UNA “FESTA” CHE SEMBRA UN FUNERALE …

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Festa dell’Architetto, la professione compie 90 anni

il trionfo di Cino Pippo e Margherita …

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9 Responses to UNA “FESTA” CHE SEMBRA UN FUNERALE …

  1. maurizio gabrielli ha detto:

    ‘zzo c’avranno da festeggià. Siamo stati le prime vittime della stupidità !

  2. maurizio gabrielli ha detto:

    Il migliore architetto, il migliore talento ? Ma de che, de cheee !!!

  3. stefano salomoni ha detto:
  4. ctonia ha detto:

    In Italia si riflette un sacco, direi che siamo il paese che riflette di più al mondo.
    Riflettere, riflettere, riflettere.

    • stefano nicita ha detto:

      … e si parla anche molto di quello che dovrebbero fare gli altri.
      Il tema del riuso e della riqualificazione del patrimonio edilizio esistente è già presente in tutte le agende dei costruttori e degli architetti da almeno due anni, ma non mi viene in mente neppure un esempio realizzato qui in Italia grazie alle loro iniziative o uno europeo che possa essere preso come modello di intervento dal punto di vista legislativo, procedurale, tecnologico e di sostenibilità economica.

  5. Andrea Di Martino ha detto:

    A parte er fatto che da che monno è monno se festeggia er centesimo, a prescinde dalla validità dei motivi per cui se festeggia qualcosa (o qualcuno)…ma poi non so se avete notato l’immagine con la dicitura “ARCHITETTI ITALIANI: 90 ANNI DI STORIA” (piuttosto che un più sobrio “ORDINE DEGLI ARCHITETTI ITALIANI: 90 ANNI DI STORIA”)…Devo forse crede che se tratti davero de ‘n cavillo?

    • ctonia ha detto:

      Giusta osservazione… Ormai sono così convinti della coincidenza tra Ordine di stato e figura dell’architetto, da incorrere in titolazioni così fasulle.

  6. Pietro Pagliardini ha detto:

    Trovo solo su questo spettabile blog la notizia di questa penosissima e squalidissima festa. Si vede che gli inventori stessi se la sono organizzata per una comparsata al MAXXI ma devono avere avuto il sospetto che fosse una autentica puttanata. Almeno voglio illudermi che sia così. Preferisco credere sia solo una pensata per creare una occasione di incontri, di rapporti, di qualsiasi tipo, non mi importa quali. Preferisco non credere che vi sia qualcuno che possa considerare occasione di festa il compleanno di una istituzione corporativo-fascista, agonizzante, dannosa, costosa, non rappresentativa o meglio rappresentativa di se stessa e basta, illiberale, creatrice di cento piccole caste e di una grande casta nazionale, a confronto della quale i conclamati difetti della politica sono un florilegio di virtù.
    L’unica festa da festeggiare sugli Ordini sarà il giorno della loro abolizione, che avverrà sempre troppo tardi. Quel giorno, se sarò vivo, ci sarò di sicuro, a Roma o ad Arezzo poco importa, anche in carrozzina con badante
    Saluti romani all’Ordine
    Ehia, ehia, alàlà
    Pietro

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