qualche giorno fa pubblicammo, per puro caso, avendola trovata fortuitamente in rete, questa foto …
lo avevamo fatto sulla suggestione delle recenti e approssimative riflessioni …
sullo ZEN, su Monterusciello, su Milano “verde”, sul Plan Voisin, etc. …
e sulla banale somiglianza tra quelle planimetrie e …
l’immagine di un qualsiasi campo di concentramento …
avevamo volutamente evitato di tirare in ballo i famigerati campi tedeschi …
per evidenti motivi di inopportunità e …
grazie al magazzino infinito di immagini offerto dalla rete …
avevamo optato per quest’immagine, al fondo anonima, …
ma più domestica, nostrana, familiare, …
peraltro riconducibile all’immaginario della bonifica e delle città di fondazione …
del tutto inconsapevoli di che cosa avessimo citato …
il nome stesso della località, … del tutto sconosciuto …
qualche giorno più tardi la cortese richiesta di tal Mario Rende …
(che poi scopro essere un collega, studioso da anni dell’argomento …
e che qui, ovviamente e di nuovo, ringrazio) …
che mi chiedeva i motivi dell’interesse per Ferramonti …
naturalmente, rimasto a mia volta stupito, …
rinvio la domanda al mittente e chiedo, io, lumi in proposito …
ed ecco spalancarsi le porte di una, almeno per me, pressoché inedita vicenda italiana, …
più volte lambita, ma mai compresa appieno …
ovviamente e per più motivi occultata nel tempo …
e oggi invece riproposta alla sua ambigua attualità …
“valorizziamo” anche i “campi” … potebbe esserne il sottotitolo …
dal lager all’agriturismo … in buona sostanza …
TUTELIAMO LA MEMORIA STORICA DI FERRAMONTI








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