“Va, mio prode!” …

ROSATI_1 sergio 43 su: “QUEL ROMBO E’ MUSICA …

“Gajardo! Uno a zero pe’ mme! T’ho fatto uscì da li gangheri! “Pijalo che te passa”!, “Da le parti tue”! Nun hai nimmanco corto che l’uso dell’asterischi era ‘na presa pe’ culo de tutta la curtura che c’hanno fatto legge’ fino a le note e fino a la noia e de cui pochi fanno l’uso che bigna fa’: “Elaborandum et smutandandum necesse est”, specialmente a ‘na certa età. Comunque: pace carbonella! Ma vale la pena mettece tanto” lolium temulentum” (ma perchè m’è venuto ‘n mente, pe’ assonanza “mentula”? Ricordi di bimbo? Ma che cazzo voleva dì?) in un blog che, come me piace da penzà, ha da esse come er bar Rosati de ‘na vorta, un po’ d’amichi ‘ntorno a ‘n tavolino a besse caffè coretti, a discute e pure a litigà. E tu che fai? Ce scaraventi ‘n faccia er Fernet Branca? Roba da nun parlasse fino a domani!
Finisco con una barzelletta che mi è tornata in mente per l’amore che, come tutti noi, porti a Brancaleone da Norcia.
“Il perfido margravio, stanco dei solleciti di questo esaltato a essere nominato cavaliere, lo manda a chiamare:
“Brancaleone da…..scusa messere! quali sono le parti tue? ….ah!…da Norcia! Si tu vole essere nomato cavaliero de lo Sacro Romano Impero hai da compiere, come lo grande eroe de li tempi antichi, Ercole Vincitore, le giuste fatiche. Non sbiancare, lo meo subalterno! Non te chiedo de farne dodici ma una picciola, come l’allodola che co’ lo suo soavissimo canto annuncia l’arrivo di Eos dalle dita rosate. Lo mio figliolo Castracrane se ne ito per lo vasto mondo in cerca de le reliquie de’ santis, come se già non ne possedessimo bastante. Va, mio prode! E torna con isso! Allora e solo allora riceverai lo colpo su lo tuo capo con lo spiedone che mi pende accanto e che ti farà cavaliero!”
Brancaleone (la faccio breve ma la questione, come tante altre, potrebbe durare a lungo) sale sul suo coraggioso Aquilante e parte pensando tra sè e sè: “Basta poco! Che ce vò?” Il prode cavalca, attraversa vallate, sale ripidi pendii e ovunque chiede notizie a destra e a manca:
“Oh, tu! Dolce fanciulla che, co li capelli color del grano maturo, te ne vai a la guida de lo tuo gregge lanoso, hai tu visto attraversare per esti lidi il giovane cavaliero Castracane de la nobile famiglia Magnagatti? …No? E allora, vai!, verso lo tuo meritato riposo e ricorda! Tu hai conosciuto Brancaleone da Norcia!”
“Oh, tu! villico! Si, tune! Tu che co li tuoi armenti mugghianti ari lo campo imperocchè…..Vabbè, villico! Hai tu visto un giovane cavaliero cavalcare “da le parti tue”? Indossa un rosso mantello e ha una piuma sul cappello! No? Manco tu? Accibiribiricoccola!”
Si sta facendo sera, Brancaleone e Aquilante, in cima al monte che domina il reame, sono esausti, Brancaleone specialmente è esasperato. Si alza con fatica sugli sproni, pone la mano a visiera sul cimiero per proteggere gli occhi dagli ultimi raggi di sole e grida:
“Ma ‘ndo cazzo sta ‘sto stronzo!”

Schermata 2013-06-18 a 16.53.35

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7 Responses to “Va, mio prode!” …

  1. sergio de santis ha detto:

    Apprezzo …
    però co’ me nun ce provà … nu’ me poi venì a dì che stamo uno a zero pe te…. anche perchè io da li gangheri nun c’esco … te stai a gioca la cartaccia … quella de fa finta … ch’è ‘n trucchetto che po’ riusci’ …ma no co’ me ….
    A Se’ …pijate le gocce t’ho detto …stasera prima d’annà a dormì …
    comunque vabbè … e se voi …quarche colpetto proibito te lo posso puro ‘nsegna!
    Apprezzo … Apprezzo …
    anche se nu’ riesco a capì dove la vedete tutta ‘sta zizzania …

    SDS

  2. sergio 43 ha detto:

    E già! Con i tempi di oggi, con lo Zeitgeist di oggi, meglio non andarseli a cercare i colpi proibiti, Per molto meno……, se ne leggono tante! Per cui l’eroico aviatore Joe, ancora lui, comunica alla portaerei USS Archiwatch: “Passo e chiudo” mentre sui titoli di coda la banda dei marines suona: “Tutti ar mare, tutti ar mare”.

  3. sergio de santis ha detto:

    Stai sereno…guarda che te regalo…e nu’sta’a fa’ er melodramma…é inuytile fa li giochetti…va come va!

  4. sergio 43 ha detto:

    Già! Va come va. Come nell’ottimo romanzo di Cormac McCarthy che sto rileggendo, “Questo non è un paese per vecchi”. Comunque grazie del pensiero. Buone vacanze e nun azzannà l’amico mio. Che dire di più mentre il meccanico mi telefona che la macchina è pronta e posso partire? Ah, già! Come avrebbe detto il mio grande Claudio: “Ciao, core!”

    • sergio de santis ha detto:

      Nun te preoccupà!
      Va ‘n vacanza tranquillo e divertete …
      uhm …….
      …..a me la questione me puzza!
      o revoire!

  5. sergio de santis ha detto:

    Lolium temulentum.

    Gesù usò questa pianta nella sua parabola del grano e le zizzanie, che si trova nel vangelo secondo Matteo capitolo 13 versetti da 24 a 30, per indicare il tentativo del maligno di corrompere il cristianesimo introducendo “i figli del maligno”, come spiega lo stesso Gesù poco dopo in Mt 13, 36-43, tra i cristiani. In realtà la parabola, che oltre a Matteo non ha paralleli, parla di mondo (kosmos nell’originale greco) e non di cristiani o di chiesa [Nota: Mt. 13:38 dice che il campo è il mondo, che il buon seme sono i figli del regno e che la zizzania sono i figli del diavolo. Si parla dunque chiaramente di cristiani veri (la Chiesa Universale) e di finti cristiani che, per le forme, assomigliano a quelli veri]. L’autenticità gesuana della parabola è generalmente ammessa dai maggiori biblisti, quella della spiegazione assai meno e spesso è ritenuta frutto della comunità postpasquale o della redazione.

    Da questa parabola deriva il noto modo di dire “seminare zizzania”, cioè disseminare di elementi conflittuali e critici un determinato scenario relazionale rimanendo nell’ombra (il maligno agisce nottetempo mentre gli altri dormono: Mt 13, 25).

    Fate ‘n po’ voi….
    … NO DICO … dite voi!

    SDS

  6. felix ha detto:

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