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Io non ce l’ho con l’arredatore che ha posto spiritosamente a confronto la gaiezza dei manichini con le maschie figure dipinte sul muro. Quel dipinto mantiene la sua dignità artistica anche a distanza siderale dai nuovi costumi di oggi. Invece ce l’ho con chi, forse lo stesso arredatore, ha capitozzato il muro con quell’accidente di controsoffitto. Eccheccazzo! “Non si interrompe così un’emozione!”
Spero che sia un mega corpo illuminante sospeso a soffitto…stamani vado a vedere e poi riferisco. L’altro affresco postato qualche giorno fa si trova in condizioni miserevoli nell’ingresso su strada di quella che fu, mi pare, l’agenzia adkronos, all’angolo di via Ripetta con Piazza Augusto Imperatore. E menomale che c’è una cancellata a separarlo dalla distruzione totale…Comunque nell’area di Piazza Augusto Imperatore sono stati fatti scempi di tutti i generi. Comincio con la distruzione della parte tecnica della fontana in porfido rosso (!) posta sotto all’opera di Ferruccio Ferrazzi. I locali “dell’acqua” servivano a un nuovo supermercato e così è stato eliminato il funzionamento e santi benedetti nel silenzio di AABB e organi competenti. Poi sono arrivati ristoranti e caffetterie il cui unico merito è stato di portare in luce la bellissima struttura muraria in mattoni. Poi c’è lo scempio dell’Augusteo e non dico altro! Invece sono mlto contenta che lo storico negozio Dentice di mare, pesca e navigazione è restato dove è sempre stato. ho temuto assai quando l’anno passato ci fu una liquidazione “fuori tutto” che mi ha fatto dire “ce semo, ecco un altro guaio” e invece no, Dentice è sempre là identico a sé stesso e solo rinfrescato. Fra le tante brutte, una notizia buona fa veramente piacere, e sul resto lascio stare…
Controlla, Manuela, ma chiaramente si vede che non è un semplice controsoffitto ma cantrosoffitto e illuminotecnica insieme. Chissa quanto è piaciuto! Io volevo dire che, con tutto il notevole sviluppo del settore dell’illuminazione, potevano ben riuscire a valorizzare l’affresco senza discapito per la valorizzazione della merce in vendita. Chi progetta deve pure capire che un conto è quando ti chiamano per il negozio di un centro commerciale, un conto è quando sei chiamato a contemperare commercio e arte.
Allora! Mi dici che la fontana in porfido rosso dell’Augusteo non darà più acqua e io ti rispondo facendoti notare che le due fontane dell’Adriatico e del Tirreno sul fronte del Vittoriano sono mute da lunga pezza. Allo stesso tempo, nel Vittoriano ci piove dentro ad ogni acquazzone perchè la terrazza è tutta un colabrodo. Tante altre cose si vedono in giro che è meglio chiudere gli occhi! Un terzo di Roma è dei privati, un terzo è dello Stato, un terzo è del Comune ma, come padroni di casa, sono carenti tutti e tre.
a Sergio 43
Ho controllato: è una plafoniera sospesa e distaccata quanto occorre, 30 – 40 cm dalla parete, e menomale!
Il problema dell’illuminazione nei negozi è che i progettisti si credono che tanta luce voglia dire vedere bene la merce e vendere di più, e allora chi più mette meglio illumina! Nulla di più sbagliato perché l’illuminazione non si gioca a un tanto al kilo ma su come si illumina e cosa si illumina. Tanto per citarmi, l’altra sera sono andata a comperare uno smalto da Sephora a via del Corso e, per capire se il colore era quello che volevo io, mi è toccato cercarmi una luce vera allo scaffale dei profumi (che per inciso soffrono sia con la luce che con il calore). Troppa luce annulla i chiaroscuri e i colori, appiattisce e abbaglia e basta.
Fontane del Vittoriano senza acqua e mi sembra anche transennate…Mancano i soldi?…Via della Croce è stata rifatta da nemmeno tre mesi, intervenendo anche sulle canalizzazioni di gas acqua luce eccetera. Bene, da ieri stanno riprendendo lavori che richiudono la via per buoni tratti.
Ma che cavolo avevano NON fatto durante i precedenti lavori di quest’autunno? E quanti soldi costa questo balletto di competenze incompetenti? O sono arrivati gli Alieni che hanno bisogno di nuove tecnologie?…Intanto le fontane non vengono curate perché mancano i fondi.