Riceviamo … e volentieri vi giriamo: …
«Caro Falso Cascioli. Stavo vedendo sul vostro blog i post su Calatrava e ti segnalo un mio articolo sul Corriere di oggi (fondo sulle pagine romane) che di sicuro ti piacerà . Auguroni!!!»
L’ESTETICA DELLO SPRECO
Come mai una collana di architettura pubblicata da un grande quotidiano si chiama Artisti che lasciano il segno nel mondo? In una recente conferenza, il nuovo direttore della storica rivista Domus , Nicola Di Battista, rispondeva che è quello che il pubblico vuole: tinte forti, geni, magie. L’ostentato ego architettonico esibito dalle più note opere contemporanee coincide, in realtà, con l’immagine che le società affluenti vogliono dare della propria ricchezza, della capacità di realizzare opere preziose e complicate, di costruirle rapidamente, di mantenerle in modo esemplare. Credo che in questo quadro di competizione globale vada inserito il disastro della Città dello Sport di Tor Vergata, se si vuole capirne alcune contraddizioni di fondo. […] Un inno allo spreco.
Ora, dopo centinaia di milioni spesi, un ennesimo tavolo tecnico manifesta «la volontà di recuperare la struttura per le sue finalità pubbliche». Come se si trattasse di un rudere. […] Una capitale moderna, è vero, deve saper costruire grandi opere. Ma viene alla mente la nobile tradizione romana del «minimo strutturale» di Sergio Musmeci o delle grandi opere di Pier Luigi Nervi e Riccardo Morandi, tanto rigorose da far coincidere, in un’unica sintesi costruttiva, logica, economia e bellezza.
Facendo di necessità virtù, Roma dovrebbe cogliere queste occasioni per indicare una via diversa: come si possano costruire, contro le architetture del lusso e della dissipazione che spuntano dovunque, opere autenticamente contemporanee che esprimano l’etica condivisa del buon uso delle risorse. […]
Giuseppe Strappa
Per recuperare tutto l’articolo il link è: http://archiviostorico.corriere.it/2014/gennaio/06/ESTETICA_DELLO_SPReCO_co_0_20140106_df6c7402-76a5-11e3-ba86-3e066fac664b.shtml
…diceva qualcuno: “Quando affronto un problema non penso mai alla bellezza, penso solo a risolvere il problema. Ma alla fine, se la soluzione non e’ bella, so che e’ sbagliata”…
La frase è geniale ed è anche un ottimo sistema di lavoro.
Difficile però definire con certezza cosa è bello (forse è più facile farlo con il brutto), ma sicuramente con il tempo i giudizi cambiano.
Appunto forse è proprio il tempo ad illuminarci sulla bellezza delle cose. O no?
Se è così l’architettura “moderna” è in netto svantaggio, perchè è troppo “giovane” e allo stesso tempo invecchia male. Un disastro insomma
Troppo facile farla così difficile…
Approvo pienamente e dovrebbe essere il diktat di chi progetta … ma per stabilire il bello nel senso greco del termine serve grande cultura , tanta educazione nel saper guardare per vedere e queste purtroppo non sono cose comuni .
Storie di vecchia data…
http://www.yomadic.com/communist-architecture-skopje-kenzo-tange/
e in fondo la ciliegina sulla torta…
Buon 2014 a tutti
angelo gueli
Caro Francesco,
Mi sembra invece palese che si tratti di un concetto molto semplice ed anche condivisibile … non parlo ovviamente della frase a monte … che il tempo illumini sulla bellezza delle cose è di fatto assodato ma forse non ben compreso da tutti … magari il buon caro Stefano usa un linguaggio troppo semplice che non si adatta bene a certe platee ed alle pretese astrattiste di alcuni cultori della “nostra materia” …
Pertanto caro Stefano …
se vuoi fare carriera in tal senso devo organizzarti meglio alla ricerca di un linguaggio che sappia dosare meglio astrusità e mezze verita e che ti permetta per ciò il passo definitivo dalla dimensione di “pisellino”** a quella di “pisellone” nel mondo dei bloggaroli militanti “con tessera” …
** rif. nipote di Braccio di Ferro.
Ciao Sergio, grazie dell’apprezzamento alle mie difficili banalitá e del consiglio sul linguaggio, che come sai bene non seguirò. Il mondo é bello perché é vario. In effetti credevo di aver scritto cose di tale buon senso da non sembrare neppure un architetto. Saluti
condivido …