“Residenziale, residenziale e ancora residenziale. Più che “città della Scienza” è un nuovo bel quertierone-bene con angolo “scientifico”…semi abitabile.”
Andrea Costa
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– Ma perchè Parigi, sì e Roma, no? L’idea me l’ha data l’architetto…ma sì! Lo conosci! Quello che era arivato co’ le pezze, lo sai dove. Nun è scemo come me pareva! Vedi che vor dì studià? Me lo diceva sempre bonanima de mi padre….M’ha detto l’architetto co’ quella erre moscia che me urta tanto: – “Pevchè non facciamo una bella campagna di stampa? Qui stiamo a Voma, ignovanti, cveduloni, buzzuvvi e poco ci capiscono di queste cose!”. ‘Nzomma m’ha conzijato de comprà ‘na paggina der giornale cittadino pe’ ‘n titolo a nove colonne e ‘n’articoletto d’accompagno. Lo sapemo de che pasta è la stampa. Nun è la prima vorta che ce serve! Però, ce lo sai la cosa più malandrina che m’ha conzijato ‘sto fijo,…,? Lassamo perde’! Se vede che studià a la Sapienza te fa diventà ‘struito! M’ha detto…sì lui! Sempre lui!: ” Faccia scriveve il titolo: “Anche noi vogliamo Le Villette”, così li infinocchiamo con un bel vefuso”. Refuso, refuso!… Nun capivo! Poi m’ha spiegato. E’ tutta ‘na cosa fina, ‘na questione de articolo femminile: “LE”, “LA”, de Scienza, de Museo … Da morì dar ride’! Quanno se crederanno de dacce la licenza pe’ ‘sto Museo, ‘n corzo d’opera, famo ‘na variante (‘n par de mazzette a chi so io abbasteno e avanzeno!), arzamo ‘n ber po’ de palazzoni, diremo che nun s’eravamo capiti co’ l’assessore e ar diavolo le villette! E’ tutta ‘na cosa scientifica! Nun pò fallì!
– Come sei bravo, caro! Tu pensi sempre a tutto!
– Bravo? Vedrai quanno te compro quer quartierino che t’avevo promesso a le Marion, Marà, mor’ammazzato!…..ma come se chiama?
– Come sei buffo, caro! Mi fai sempre scompisciare dalle risate! Diverti così pure tua moglie?…..Marais, caro! Si dice Le Marais!
. E vabbè! Le marè, er mare….ma, maremma maiala! Nun me costava de meno ‘na villetta ar mare de Tor Vajanica?
– Ecco, bruto! Sei sempre il solito burino, burino, burino! E io che ti voglio far fare amicizia con tutta quella bella gente che ti ho presentata al ricevimento della Galleria Borghese! Non sei nessuno se non hai una maison a la Ville Lumiere. Non fai parte dell’establishment! Eppure ti vanti sempre che conosci Carta…Carta….mi dimentico sempre il nome e poi mi viene un girone di testa! Te lo ripeto: non fai parte dell’establishment!!!
– E stamme bona, cocca! Basta a parlà de ville e villette. ‘Ndo annamo stasera?
Basta far quattro conti e qualche confronto: edificabilità privata residenziale più quella variamente denominata (commerciale, turistica, ricettiva) 1,44 mq/mq, se ci aggiungiamo la residenza sociale (che anche loro si muovono, si lavano e fanno rifiuti, mandano i figli a scuola, ecc.) arriviamo a 1,66 mq/mq (la stessa densità degli orribili nuovi grattacieli di Porta Nuova a Milano); spazi pubblici prescritti dal PRG 29,5 mq/abitante, pari a 27.500 mq, mentre previsti in progetto 14.000 mq pari a 15 mq/abitante (meno del minimo inderogabile di 18 mq/abitante del DM n. 1444/68!); e ancora non abbiamo calcolato gli spazi pubblici (parcheggi, soprattutto) per il commerciale, turistico, ricettivo che altri 8.000 mq almeno li richiedono e in progetto non ci sono. Ma anche la stessa Città della Scienza non scherza quanto a densità: 2,7 mq/mq (oltre 8 mc/mq!) e anche a quelli (almeno 800 utenti) vengono dati gli stessi spazi pubblici (gli stessi – badate bene – non la stessa quantità!) che dovranno spartirsi con la residenza. In totale si può stimare una dotazione pubblica di meno di 14 mq/abitante e una densità vicina agli 8 mc/mq! Ma come le fanno le previsioni progettuali e chi sono quelli che le approvano in Comune?
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