-
Avviso
La biblioteca e l’archivio sono aperti al pubblico su prenotazione in osservanza delle norme anticovid.
Contatti:
E-mail: centrostudigm@gmail.com
Tel: +39 347 1095386
Indirizzo: via Tevere, 20 – 00198 Roma
Orari: lun – ven dalle 09.00 – 15.00Classifica Articoli e Pagine
- Un ricordo per Paolo Portoghesi di Franco Purini
- Un pensiero per il professore Giovanni Carbonara di Maria Grazia Turco
- PER RICORDARE PAOLO PORTOGHESI
- IN MEMORIA di PAOLO PORTOGHESI Salvaguardia del Moderno e Archivi di Architettura 9 giugno 14:30-19:30
- Tutto il Centro Studi è profondamente addolorato per la scomparsa del caro Amico e Maestro PAOLO PORTOGHESI. Gli siamo tutti grati e riconoscenti.
- Autobiografie Scientifiche
- ARCHITETTURA BUONA COME IL PANE n.17: ILDO AVETTA (4) ...
- VIA DELLA CONSOLAZIONE ... ERA LA STRADA PIU' BELLA DEL MONDO ...
- ARCHITETTURA BUONA COME IL PANE n.1: ILDO AVETTA...
- sabato 30 marzo ore 18, Auditorium MACRO ASILO #LectioMagistralis di Paolo Portoghesi COMUNICARE CON L'ARCHITETTURA
Commenti recenti
- Franco ansrlmuvvi su Un ricordo per Paolo Portoghesi di Franco Purini
- Antagonist su Portinerie Romane: Racconto di un progetto 2016-2018
- Felice Landi su IRENE KOWALISKA … INTRAMONTABILE …
- ennio strati su PAOLO MARCONI … UN VERO MAESTRO …
-
Articoli recenti
- PER RICORDARE PAOLO PORTOGHESI
- IN MEMORIA di PAOLO PORTOGHESI Salvaguardia del Moderno e Archivi di Architettura 9 giugno 14:30-19:30
- Tutto il Centro Studi è profondamente addolorato per la scomparsa del caro Amico e Maestro PAOLO PORTOGHESI. Gli siamo tutti grati e riconoscenti.
- Un ricordo per Paolo Portoghesi di Franco Purini
- AUTOBIOGRAFIE SCIENTIFICHE. Luigi Filetici “La parte nascosta”
Archivi
Che riposo degli occhi e della mente!
Che riposo pure per gli architetti!… qui ci basta il muratore.
E li architetti? Che se mettemo a fa’?!?
Bisogna spigne il famolostrano, si no nun se magna…
…Una scuola è una scuola, un teatro è un teatro, un museo è un museo, e, last but not least, una chiesa è una chiesa. Tra l’altro, proprio ‘sto Fariello (il cui nome (manco a dillo) non compare in nessuna Storia dell’architettura), parrebbe ricordarci che si tratta di una tautologia tipicamente rossiana, ma solo nel senso che la sua casa sembra progettata da un generico (Mario) Rossi su commissione di un altrettanto generico (Mario) Rossi. Ma questo non costituisce certo una diminutio. Che piaccia o no, il generico Mario Rossi è pur sempre l’esponente di una maggioranza che è quella che ha plasmato le principali città europee, almeno se partiamo dal presupposto che, dell’antica “pax romana” (e quindi della sua straordinaria forza civilizzatrice), sono rimasti soltanto i monumenti, mentre il tessuto medioevale è soppravvissuto fino a noi (pur avendo subìto modifiche in seguito agli sventramenti di matrice haussmanniana). E il Medioevo, nel bene e nel male, è legato alla generica figura di Mario Rossi. Conoscete forse un Michelangelo del Medioevo? O un Biagio Rossetti del Medioevo? Conoscete forse l’autore (o gli autori) di San Gimignano? E i cosiddetti “sassi di Matera” appartengono forse alla cosiddetta “architettura colta”? (eppure, se nu’ sbajo, so’ tutelati dall’Unesco!). Io non so se ‘sto blogghe potrà mai avere lo stesso potere di persuasione che ebbe Pasolini nel portare all’attenzione del mondo una vicenda come quella di Sana’a (che non riguardava certo l’architettura “colta”), ma mi piace pensare che esso si configuri sempre di più come “voce di chi non ha voce”. Basta coi post che continuano a propinacce quelle architetture “colte” che oramai conoscemo a memoria (pe’ avelle studiate sui banchi de scola)! So’ anni che ce state a sbomballà! Se ‘sto blogghe vole esse davvero pluralista come dice de esse, deve dà spazio pure all’archittura cosiddetta “minore” (che poi tanto “minore” nun è)…Insomma, deve dà spazio pure ai “dialetti architettonici”, che poi non sono altro che l’architettura “rossiana” nel senso onnicomprensivo del termine, ossia l’architettura degli innumerevoli Mario Rossi. Categoria della quale mi onoro di far parte: in questo senso, sì: so’ nato “rossiano” e morirò “rossiano”, nonostante gli sforzi di chi avrebbe voluto “plasmanne a immagine e somijanza de Dio” (come se da cattolico nu’ lo fossi de già!)
In un letto d’ospedale, davanti una finestra che mi mostra un panorama moderno, senza eta’ e forse senza senso, leggo sul centesimo numero de “la lettura” un articolo di Sandro Veronesi, titolo: “Roma e le altre, citta’ chiuse”. Mo c’ho artro da penza’ pero’, lo stesso, m’ha dato da penza’. Vedete ‘n po’ se ve va de leggelo.
Grazie per la puntuale segnalazione. Mi rammarico per la circostanza in cui è stato letto l’articolo, e, per quel poco che può valere, porgo i miei più sentiti auguri per un rapido e definitivo ristabilimento :)
Anche una casa brutta è una brutta casa.
perchè? … mò me vorresti di che si tratta di una brutta casa?
Ma l’acquerello però è bello !