COME ERAVAMO …

sergio 43 commented on SULLA SPIAGGIA … COME LI REGAZZINI …

“Spiaggia…ragazzini….Aoh! ‘Sto blog e ‘na Recherce sur tempo perduto! Quando ero ragazzino mio padre e suo fratello, cacciatori entrambi, mi portarono un giorno da queste parti. Anno ’50? E’ probabile. A quell’età ero un pò malaticcio e avevo bisogno di un pò d’aria di mare. Mia madre li sollecitò a portarmi con loro. Ragazzino che era cresciuto giocando a pallone sull’asfalto sotto casa, scalando le dune davanti la spiaggia, mi sentii impressionato da quel luogo selvaggio come un Robinson Crusoe o un Jim Hawkins, libri appena letti. Tra la macchia mediterranea si vedeva soltanto un capanno, simile alla piccola costruzione davanti la casa di Michelucci. Serviva come posto di riposo e ristoro dopo le battute di caccia. Dopo una bella passeggiata senza sparare un colpo ci avviammo al capanno. Qualche palo di legno cui si appoggiavano pareti di canne palustri, dua bandoni di lamiera a far da tetto, un leggero pergolato davanti, delle palanche a far da tavoli dove ci sedemmo. I miei parenti tirarono fuori qualche panino incartato, fatto l’ordine per un mezzo litro l’oste apparve con la caraffa. Li lasciai chiacchierare di caccia e proseguii le mie esplorazioni d’intorno. Flora profumata, come fauna mi colpirono soprattutto gli scarabei stercorari che si affannavano con le zampette a far rotolare le loro pallottole. Quando a scuola arrivai allo sbarco di Enea mi fu facile immaginare la nave troiana arenata su quelle spiaggie, l’eroe con una lancia invece di una doppietta al fianco che tracannava da un otre insieme ai compagni e forse anche Ascanio si divertiva come me a spingere in corsa i laboriosi coleotteri. Passarono gli anni e all’improvviso sembrò che tutti a Roma si stessero facendo casa a San Lorenzo. Alla fine fui invitato da un compagno del Liceo. Arrivato sul litorale di Ardea vidi una distesa di proletarie case fatte quasi tutte con il maledetto blocchetto di tufo, le dune erano state spianate, sentieri di pozzolana grossolana coprivano la sabbia e c’erano solo zanzare. Riconobbi pure il luogo del capanno che adesso era stato trasformato in un chiosco volgare. Da quelle parti, scomparso il sogno, non m’hanno più rivisto. Immagino che forse Tor San Lorenzo sarà un pò più decente di allora ma senza quegli spazi, a un tempo splendidi e malinconici, che le foto in alto ci riportano che senso ha più pensare e sperare di recuperare qualcosa che oramai è incomprensibile? La stessa incultura, per cui venivano chiamate case per la villeggiatura ammassati cubi abusivi di malta e tufo per le quali non venivano sprecati neanche i soldi per un intonaco, ha reso inconsapevoli pure gli odierni proprietari della casa di Michelucci del valore e della storia del loro acquisto. E’ tutto un disastro! Il disastro è ancora più vistoso sulla millenaria duna di Sabaudia dove il ricco generone romano-laziale ha costruito, con altrettanta noncuranza della piccola borghesia, manufatti sfacciati anche se progettati da matite più accorte che non la squadretta del piccolo edile. Di una di queste ville ne lucidai pure pianta, prospetto e sezione. Allora emergeva ancora nella sua solitudine. Adesso è schiacciata da un muro continuo di abitazioni altrettanto pretenziose che nega l’accesso al mare. Siamo stati bravi, con la solita indifferenza e impunita incoscienza, a stuprare pure l’ambiente urbano, oltre che quello naturale. Ma avete mai visto che cosa sono stati capaci di fare quelli che abitano le due palazzine di Adalberto Libera ad Ostia, con i loro balconi in aggetto chiusi da abusive verande in alluminio anodizzato? Comunque il mondo è questo e mi sta bene, se sta bene ai miei simili, pure così ma sono contento di aver avuto l’opportunità di vedere un mondo ancora intatto in una sua particolare innocenza.

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2 Responses to COME ERAVAMO …

  1. pasquale cerullo ha detto:

    Ma io no!!!

  2. sergio 43 ha detto:

    Caro pasquale, dopo due operazioni, di cui una al cuore, posso pure guardare il mondo con diverso incantamento. C’è ancora, ci deve essere una luce nelle persone, negli avvenimenti, nelle cose e quello “vò cercando, ch’è ‘sì raro”!

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