sergio 43 commented on: GUSTAVO VS. LUDWIG …
“Ciao, Pietro!”
“Ciao, Paolo…Posso? Che hai preso? Un Martini?…Ragazzo? Un Martini anche a me!…..Che stai facendo, Pa’?”
“Ma niente! Stavo leggendo sul tablet. C’è una interessante discussione su Archiwatch a proposito della….aspetta che traduco!…”rigenerazione urbana” dello ZEN …..Ti ricorderai, no?…lo ZEN di Palermo?….Gregotti? Nell’articolo vengono richiamati buona parte dei grandi dell’architettura moderna e le loro utopie: Le Corbusier, Barucci, Fiorentino, Gropius…..”
“…e non dimentichiamoci di Paolo Soleri!….Certo, é vero che c’è deserto e deserto! Vuoi mettere l’Arizona con l’Ari…ZEN…a?”
“Dai! Non farmi ridere!”
“Perchè Broadacre City che t’ha fatto? Pensa che l’acro di Wright é uguale, paro paro, alla centuria romana, 4000/4900 mq!”
“Mò che é ‘sta centuria?”
“E’ la base della……Vabbè! Lasciamo perdere!”
“Ma no! Dai, scherzavo! Anzi, sai che ti dico adesso che mi ci fai pensare? L’estate scorsa ho visitato Servigliano. Non lo conosci? E’ un piccolo comune dietro Fermo, ricostruito dopo una frana che fece fuggire gli abitanti di un precedente abitato in collina. Molto interessante! La ricostruzione venne ordinata da un papa Clemente ma non so chi fosse l’architetto o forse allora l’architetto neanche c’era. Evidentemente in quei secoli d’oro erano sufficienti Magistrati, Mastri e manovali per costruire una città!. Ha una forma perfettamente studiata come buona parte delle città ricostruite nel XVI°, XVII° secolo a seguito di terremoti, smottamenti e per motivi militari…Che so? Noto, Palmanova…A Servigliano la pianta è perfettamente quadrata. Ci sono cardi e decumani, le abitazioni sono organizzate in stecche regolari che mi fanno pensare allo ZEN mentre l’ambiente urbano è scenograficamente disposto: piazza, duomo, porte civiche…. proprio come il disegno di progetto della “rigenerazione” che vedi. Insomma, Servigliano mi sembra una bella sintesi delle due opzioni in discussione. …Ti racconto un’altra cosa a proposito di Servigliano. Fu il luogo di un importante campo per prigionieri di guerra, dalla Prima Guerra Mondiale, alla guerra contro la Grecia, ai prigionieri alleati della Seconda, luogo di passaggio per gli ebrei rastrellati fino ai profughi dalmati. Non ci crederai ma la città legale e la città concentrazionaria hanno stesso orientamento, stessa pianta e baracche in legno disposte in fila come le case costruite con il fantastico mattone dei centri marchigiani”
“E con questo che vuoi dire?”
“Mah! Non so! Però la cosa mi dà da pensare”
“Vabbè! Però adesso torniamo a quello che hai detto a proposito di scenografia. Non penserai che questo disegno, invece che un ottimo architetto, l’abbia fatto uno degli altrettanto ottimi scenografi di Cinecittà? Ma sì! Quelli che ti sanno ricostruire la New York al tempo delle gangs irlandesi, la Roma pre-rinascimentale, la main street di uno spaghetti-western, un Foro Romano e, in questo caso, una piazza siciliana….certo che a vederlo potrebbe sembrare proprio la scenografia per un remake di un film che ho rivisto ieri…Già! M’hai capito, no? “Sedotta e abbandonata”! Sembra la piazza in cui Stefania Sandrelli fugge disperata seguita dal dileggio di tutti i giovinastri del paese”
“Sai che ti dico, Pie’? Che sarà il sole, saranno i Martini, ci si stanno a confondere le idee e cominciamo a dire un sacco di sciocchezze. E’ meglio che ci facciamo due passi….Ragazzo! Portaci il conto e, per favore, pulisci il portacenere che ci si è riempito di cicche!”





