Andrea Di Martino su “Qualità, stile e ricercatezza” … FINE DI UN MITO …
“Questo paraculesco “ritorno all’ordine” di Eisenman mi sembra il manifesto del gregottismo, ovvero quella formula critica coniata da Portoghesi con riferimento a tutti quelli che vorrebbero “conciliare, imbalsamandoli in uno stucchevole minimalismo, razionalismo e classicismo, spogliando il razionalismo del suo lievito anticlassico e spogliando il classicismo del suo linguaggio codificato”. Se lo scapigliato Eisenman può annunciare candidamente il ritorno alla sezione aurea, come possibile fondamento di un ipotetico “classicismo dell’anticlassico”, allora la scapigliatura di Giulio Romano ci ricorda, una volta di più, che l’unico antidoto al gregottismo è la formula opposta, ovvero l’anticlassicismo del classico: http://www.stilearte.it/candida-hofer-reportage-nella-casa-degli-dei/#”
Premesso che non ero presente alla lectio magistralis -e quindi gli assenti hanno sempre torto- e non per negare la paraculaggine di Peter Eisenman, ma uno che sono 40 anni che si considera il massimo cultore di Terragni (e qualche merito sulla riscoperta – o meglio, sullo sdoganamento – dei maestri del razionalismo italiano probabilmente ce l’ha) un qualche diritto e coerenza nel parlare di sezione aurea credo che ce l’abbia… e consideriamo che si tratta di uno che nelle sue prime case, se serviva per la coerenza della sua costruzione geometrica-teorica, per astrusa che fosse, non si faceva scrupolo di piazzare uno pseudo pilastro pendente dal soffitto, magari in mezzo ad una scala ad ostacolare pesantemente il passaggio. Uno che se c’era da tirare fuori una “supercazzola” geometrico-teorica-decostruttivista per conciliare Terragni e Derrida, non si tirava certo indietro (da qui la paraculaggine…). La cosa sorprendente è che sia stato ripescato – io almeno ne avevo perso le tracce dai tempi di Santiago de Compostela e Berlino- per questa operazione speculativa, comunque di livello straordinariamente alto se confrontato alle fanfaronate dell’ex Fiera…