I dipendenti del museo inviano all’assessore Flavia Barca e al Sindaco Ignazio Marino …
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Basta scherzare. Questa citta’, sfiancata, delusa, non offre piu’ una massa critica popolare adatta a sostenere queste iniziative, presuntuose solo nei loro acronimi: Macro, Maxxi. Invece sempre piu’ Mini (Musei Inutili Nessun Interesse). Mi piange il cuore, ci vado spesse volte come si va a far visita a degne persone per non farle sentire sole mentre vorrei fare la fila per entrarci. Mi vergogno alla biglietteria di far valere la mia eta’ per ottenere lo sconto e pago il prezzo intero. Per fortuna non suscito sospetti perche’ dimostro 35 anni…per gamba! Il che fa appunto 70.
“Mentre vorrei fare la fila per entrarci”
Anche io vorrei fare la fila come quando fai un bel viaggetto all’estero e prevedi i tuoi momenti di fila per la tate o per il moma.Noi, volendo, potremmo offrire molto di più!!
Concordo con quanto detto sopra con un’unica sfumatura: la massa c’è; dalle più remote e polverose provincie dell’orbe; tuttavia è interessata ad altre consolidate realtà pittosto che ad informarsi su come si incubano, si vezzeggiano, si sostengono giovani, e meno giovani talenti.
Per costoro “cultura” e “‘arte” sono altro ed è difficile dargli torto.
La massa “critica” (…nel senso più esteso…) non si preoccupa nemmeno di prenderli in considerazione o meno: se ne occuperà se e quando si sarà posato il polverone di fatue velleità artatamente sollevato intorno… ovvero tra qualche centinaio d’anni.
Sono i rischi del mestiere (…ogni artista appassionato lo sa…) e non c’è volontà e finanza (…. pubblica purtroppo ..non c’è bisogno di ricordarlo..) che possa rimuoverli.
Perciò è inevitabile che in tempi come questi, in cui scarseggiano i “mecenati” pelosi che elergiscono lo scarso denaro dell’erario, s’attendano tempi cupi:
E bisogna farsene una ragione…ci sono delle priorità e questi azzardi non rientrano nel novero.
…abstulit atra dies et funere mersit acerbo.
Saluto
Diciamola tutta !
La massa critica, bontà sua, preferisce giocare a calcio, ballare, corteggiare le ragazze, “inebriarsi “, far casino: adora poi essere stupita. Gli piace la vita … insomma.
Questo è, probabilmente, uno dei motivi per cui nelle discoteche e nei pub la massa critica non manca mai.
Basse inclinazioni di una società imperfetta ? Come correggerle ?
E’ altamente probabile che coloro che si interrogano con disappunto perché mai le stesse iniziative ad altre latitudini riscuotano successo, s’informino principalmente sui resoconti, largamente ottimistici, degli stessi tenutari e che non tengano, realisticamente, conto delle diversità o pluralità di modi di vita; ovvero considerino che lo scostarsi da un modello ritenuto perfetto, od almeno adeguato, sia un disvalore e che ci sia una un protocollo della cultura e della vita, da rispettare minuziosamente.
Ma questa è una sorta di “contradictio in adjecto” : se l’essenza è libertà vi sarà anche la libertà dalla libertà… Questo lampante circolo vizioso diventa subito , per la massa critica, una condizione a cui adattarsi gaiamente.
Per di più l’arte moderna, senza entrare nel giudizio estetico è estremamente noiosa, tutti l’abbiamo sperimentato di persona, e mal s’attaglia a chi non è stato già piegato dall’ideologia corrente od è refrattario per natura: a chi non piace snocciolare “rosari” di aggettivi e superlativi dell’Argan o di qualche altro manualetto liceale.
Quando poi quest’arte, per propria ambizione, ha rinunciato ad ogni valore veritativo, diviene piccola curiosità, bassa grafica.
Niente di più facile immaginare che persone normali disertino questi inutili luoghi.
Non ci voleva voglia la sfera di cristallo per capirlo; forse bastava che i nostri amministratori frequentassero scuole migliori e completassero la formazione; bastava un po’ di buon senso; bilanciare la ragione speculativa con quella pratica.
Così anche stavolta il Meglio …la ragione speculativa… è il peggior nemico del Bene … la ragione pratica !
Saluto