sarà.
Una tutela anticipata, ad interessi zero, tutta sulla carta. Una cambiale…
Si profila già da ora il risultato ampiamente anticipato in altre discipline od occasioni: la ronda bacchica in cui tutti sono ubriachi; parlano straparlano, interpretano, discutono, si danno ragione, vicendevolmente, e si strappano i capelli; si abbracciano, si condannano e si gettano giù dalle scale; alla fine, dopo un tenace cavillare, si rimettono, inevitabilmente, alla contingenza dei voleri più forti:
Francamente sembra troppo. Pur per una categoria di sbandati, visionari, autolesionisti quale quella degli addetti ai lavori.
Non è tutta colpa loro.
Abbandonati nel bel mezzo del deserto da una società allo sbando, costretti a costruirsi un ruolo senza un percorso logico accettabile, reclutati dagli ambienti culturali più distanti (…fa riflettere che tra i pensatori oggi abbondino coloro che non hanno intrapreso studi metafisici, teologici o matematici, ma geometri ed ingegneri…) si acconciano ad applaudire il caos corrente.
Senza un punto di riferimento stabile, si rimane spesso succubi di come vanno le cose; costretti ad adeguarsi , a rincorrere e supportare, quando non “giuridificare” come in questo caso, il colpi di mano e le volontà particolari. Come procedere ? senza un punto di riferimento stabile non v’è che lanciarsi in interpretazioni od accomodarsi a decidere su come bisogna decidere. Di contenuti e ragionamenti che esulino dall’aneddotica e dal mito dei “maestri” (…scopriamo ogni giorno che ve ne sono stati moltissimi… forse in numero superiore agli allievi ! …d’altronde come dubitarne: ognuno è sicuramente il miglior conoscitore e maestro di se stesso …); di ciò non se ne vede traccia….forse non interessa; forse è al di fuori della portata.
L’universale non tira più ! E’ noioso.
Pazienza ! Tra spinte e controspinte è argomento a buon mercato pensare che qualcosa s’aggiusti; e sostituire l’argomento con il fatto, proporre il processo storico come prova di verità potrà anche apparire la soluzione inevitabile ma manda a fondo il pensiero. Possiamo immaginarci una società fatta di tanti episodi, contrastanti ed alternativi, che convivono allegramente e disinvoltamente, senza alcun conflitto tra di loro ? Alla multiculturalità ?
Avremo due soprintendenti ? Uno preposto a civiltà e paesaggio millenario e l’altro che lotterà, quando non imporrà, viadotti che sorpassano i fori imperiali o ben congegnanti strumenti tecnologici che divorano dall’interno sfortunati edifici o brani di città.
Papa ed Antipapa ?
Saluto”

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