La cultura della Provincia di Roma … e la pittura avanguardista …

penelope

Sul culo dei nostri sfranti bus capitolini ci sono passati ormai un po’ tutti dai classici ai moderni … da Sebastiano del Piombo a Vanvitelli … da Zazà a Fuxàs …
Ma una frase così intrigante, suggestiva, creativa e tanto altrimenti priva di senso credo proprio che non si fosse mai letta …
sul cul del bus: …
La tela di Penelope … mostra d’arte e cultura … surrealismo neoclassico nella pittura avanguardista” …
naturalmente dopo una lettura del genere … ci si stropicciano gli occhi e si ritorna al testo per vedere meglio e chiedere conferma, magari con l’età, anche la vista, … ma si legge ancora l’incredibile: “mostra d’arte e cultura surrealismo neoclassico nella pittura avanguardista … a Palazzo Valentini” … cacchio … poi il bus svanisce nello smog …
e allora, giusto ché oggi è domenica … ma non una di quelle giuste … col tempo un po’ fregnone … nun fa caldo, ma neanche freddo … se te copri è troppo … se te scopri te raffreddi … sai che te dico … restàmo a Roma … annàmo in centro ché fa puro curtura e magari passamo puro pe’ li Fori e damo ‘n’occhiata a Palazzo Valentini anche pe’ via de tutto quer casino che hanno fatto tutti sti mesi pe’ li scavi romani e li mosaici … e, già che ce semo, buttamo puro ‘n occhio a ‘sta Penelope sciroccata che je fanno tutta ‘sta pubblicità che l’Atac è piena …
Ai Santi Apostoli … davanti a li partiti novi … è tutto un putiferio de’ scavi metropolitani che pe’ quanto so’ blindati fanno intravede, comunque, parecchia robbetta … stessa solfa in mezzo a piazza Venezia … muri … muretti … d’artronne che t’aspettavi che l’antichi lì … proprio lì … c’aveveno lasciato er buco pe le fermate de la Metro? … no … gnente … quelli se ne so’ fregati de tutto e hanno murato dappertutto … ma nu’ lo sapeveno che avrebbero pedonalizzato … e che Roma … come Pariggi … Londra … Mosca … Berlino … Tokio … Nuova Yorke … sarebbe dovuta diventà moderna … che nu lo sapeveno? … sti stronzi …
E mo’ c’hanno fatto tutti sti buci che faranno? … a esse raggionevoli … li dovrebbero riattappà, senza tante storie, … ma … ‘sti politici moderni … chissa? …
Ma ecco, davanti ar portone … l’accrocchi de Chia controfirmati da Casini e da Gasparra … a sinistra, Enea sfranto, co’ tutta la famija, che va alla spiaggia sua … a destra, Europa stravaccata su la tera che vorrebbe fa la signora, … ma, tanto … quanto, nun ce pare proprio … ar massimo ‘na sciantosa sur pallone …
Entramo … blidatura d’ordinanza “in stile”, da Palazzo der potere … ché si nun so’ blindati sarebbero come l’altri … ‘sti politici … de casta …
e … ner cortile … ‘na sèra … ‘n accrocco de fèro e vetro a ‘mpiccià tutto ner mezzo … pare ‘n baretto abbusivo de periferia … ‘na discoteca, … ma che ce faranno mai … le feste? … No … no … sarebbe er museo de li scavi … quattro coccetti miserelli impaccati ner cristallo … tanto cristallo … ché verebbe da pijà tutto a serciate … e falla finita … obelischi, riccioloni, fregnacce rugginite dappertutto …
da ‘na parte, ar muro, ‘n’artro accrocco sta vorta de bronzo che sarebbe ‘na statua … un monumento … nientepopodimenoché … a Ulisse, robba fina d’Attardi che sarebbe poi, come dice la targa:
‘na … ”statua rappresentante Ulisse collocata in Roma … e in New York … vuole esprimere la trepidanza, l’ansia e l’energia che spingono l’uomo nel suo ininterrotto viaggio di avventura e di conoscenza. E, insieme, vuole celebrare quei valori di tenacia, di pazienza e di coraggio che sostennero i nostri emigranti nell’affrontare il grande creativo incontro con nuove realtà …”
quindi … in buona sostanza … le “statue” sarebbero due … e tutto alla faccia dell’emigranti … e nel nome d’Ulisse, …
ma a questo punto è anche più chiara la faccenda di Penelope e della tela … dell’arte … e delle donne … boh? …

In conflitto con se stesse e con gli uomini, sole, incomprese. Sono le donne le protagoniste della mostra di Maria Stella Giorlandino “LA TELA DI PENELOPE”, a Palazzo Valentini a Roma dal 4 al 27 aprile 2008”
c’e scritto nel comunicato … e
poi ancora: …
Perché la tela di Penelope? “Perché la forza con cui le donne l’hanno tessuta, accorciando sempre di più le distanze con il mondo maschile, le ha in realtà profondamente danneggiate” afferma Maria Stella Giorlandino. “Forse questa tela dovrebbe essere disfatta, per riscoprire un equilibrio, ma il problema è: con quali maglie iniziare?”.
Una donna in solitudine quella espressa nei quaranta quadri dell’artista, immersa in un surrealismo neoclassico che dà spazio ad una chiara rappresentazione del dolore interiore.
Le donne di Maria Stella Giorlandino sono nude e rappresentate con tratti androgini, in una natura piena di conflitti a simboleggiare la conflittualità dei ruoli, quello dell’uomo e della donna.
Sono tecniche miste quelle usate dall’artista. Nell’ultima collezione della mostra in essere vengono esposti quadri realizzati in china e pennini, con aerografo, acquarelli, sovrapposizione di foglie d’oro e in alcuni casi colori acrilici.
La scelta dei diversi materiali permette di creare un’ambientazione surreale e architettonicamente neo-classica.
Il messaggio subliminale che Maria Stella Giorlandino vuole porre nell’attuale epoca è che un ritorno al passato porti alla riscoperta di valori e interiorità che possano sviluppare un dialogo di crescita e un’uscita dal manieristico periodo che il mondo culturale e dell’arte sta vivendo nella società contemporanea.”

Fin qui ce ne sarebbe già abbastanza per riguadagnare l’uscita prima ancora di “vedere” la mostra … ma il comunicato stampa prosegue implacabile: …

Precederà la mostra una tavola rotonda sul tema “La tela di Penelope”.
Parleranno della solitudine della donna: MAGDI ALLAM (moderatore), Valentina Colombo, scrittrice, Maria Teresa Covatta, magistrato, Rita Dalla Chiesa, conduttrice televisiva, Donatella Formisano, magistrato, Simona Izzo, attrice, Fiamma Izzo D’Amico, cantante lirica, Rosanna Lambertucci, conduttrice televisiva, Marida Lombardo Pijola, giornalista.”

Beh … almeno una cosa l’abbiamo azzeccata …
la “conferenza” era per il 4 … oggi siamo già al 6, …
ma una cosa presentata da tanto ambaradam non potrà mica poi essere così male … mi dico scendendo trepidante le scale di un interrato umido, asfissiante … tropicale, strappato all’archeologia per “valorizzarlo” nel nome dell’arte e della cultura …
roba da non credere … nelle viscere dell’antico palazzo, le ancor più antiche profondità scendono a toccare quote archeologiche inconsuete che, magari fossero state lasciate agli studiosi, ai curiosi e ai ratti … senza diventare “spazi aperti per la cultura” …
‘na cantina è ‘na cantina … era e resta … ‘na cantina …
e, per archeologica che sia, l’accanimento restaurativo non varrà mai a farne altro … che una cantina … peraltro umida, claustrofobica e sostanzialmente invivibile … quando poi all’inclemenza climatica si aggiunge la demenza dei politici e dei responsabili “culturali” di turno …
e si organizzano mostre del tipo “Tela di Penelope” … è veramente troppo …
il malessere si trasforma, tuot court, in vera e propria incazzatura …
ma come si fa ad usare in questo modo dei soldi … pubblici … o comunque, nel caso di eventuali sponsor, … dei soldi di chicchessia? …
la roba esposta non sarebbe guardabile neppur distrattamente sui marciapiedi delle fiere di paese o dei mercatini di periferia colla scritta “dipinto a mano” … nei box del Mercatone o di Mondo Convenienza e neppure nel padiglione “arte” di Martino fa Mercato …
roba, se mai, da tenere, e assai gelosamente, nei propri cassetti … sotto chiave …
a guardar bene, sul banchetto all’angolo, anche un catalogo, naturalmente superpatinato e ormai corredato dell’immancabile CD, …
naturalmente, … saggetti critici, demenziali … irriferibili … elenco dei premi …
dulcis in fundo … scopriamo quindi che la sullodata autrice … tra l’altro … molti anni fa … si sarebbe anche laureata in architettura …
allora capiamo da quale “scuola” discenda il senso più profondo di quel sublime: “surrealismo neoclassico nella pittura avanguardista” …

P.S. e poi alcuni dicono della Provincia quale ente “intermedio” e quindi sostanzialmente “inutile” …
altro che inutile … dannoso …

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3 risposte a La cultura della Provincia di Roma … e la pittura avanguardista …

  1. Manuela marchesi ha detto:

    La descrizione merita una visita per farsi, se ce ne fosse mai bisogno, del male. Spero che l’ingresso sia almeno gratuito.
    Poi se qualcuno dovesse passare al Babuino, faccia caso alle due sculture piazzate ai lati della chiesa dei Greci, di fronte alla caffetteria “Canova-Tadolini” una, e alla galleria d’arte della stessa proprietaria del caffè l’altra. Non commento perché sennò divento greve…Qualche Antichità e BB AA le avrà dato il permesso di enfatizzare le sue attività con delle porcate che vanno viste per rendersi conto. Il grave è che la gente ci si ferma e medita…
    buona domenica

  2. Guido Aragona ha detto:

    Ottimo reportage, come sempre.

    Professore, però mi piacerebbe, davvero, se in un post si applicasse alla “pars construens”. La “pars destruens”, oggigiorno, è troppo facile.
    cordiali saluti

  3. Manuela marchesi ha detto:

    …e aggiungo:
    MIODDIO!!!
    Se questa è arte e cultura, la cosa è preoccupante, preoccupante per i soldi spesi, per la formazione del gusto di chi non è infarinato nelle cose d’arte, per la mistificazione che nel campo delle Arti è un trabocchetto assai facile da incontrare.
    Siamo al livello degli attuali “Cento pittori a via Margutta”, che non commento per non infierire.
    Talvolta conoscere le cose dall’interno è una fregatura perché le magagne si vedono subito.

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