Volevo fare il geologo, poi ho capito che …
“Chissà cosa direbbe il suo grande mentore.
“Intende Borges?”.
Proprio lui.
“Venne qui alcune volte. Si sedeva con il bastone tra le gambe e fissava il vuoto. Una sera parlammo di giardini. Citò il saggio Horace Walpole. Timidamente gli parlai del progetto di un giardino a forma di labirinto realizzato con piante di bambù. Mi chiese perché bambù. Risposi che era una pianta timida e mistica. Tacque. Poi chiese, che tipo di labirinto. Risposi: il più grande labirinto del mondo. Tacque. E dopo un po’ riprese: il più grande labirinto del mondo è il deserto”.






grazie per il ragguaglio!
Molto bella questa cosa del labirinto/deserto. Probabilmente anche a questo è dovuta la scelta del Bambù (per chi non lo sapesse questa pianta fiorisce ogni settanta anni circa e lo fa per interi babuseti e dopo la fioritura la pianta muore). Memore della “desertificazione” del labirinto in bambù della villa Garzoni a Collodi, F.M.R. vorrà lasciare un “deserto/ labirinto” destinato a rinascere dalle proprie ceneri. Come sempre un vero poeta.
Angelo Gueli