“Veltroni lascia Roma, approvato il Piano regolatore” così titola questa mattina Il Sole 24 Ore …
Massimo Frontera scrive:
“Veltroni incassa la ratifica del piano regolatore, approvato ieri sera dal Consiglio comunale con 37 sì 20 voti contrari; e oggi stesso si dimetterà da sindaco per dedicarsi alla campagna elettorale. Ma deve però rinunciare a tre importanti varianti al Prg che avrebbero concesso aumenti volumetrici o cambi di destinazione d’uso su alcune vaste aree della Capitale: le Torri dell’Eur, la centralità della Bufalotta e quella di Alitalia-Magliana, tutte operazioni legate al nome di Pierluigi Toti (ma non solo), costruttore e immobiliarista in ottimi rapporti con il sindaco di Roma.
Questa operazione non è passata e Veltroni ne esce anzi un po’ ammaccato. Un risultato che ha un nome e un cognome: Francesco Gaetano Caltagirone. È stato l’editore del quotidiano romano «Il Messaggero» – e primo costruttore della Capitale – a denunciare la manovra ed attaccarla con una campagna stampa che, alla fine, ha ottenuto lo scopo: archiviare le tre delibere”…
Un “non” piano buono solo come terreno di gioco dei soliti costruttori nel quale l’amministrazione ha svolto un ruolo estremamente ambiguo e contraddittorio …
Caltagirone, Bonifaci, Scarpellini, Santarelli, Ligresti, Pirelli e i soliti Toti, solo per fare qualche nome a caso, … i veri “progettisti” del “piano” …
Un voto “storico” …
anni di chiacchere … discussioni “blindate” …
pura scenografia preelettorale …
e, comunque, … un bel po’ di Casini … per Veltroni …
Politique d’abord …
ricordate? … i posti erano prenotati …






Aspe’ che me li segno… dovessi entrare in politica.
Quei tre pacchetti regalo sono la lista di nozze che Caltagirone ha lasciato per quando passa Rutelli.
da sVeltroni a Ricicciobbello…. Faremo da statue. Come sempre?