PILASTRI LIBERI …

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memmo54 on: IL CIELO SOPRA VALLE GIULIA …

“Dall’esterno la lettura dell’organismo non è affatto evidente. Tutto il ragionamento di coerenza e chiarezza strutturale è affidato ad alcuni moncherini di pilastro che si scorgono, a fatica, tra il basamento e la parte superiore; abbondantemente minimizzati dall’andamento a dente di sega delle facciate laterali (…decisamente diverse dalle increspature berniniane cui si fa riferimento…)
In caso contrario non vi sarebbe stato motivo di pubblicare le piante. Queste, invece, sortiscono l’effetto opposto: si notano – e qualcuno forse apprezza – i funambolismi di alcune sperimentazioni tipologiche accostati all’immancabile linguaggio “moderno”; non senza gli inciampi dovuti ad un’idea molto disinvolta e disinibita dell’abitare: pilastri in mezzo alle stanze, distribuzione interna faticosa (…una mezza fermata d’autobus collega i servizi e la cucina…) oltrechè la “necessità” di smisurate pareti vetrate da tenere costantemente oscurate per evitare “quella deliziosa temperatura da ova sode” che immancabilmente generano a queste latitudini.
Taccio del “taglio drammatico” (…veramente un dramma non c’è che dire…) sull’androne che separa le due unità. Dettagli…piccolezze..
Però Moretti se lo poteva permettere e l’ha fatto in un epoca in cui si può fare tutto (… ed il contrario…) e farlo comodamente passare per un’altra cosa; tuttavia l’allineamento dei pilastri sembra troppo poco per parlare di un Moretti profondamente legato alla scuola romana (Milani, Fasolo, Giovannoni, Foschini, Piacentini ) almeno in questa circostanza.
Moretti sarà (..stato…) anche bravissimo in qualche occasione ma non le ha azzeccate proprio tutte.
Sinceramente dispiaciuto per aver guastato, irreparabilmente, la mattinata festiva porgo
Cordiali Saluti
P.S.:
se mi erigessero “un nodo, anzi un polo specializzato” davanti alla finestra ( …che potrei anche ottusamente confondere per un pilastro….ahimè..) non sarei affatto contento: qualche dubbio resterebbe ancora ed a poco varrebbero le considerazioni che lo giustificassero con un altri assunti.

girasole_13

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2 Responses to PILASTRI LIBERI …

  1. Ma è proprio nelle capacità di tenere insieme l’organismo edilizio di Scuola Romana (classico) con le esigenze e le scoperte del linguaggio architettonico e artistico contemporaneo che si scopre il valore delle vetrate di Luigi Moretti o quello delle finestre a nastro-non a nastro del Muratori di p.za Sturzo, ecc. ecc. Solo per dire dei cosiddetti “reazionari” di casa.

    Un’architettura che non cede al passatismo, come nelle soluzioni della didattica dello stesso Muratori o degli edifici muratoriani del primo Caniggia, ma che con le conquiste del moderno si confronta sul piano degli elementi morfologici e figurativi.

    Soprattutto prende coraggiosamente di petto con quella perdita di certezze (mai più risarcibile a meno di ingannare se stessi) quando finalmente! (non “ormai”) si può fare “tutto” e, ancora, si confronta con il dramma delle risposte ultime che non sono mai più rintracciabili nelle cose ma nella “persona” il cui sguardo sulle stesse deve diventare, deo gratia, onnicomprensivo.
    Ma occorrerebbe ripartire da Kant e dalla Critica del Giudizio e, capirai, caro 54, che si è fatta una certa.
    Ma con questo augurio di onnicomprensività che faccio a me stesso prima che a te, ti do’ la buonasera e ti ringrazio per la domenica piena di pensieri di architettura. Bellissimo.

    :G

  2. pasquale ha detto:

    Memmo54 fa una requisitoria negativa sull’abitabilità, che non è materia di contrasto sulle origini del linguaggio, sono due punti di osservazione, il linguaggio moderno non sempre ha collimato con la buona abitabilità (Le Corbusier).

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