Teppismo romano …

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21 Responses to Teppismo romano …

  1. Vincenzo Corrado ha detto:

    ok il confronto ci sta tutto (http://www.archiwatch.it/2007/10/12/il-museo-valentino-a-ripetta.html#comment-28204) ma creDo che qui si demonizzi qualsiasi cosa e in qualunque modo solo perchè promossa da Re Walter…
    ho l’impressione che in archiwatch non si parli di altro che di Veltroni…ma non sarà che oramai si sta diventando come la sinistra con berlusconi…
    non vorrei che l’elezione a segretario del PD uccida il blog..non si avrebbe più niente da dire con Re Walter che non fa più il sindaco…o sbaglio? mah

  2. luca ha detto:

    A parte la fontana rossa,…….ieri sera ho potuto vedere il Giorgio Muratore in una grande performance televisiva,…..(speciale tg1), incredebile! è emerso uomo intelligiente e quasi discreto, + televisivo di Piano e Libeskind,…
    bravo murato’ mi sei piaciuto!

  3. Davide Cavinato ha detto:

    Finalmente una presa di posizione seria. Per fortuna, dopo chi l’ha definita addirittura “provocazione futurista” (Marinetti si rivolterà nella tomba), qualcuno che la chiama per quella che è, ossia un atto vandalico, poco invasivo fisicamente, per fortuna, ma proprio per questo ancora più vile.
    P.S.: non c’entra nulla, ma…bellissima puntata ieri sera di speciale Tg1. Nonostante un po’ di autocompiacimento e autocelebrazione nelle parole di taluno e un po’ di “architettese” strisciante, al punto che se n’è impadronita persino l’intervistatrice, una bella trasmissione in cui si è parlato di architettura in modo interessante e coinvolgente, e soprattutto intellettualmente onesto. Peccato che per vedere certe cose siamo costretti a notti insonni. Ma verrà un giorno…

  4. Vittorio Corvi ha detto:

    Teppista è pure quel signore lì che a spasso per Roma va a parlar male di tutti i nostri monumenti contemporanei, al TG1!
    :-)

    Dura esser daccordo con Sgarbi ma la tonnara c’è piaciuta.

  5. iaakuza ha detto:

    Io non paragonerei questo a gesto agli altri atti vandalici (graffittismo di bassa lega, menomazioni di statue…) che ammorbano tutte le nostre città, indistintamente. Non capisco nemmeno la reazione di vigorosa indignazione dei vari rutelli e del “ma-anchista” veltroni, quasi il “pittore” fosse stato un serial killer, uno stupratore o un pedofilo. Piuttosto il gesto, anche se di scarsissimo contenuto culturale, ci suggerisce un'”alternativa” (diciamo “marinettiana”, perchè del futurismo prende l’idea dello schiaffo, del pugno, della fuga… della distruzione del louvre ) ai vari Christo, Cattelan…
    p.s.: ieri la prestazione di Muratore è stata eccellente, muscolosa (sopratutto quando ha parlato dell’università… che de-forma gli studenti… meravigliosa!)

  6. paolo maria grendele ha detto:

    Qualsiasi azione contro i beni architettonici, o che alterino anche temporaneamente tali beni, sono atti di teppismo. Sgarbi ha torto!!! e la sua giustificazione, dell’atto, che ho sentito oggi al TG è miserevole ed incita alla emulazione.
    Non sono dello stesso avviso del precedente Vittorio Corvi che dà del teppista a quel signore….
    peccato però che lo Speciale TG1 di ieri sera sulle recenti avventure architettoniche romane siano state incentrate solo sulle stroncature, da parte del Grande Muratore, dell’ Ara Pacis (progetto mediocre) e dei “tre bacherozzi” di Renzo Piano.
    Mi è sembrato più un intervento “politico” che da critico dell’architettura e gli strali sembravano indirizzati a Rutelli e Veltroni. Sembravano le invettive preelettorali (comunali) di Alemanno (se vinco faccio smontare la teca e la porto in periferia diceva. Ma se è brutta perchè portarla in periferia? è già abbastanza brutta!!).
    Stroncature autoreferenziali e di autocompiacimento senza possibilità di replica.
    La pur brava Danila Bonito, a parte una breve e confusa dichiarazione di Gregotti, non ha saputo o voluto sentire qualcuno che invece difendesse le due opere.
    A me, architetto di provincia, le due architetture sono piaciute.
    L’opera di Meier è piaciuta per la trasparenza e leggerezza anche se alcune soluzioni interne lasciano a desiderare come la scala di discesa al piano inferiore che non lasciano incrociare due persone senza toccarsi.
    A Roma non si progetta in questo modo! Dichiara il Nostro. E come allora? Finte colonne con capitelli? Frontoni, stucchi e bassorilievi? Architettura mimetica?
    I tre bacherozzi, poi, a me sono subito sembrati casse armoniche, di strumenti a corda, rovesciate.
    Forse sono un pò snob e di buona famiglia ma i bacherozzi non mi sono venuti in mente.

  7. filippo de dominicis ha detto:

    veramente caro davide bisognerebbe avere il coraggio di chiamare con il loro nome anche certi interventi che, travestiti da sofisticati allestimenti, sono un vero attentato al patrimonio….no?
    almeno il sedicente futurista non l’ha fatto per soldi…

  8. Danilo Nuccetelli ha detto:

    L’autore del gesto sacrilego ai danni della Fontana di Trevi sarà pure uno stagionato teppistello fascista, ma non può certo competere con gli inventori dell’ascensore industriale del Colosseo, di quello mirabolante del Vittoriano, delle vetrate di plexiglass dei Mercati di Traiano, della semina di palle da bombarda a Piazza Mattei, a Piazza del Pantheon, a piazza Capranica, alla Pilotta e ovunque ci fosse da riqualificare.Non arriverà mai al sublime effetto Dresda post ricostruzione di Piazza S. Cosimato nè potrà scialacquare 26 milioni di euri per regalare il posto macchina sotto casa a poche centinaia di fortunati abitanti del Tridente alla faccia di Valadier e non diventerà mai segretario di un partito per plebiscito bulgaro.

  9. serendipity ha detto:

    dai non si puo far passare la storiella banale : meier leggero e trasparente non ci piace e non va bene, ergo “finte colonne con capitelli, frontoni stucchi e bassorilievi…e architettura mimetica”!!dire che il progetto ara pacis è una occasione perduta non vuol dire dover fare allora della maniera neoqualcosa. è un progetto sbagliato ed è dimostrato da innumerevoli valide argomentazioni apparse in questo blog. ci sono mille modi per fare “trasparenza e leggerezza”. a me la pietra di fiorentino alle fosse ardeatine dà un senso di sublime leggerezza, senza che i progettisti abbiano usato un metro quadrato di vetro. mille modi per costruire in maniera consapevole in contesti urbani consolidati..magari a roma gli esempi sono un po piu rari (anche se la testata della stazione termini fa ancora la sua bella figura nel contesto tardo ottocentesco di piazza dei cinquecento), ma basta girare un po dietro la stazione atocha a madrid, e guardarsi la biblioteca dell’universita di linazasoro…

  10. Vittorio Corvi ha detto:

    La mia era una battuta affettuosa nei confronti di quel signor Muratore di cui sono stato allievo. Mi sa che non mi sono spiegato bene, ma neanche ho capito bene, Paolo Maria… ma di quale signore parliamo?! Colpa mia, ho iniziato io…

  11. federico calabrese ha detto:

    il rosso Valentino mi sembra perfetto,ma credo che la fontana sarebbe fashion anche con un blu Klein.
    ce ne vorrebbero un po’ di piu’ di “gesti sacrileghi” di questo tipo, anche se di “scarsissimo contenuto culturale”.
    ecchisenefrega della cultura.

  12. Davide Cavinato ha detto:

    De Dominicis e Danilo Nuccetelli…sono perfettamente d’accordo con voi. Solo che però penso, come Grendele, anche se è l’unica cosa che condivido del suo intervento, che rimanga comunque un atto vandalico. Quello che non mi pare giusto è salvare una bravata bella e buona solo per inasprire la critica, GIUSTISSIMA, nei confronti degli scempi che si stanno perpetrando nel comune di Roma tra l’altro a spese dei contribuenti. Credo che vadano stigmatizzate entrambe, l’acqua rossa a Trevi, presa come singolo episodio, va condannata, poi, sono opinioni personali.

  13. Davide Cavinato ha detto:

    …e sinceramente credo che Christo, come Daniel Buren e molti altri campioni della land-art, sia di un altro pianeta. Su Cattelan sarei più cauto, anche perché ammetto di conoscerlo poco, a parte l’infanticidio di Milano…

  14. andrea di loreto ha detto:

    – L’ascensore al Vittoriano;
    – il distributore di benzina di Meier per l’Ara (ora riqualificato come museo Valentiniano);
    – la stazione Termini trasformata in centro commerciale e successivamente in luogo di venerazione cattopagancomunqualunquista nel tentativo di cambiare anche il nome;
    – le colonne di plastica ai fori;
    – da pseudo casse armoniche a bacarozzi per la musica (qui però il progettista ha fatto tutto da solo);
    – la tonnara a Fontana di Trevi;
    – le baracche della festa del cinema…
    tutto nuovo… il nuovo che avanza…

    Tratto proprio da questo blog, da “I deserti metropolitani di Wenders”:

    “alle volte credo che anziché produrre cose nuove, serebbe meglio favorire una nuova fruizione di ciò che già possediamo …
    … Il restauro è un esercizio di equilibrio, un camminare su una fune, alla minima esagerazione si distrugge; basta eccedere nella pulizia, rendere troppo bella una facciata e ci si ritrova con una città come Disneyland.
    … E’ accaduto anche a … nell’ambito del giubileo cittadino: hanno pulito e imbellettato tanti luoghi, che d’un tratto non avevano più storia, ma solo il cliché della storia …
    E’ anche molto complesso affiancare un edificio nuovo ad uno vecchio. Ma è anche la cosa più emozionante delle città vedere un edificio moderno affiancarsi con naturalezza e con coraggio a un palazzo storico: lo trovo straordinario. Mentre se il nuovo cerca di mimare l’antico, di rubare a quello lo stile, di creare zone di transizione, quasi sempre è un disastro. …
    Si può solo cercare di realizzare edifici moderni nel miglior modo possibile: Il risultato sarà sempre migliore di qualsiasi tentativo di plasmare il nuovo sul vecchio …”

    W. W. ‘87

  15. Alberto Casciaro ha detto:

    Cari colleghi non abbiamo capito niente, Fontana di Trevi è stata tinta di rosso per ricordare alla gente che bisogna visitare, dall’altra parte di Via del Corso, il “museo Valentino” ( leggi Ara Pacis ) che del ROSSO è il manifesto.
    Ormai è tutta propaganda ( elettorale e non).

    Forza Giorgio siamo sempre con te.

  16. isabella guarini ha detto:

    L’action painting sulla Fontana di Trevi con l’anilina rossa non ha lasciato tracce visibili sulla materia, ma dell’acqua rossa si conserverà memoria con le immagini sulle quali fantasticare. Chi sarà stato, perché, cosa avveniva in quei giorni, che cosa hanno detto i potenti? In altri tempi si sarebbe gridato al prodigio, ai segni premonitori di sciagure. Il luogo avrebbe assunto un significato simbolico tanto da attirare pellegrini e visitatori. Oggi, ciò è impossibile perché il grande fratello ha ripreso l’umano burlone e la Fontana di Trevi è già visitatissima come tutta Roma. Eppure l’episodio va interpretato non secondo canoni di critica artistica, futurismo o altro genere contemporaneo di mercato, ma come evoluzione del Pasquino romano, che, per ironia della storia, rivolge le invettive a coloro che dovrebbero rappresentare il popolo, quindi contro sé stesso. Bel colpo!

  17. paolo maria grendele ha detto:

    è l’architettura bellezza!!
    Guardando lo stesso oggetto io vedo una cosa “leggera e trasparente” un altro la vede “fuori contesto”, un altro ancora “pesante e cupa” ecc. ecc.
    I nostri occhi e la nostra mente reagiscono in modo diverso di fronte allo stesso evento. Dietro c’è la nostra cultura, la percezione dei materiali e la prossemica.
    Siamo evidentemente diversi gli uni dagli altri. Per fortuna!!
    Io ho imparato molto dal susseguirsi di interventi anche perchè si “ragiona” e non si “urla” come va di moda ora.
    Con buona educazione ed onestà intellettuale.
    Grazie

  18. serendipity ha detto:

    caro paolo maria, scrivere questo :”A Roma non si progetta in questo modo! Dichiara il Nostro. E come allora? Finte colonne con capitelli? Frontoni, stucchi e bassorilievi? Architettura mimetica?” è francamente qualunquista e privo di qualsiasi onestà intellettuale.
    oppure provocatorio.

  19. serendipity ha detto:

    semplicemente non trovo giusto e onesto dire che l’alternativa ad un progetto diverso da quello meier in un contesto storico sia qualcosa fatto con finte colonne, finti capitelli, finti frontoni. proprio perchè è questione opinabile, l’idea di trasparenza e leggerezza (ti ho fatto l’esempio io con la pietra di fiorentino alle fosse ardeatine a roma, me ne hai data ulteriore conferma tu con la tua risposta) non si può porre come condizione sufficiente alla validità del progetto!!mancano quelle necessarie, quelle che prescindono dalle percezioni dell’oggetto, leggero trasparente, cupo o pesante che sia.

  20. un marziano (alias andrea di loreto) ha detto:

    Sono appena atterato sul pianeta Terra.
    Vengo da Marte il “Pianeta Rosso” e sono in missione esplorativa.

    Che dire? Sono molto contento di stare qui a Roma in questi giorni, mi sento decisamente a casa mia!
    Che bello girare per la città piena di colori così familiari!
    La Fontana di Trevi ad esempio, oppure il rosso manicheo all’Ara…

    Sorbole* ! Ma che vedo?! Il rosso fra le baracche della festa der “Cinematografo”…
    Ma chi sò tutti sti marziani (anche un pò antenati) che fanno la “”passerella””?!

    Hei! ma che cos’è quello, un teletrasporto??! …Ah no, è solo un ascensore…
    Peccato non averlo fatto rosso, chissà come sarebbe venuto bello?!

    A compari marziani, ma che aspettate? Ma che fate ancora lì?
    Dovete da veni a Roma pe rifavve l’occhi! E sbrigateve pure… …che ciavemo concorrenza, pensate che tre astronavi so già atterrate da ‘nantro pianeta e stanno proprio sopra la festa der cinema…
    Anvedi ch’effetti speciali, anvedi che bello, ahoo!!

    Il nuovo che cambia, tutto nuovo e cangiante…

    PS: cose de sto mondo.

    *Sorbole: tipica espressione marziana, introdotta da popolazioni protoimprenditoriali dell’antica marte.

  21. paolo maria grendele ha detto:

    cara/o serendipity (dal modo gentile di ragionare e scrivere presumo tu sia donna)
    La mia era soltanto una provocazione
    Certamente non sono così ottuso da pensare che l’unica alternativa al progetto di Meier siano ” le finte colonne, capitelli….”. Pensavo si capisse dal complesso del mio discorso. Se non è stato capito sarà probabilmente colpa mia.
    Se tu avessi avuto modo di leggere la mia delle ore 11.51 del 24/10 (forse non era ancora pubblicata al momento delle tue risposte) avresti capito il mio intento e la mia buona predisposizione al ragionamento.
    Ti ringrazio comunque per l’attenzione ma mi brucia quel tuo “francamente qualunquista e privo di qualsiasi onestà intellettuale”.

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