GUNNAR ASPLUND IN ORDINE SPARSO… post 8…

Nel 1904 a Stocksund, Lars Israel Wahlman (1870-1952) costruisce per
la propria famiglia una casa nello “stile” tipico vernacolare
svedese.
Wahlman, autore tra l’altro dell’imponente chiesa di Engelbrecht a
Stoccolma, è stato uno dei principali portavoce in patria della
corrente inglese Art and Craft e della valorizzazione, nello specifico
in edilizia, dell’artigianato di contro alla produzione industriale,
recuperando i caratteri dell’architettura tradizionale, argomento sul
quale ha scritto e tenuto corsi al Regio Istituto di Tecnologia prima
come assistente e poi come professore avendo tra i suoi allievi proprio
Erik Gunnar Asplund.

La tradizione in Villa Tallon ci appare nella sua versione più
rustica ed espressiva, quella a tronchi sovrapposti, a “panconi” per
dirla con Vincenzo Fasolo nel suo tentativo di trovare sempre un
corrispettivo italiano a termini tecnici stranieri.  Il Blockhaus,
rispetto al sistema a intelaiatura e alla variante di quest’ultimo a
“blinde”, è quello che consente numerose occasioni decorative non solo
per le caratteristiche di superficie ma anche per la presenza delle
nodalità all’intersezione dei piani evidenziabili ulteriormente con un
colore diverso, fino ad arrivare alle finestre a nastro, che hanno
origine proprio con questa tecnologia con cui si possono realizzare
“architravi” da parete a parete, i cui vetri sono da Wahlman piombati
con carinissimi disegni a cuoricino.

Ma tutta la fatica dell’architetto per essere “vernacolare” non lo fa
essere autentico. Resta irrisolto il contrasto con l’impianto
architettonico e spaziale che non è derivato da quello della casa
contadina ma da quello moderno del villino urbano con rigorosa
suddivisione dei piani tra zona giorno al rialzato e zona notte al
primo e con il raddoppio dei percorsi, uno destinato alla famiglia
padronale e il secondo, con scala sul retro della cucina, per il
personale di servizio. La vernacolarità è banalizzata a “stile”, cioè a
qualcosa di appiccicato e indifferente alla sostanza architettonica.

Tra Villa Tallon e Villa Stennäs ci sono tre decenni, la nascita
delle avanguardie e una visione non romantica della tecnologia ad opera
di Konrad Wachsmann e del suo manuale del 1930 ricco di esempi moderni,
«Holzhausbau» che sta per “Costruire in legno” oppure “Case in
legno”.
Dei legami e delle distanze con Villa Tallon resta da dire che
Asplund ha intenzione di andare ad abitare a Villa Stennäs con la sua
seconda moglie Ingrid Katerine Kling che ha appena divorziato proprio
da Lars Israel Wahlman. Si sa: gli architetti amano avere vite
complicate.

Giancarlo Galassi :G

Questa voce è stata pubblicata in Architettura. Contrassegna il permalink.

4 Responses to GUNNAR ASPLUND IN ORDINE SPARSO… post 8…

  1. ctonia ha detto:

    Io ci vedo una pianta crociata “invasa” proprio al centro, quasi wrightianamente… e trasformata in villino rustico. Ma non è che l’ottimo Gunnar era anche un gran giocherellone? :)

  2. ctonia ha detto:

    Ah ma è di Lars Israel i’m sorry! Il giocherellone è lui, certo che fregargli la moglie è poco signorile :)

  3. emanuele arteniesi ha detto:

    Lo Jugendstil e il romanticismo nazionale finlandesi, l’ultimo detto nazionale ma in realta’ sovrapponibile col primo termine che designa architetture derivate dal modernismo internazionale e soprattutto tedesco della fine del XIX secolo, e’, come il precedente neoclassicismo zarista (vedi l’architettura di Carl Ludwig Hengel), presente solo nelle poche citta’ di una certa grandezza come Helsinki, Tampere, Turku e pochissime altre. Ma questi movimenti si sovrappongono in Finlandia al periodo della ricerca, riscrittura di u’identita’ locale che per secoli e’ rimasta viva nell’oralita’ della poesia e nella costruzione edile di tutto l’immenso paese non urbanizzato. La stessa lingua finlandese e’ ricomposta dalle tradizioni rurali, dalla poesia epica careliana, proprio da quegli intellettuali ancora di lingua svedese coetanei di Lars Sonck, Elieel Sarinen, Lingren, Gesellius, architetti e di artisti come Axseli Gallen-Kallela. La Karelia insieme ai canti epici tramandati oralmente e riscritti nella seconda meta’ dell’Ottocento da Elias Lonrot nel Kalevala, e’ fonte di studio per architetti e artisti fino a quelli della generazione di Alvar Aalto. La Finlandia moderna nasce dunque dalla sofferta emancipazione culturale ottenuta negli anni venti del Novecento dopo sette secoli di dominio svedese e uno, l’ultimo di quello russo. Nasce un Paese senza nobilta’, senza re, un paese le cui citta’ sono state edificate da altri, una repubblica che ha nelle campagne, nei canti del Kalevala, fin troppo cristianizzati e costruiti dal Lonrot, quindi piu’ generalmente dal Kanteletar, raccolta di canti in versi ancora piu’ rustici, nelle tecniche costruttive rurali, amate profondamente ancora oggi e praticate da molti finlandesi, e soprattutto nella appassionata micrologia del paesaggio, omogeneo e per questo goduto nelle sue nuances, le espressioni piu’ vitali di un’immanenza locale che me piace da matti!
    Per quello che c’ho voluto capire,
    senza fede,
    eccetera

  4. Come si legge nei disegni la villa di Wahlman è Tallom con la “m” non con la “n” poiché il mio tallone d’Achille vero è il correttore automatico che pare ricordarsi solo di una villa affitatta per matrimoni vicino Bologna.

    AGGIORNAMENTO LINK AI POST PRECEDENTI

    Post 0 – Premessa emotiva

    Post 1 – Razionalismo e principio di necessità

    Post 2 – Paesaggio ambiente architettura

    Post 3 – Fuori stagione

    Post 4 – Estate scandinava

    Post 5 – Karl-Erik Forsslund

    Post 6 – Carl & Karin Larsson

    Post 7 – Architettura tradizionale svedese

    vedi anche:

    Memorie nordiche di E. Arteniesi: dove tra i commenti ci sono alcune mie precisazioni che sembrano più una excusatio non petita, accusatio manifesta.

    L’insostenibile leggerezza der troncio di E. Arteniesi: con un filmato sulla costruzione di una casa con tecnologie tradizionali.

    Romanticismo baltico di E. Arteniesi.

    Hanno commentato e contribuito ad Asplund in ordine sparso in ordine di apparizione:
    Emanuele Arteniesi, Filippo De Dominicis, Stefano Salomoni, Eugenia Penna, Il Palazzo, Antonio C., Vittorio Corvi e Ctonia che ringrazio tutti insieme e uno per uno.
    A loro sono venuti in mente: Luigi Moretti, Ragnar Ostberg, Kay Fisker, San Francesco, Federico Fellini, Christian Norberg Schulz, Luciano Semerani, Ernesto Nathan Rogers, Giuseppe samonà, Tom Sawyer, Carl Ludwig Hengel, Lars Sonck, Elieel Sarinen, Armas Lindgren, Herman Ernst Henrik Gesellius , Axseli Gallen-Kallela, Elias Lonrot, Alvar Aalto…

    Bibliografia consultata finora e fonti delle immagini:

    1950 – Holmdahl Gustav e a., Gunnar Asplund Architect 1885-1940, Tidskriften Byggmästaren, Stockolm
    1957 – Kidder Smith George Everard , Sweden builds, Reinhold, New York
    1959 – Capobianco Michele, Asplund e il suo tempo, Tip. R. Licenziato, Napoli
    1969 – Hansen Hans Juergen, Architetture in legno, Vallecchi, Firenze
    1980 – Wrede Stuart, The Architecture of Erik Gunnar Asplund, Mit Press, Cambridge-London
    1992 – Wachsmann Konrad, Holzhausbau. Costruzioni in legno: tecnica e forma, Guerini e associati (1a ed.: Birkhäuser, Basilea 1930)
    2000 – Zevi Bruno, Erik Gunnar Asplund, Testo&immagine, Torino (1a ed.: Il Balcone, Milano 1949)
    2011 – Adams Nicholas, Gunnar Asplund, Mondadori Electa, Milano

    Siti web (alcuni):

    http://www.hhogman.se/knuttimring.htm
    http://www.europeana.eu (fonte disegni del post 7)

Scrivi una risposta a emanuele arteniesi Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.