“PRATICAMENTE UNO ZOMBIE” …

Pietro Pagliardini commented on ALTRE ZEPPE ITALICHE …

“Quello di Firenze è pure peggio di questo. Molto più grande, molto più alto, molto più inquietante. Il marchio è lo stesso. Un residuato bellico degli anni ’70 costruito con 30 anni di ritardo. Uno zombie praticamente.
Una macrostruttura molto costosa per un micropaese, ormai diventato “piccolo e povero”. Piccolo di mentalità e povero di cultura, di denari, di idee, di classe dirigente.
Non è che Marchionne avesse tutti i torti.
Pietro

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5 Responses to “PRATICAMENTE UNO ZOMBIE” …

  1. sergio 43 ha detto:

    Almeno per me, Pietro, è duro dirlo ma i palazzi di giustizia costruiti nel “famigerato” ventennio hanno, pur nel loro aspetto severo,come deve essere d’altronde, “Dura lex sed lex”, un aria accogliente rispetto a questi, agghindati come specchietti per le allodole. Non sono degni neanche di essere chiamati, con affettuosa ironia, “Palazzacci”. Se ti ricordi comunque, abbattuti fasci littori e cancellati cavalieri col mascellone su bianchi cavalli, anche quelli, rivestiti di bianchi marmi invece che di curtain wall, erano negli stessi anni ’70 riguardati con lo stesso orrore e disprezzo, ideologico più che critico. Ma intanto, che c’era preso quarant’anni fa? Che cosa ci insegnavano, degeneri discepoli del Bauhaus? A riguardarle adesso non sono architettura moderna, non si sa più che cosa sono. Forse, e dico forse, eravamo influenzati dall’arte informale di quegli stessi anni? Speriamo che “Il Tempo, grande scultore”, come dice la Marguerite Yourcenar, sappia addomesticare pure questi aguzzi palazzoni pieni di concrete e metaforiche spine e che le generazioni future, dalla loro giusta distanza, sappiano riguardarle con curiosità (e indulgenza?)! A qualche studente tra un centinaio d’anni potrà pure venirgli la voglia di farci una tesi di laurea!

  2. ctonia ha detto:

    Sottoscrivo Pagliardini parola per parola.
    Aggiungo che la cosiddetta “scuola fiorentina” di architettura non è mai esistita, leggere i libri di Carlo Cresti ad essa dedicati.
    baci
    c

  3. stefano nicita ha detto:

    Altro che poveri di idee, qui ce ne sono troppe (forse neanche una buona!) e almeno dieci edifici mescolati in uno!! Ad un bravo architetto basta anche mezza idea per fare un bell’edificio.

  4. MAURO ha detto:

    Il solito atteggiamento di chi commenta basandosi troppo sui fatti di cronaca, cronaca spicciola: “Ciccio bello” Renzi, gira in camper (scimiottando il camper dell’ulivo di Romanone…), rilascia dichiarazioni da tutte le parti, su tutto e su tutti…..ci ricorda, un giorno sì e l’altro pure, quanto sia giovane e bello (cicciobello appunto), quanti titolo abbia per “rottamere” questo e quell’altro. Poi attacca Marchionne – che si permette di indicare al Premier Monti, nella foto di rito davanti alla presentazione nuova 500 alluuuuungata, che sta coprendo la targa della Fiat – dicendoci che Firenze “è piccola e povera”.
    D’accordo il palazzo di giustizia è qualcosa di scandaloso, poi postumo…figuriamoci se posso concepire – tra l’altro ci passavo davanti quasi tutte le mattine quando andavo a lezione all’Università, quindi l’ho visto venire sù – un lavoro del genere….io sono fermo a Kahm e Terragni……

    Ma Marchionne? Parla come Crozza (e non viceversa)….ha un italiano che si commenta da solo…”il meccanico” Marchionne, come si definisce lui, dovrebbe “sciacquare in Arno” il maglioncino.
    Firenze è la città dell’Alberti e di Brunelleschi, di Michelozzo e di San Miniato (senza il quale Leon Battista non avrebbe “teorizzato” nel suo trattato Santa Maria Novella), di Michelangelo e del Ricetto…….e poi così ad elencare…..
    Ma di cosa stiamo parlando?
    Renzi si ritenga fortunato di poter amministrare (e si preoccupi di quanto l’abbia o meno fatto bene) una città come Firenze e Marchionne …..non mi viene da aggiungere altro…se non stupirmi per il seguito che ha tra alcuni architetti che seguono troppo la cronaca delle dichiarazioni fatte all’Ansa.
    MAURO

    • Pietro Pagliardini ha detto:

      Mauro, l’uscita di Marchionne è stata inopportuna, ma una città come Firenze non può vivere della grandezza del suo passato e basta. Le grandi civiltà, se non sono alimentate con nuova linfa decadono. I fiorentini, come chiunque, devono meritarselo il loro passato, non darlo per scontato. Restano grandi le civiltà, e quella di Firenze è stata grandissima, anzi di più, ma la Firenze di oggi….. non produce cultura e non produce lavoro. Solo l’ironia dei fiorentini la salva, ma spesso è solo distruttiva.
      Pietro

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