Equazioni veneziane … Gregotti:Purini=Rogers:Burdett …

Gregotti sta a Purini come Rogers sta a Burdett …

Pioggia di premi in laguna …
la Biennale … si premia …
ancora una volta … “in famiglia” …
e Vema … colpisce ancora …
il premio più scontato? …
c’era da scommetterlo …
quello intitolato a Manferdo Tafuri …
per la storia, la teoria e la critica” …
conferito, aruspice Purini , …
a Vittorio Gregotti …
«per l’alto contributo teorico dato a una riformulazione rigorosa e creativa della tradizione moderna» …
Lo dicevamo da tempo che …
Dallo Zen, via Acilia-Madonnetta, a Vema …
il passo è breve …

Questa voce è stata pubblicata in Architettura. Contrassegna il permalink.

7 Responses to Equazioni veneziane … Gregotti:Purini=Rogers:Burdett …

  1. Giovannetto Rubino ha detto:

    Da “8 comunisti 8” a “non contiamo più una mazza”… Rimane loro di premiarsi a vicenda. Auguri e complimenti!
    GR

  2. Valentino Chiapparelli ha detto:

    Ma cosa ne pensano del made in Italì (si legge con l’ accento) della biennale all’ estero?
    Qualche estratto da AR (ottobre 2006 pg 39)…
    “[…] Major projects by Foster and Piano managed to find significant space, while the rather spooky City of Stone exhibit catered for those who like their music frozen.”
    Invece VEMA ….forse le dedicheranno il prossimo numero…si perchè oltre manica ancora ne ignorano l’ esistenza….con tanti saluti da Paul Finch.
    Visto che ci siamo invece riguardo la recensione del mausol…museo di Meier a cura di Peter Davey sullo stesso numero (pg 54)…
    “[…] Naturally, it has been immensely controversial. Many were horrified that a new building – and a big one at that – was to be allowed at all. Some resented the fact that there was no design competition and the major had personally chosen Meier rather than someone else – preferably an Italian.” Il tutto sotto il titolo PAX ROMANA Richard Meier triumphs in Rome… Passi anche la (non) critica, ma quel che emerge è che un paio di paralleli a nord di VEMA la considerazione è bassa, inesistente o anche peggio (preferably an Italian è un eufemismo).
    Fortuna che c’ è Venezia

  3. rossella ongaretto ha detto:

    è una vergogna ascoltare di una architettura nazionale in un video visto in biennale, video rai per divulgare le idee della scuola di architettura nazionale.
    é una vergogna vedere VEMA prodotto della ricerca italiana, nazionale, soprattutto dopo il corridoio di analisi fondamentali sulle grandi megalopoli, soprattutto dopo la grande carenza di bagni pubblici a Mombay, problema fondamentale da quelle parti e da noi,cosa accade? i nuovi architetti italiani progettano VEMA: l’effimero senza coordinate senza paralleli senza spessore.
    Vergogna che tutto questo spazio in Arsenale sia stato dedicato a VEMA e alla città di Pietra, mentre all’analisi bella su quanto accade nel Golfo realizzata da Rem Koolhaas, è stato dedicato un decimo dello spazio dedicato a Purini e ai discepoli della National Architectural School.
    auguri e buon lavoro

  4. Davide Cavinato ha detto:

    con la Biennale di quest’anno credo si sia persa una grande occasione. Evidentemente non è bastato LESS AESTHETHICS, MORE (PAT)ETHICS di sei anni fa…fatalità, chi era il direttore di quella mostra (con scandalose baruffe tra sorci riguardo a compensi e quant’altro) ?
    ORATE FRATRES

  5. Marco Melani ha detto:

    Bè… che dire… purtroppo i nostri architetti sono dei mediocri.
    Gregotti… ditemi che ha fatto di pregevole…? purtroppo viviamo questa cultura di sudditanza, per cui, se qualcuno ha un “nome” (acquisito chissà come… forse portando borse o partecipando alle “archifeste” e comunque assecondando gli isterismi delle, a un tempo, “star” …)… non lo si può criticare… Vogliamo parlare del super tronfio frosinate? Alias Purini? Cosa ha fatto di bello? Andatevi a vedere la casa del farmacista… vi sembra l’opera di un architetto? Ma voglio dire di più… vi sembra l’opera di un geometra? Bè… purtroppo la mediocrita viene celata da ragionamenti varii… che non portano a nulla. La nostra architettura è un pò l’immagine della nostra italietta: non si premia il talento, ma solo il più forte… SI HA PAURA DEL NUOVO… mentre fuori tutto va avanti… noi rimaniamo immobili.

  6. filippo de dominicis ha detto:

    Volevo riportarvi di seguito un piccolo intervento trovato quà e là girando per la rete, non avendo voglia di lavorare su autocad..:

    “Un’estesa lottizzazione”: così Maurizio Giufrè sintetizzò su il manifesto il progetto VEMA (Verona-Mantova), presentato alla X Biennale di architettura, in corso a Venezia. Si tratta della proposta, disegnata da un gruppo di architetti guidati da Franco Purini e sponsorizzati dal MiBAC, per la costruzione di una nuova città. 30mila abitanti, su un’area di 8mila kmq, in un segmento dell’orrida megalopoli padana: la pseudocittà sguaiatamente sdraiata sul territorio tra Torino e Mestre.

    Ma non si tratta, come sperava Giufrè, di un “anacronistico quanto sterile esercizio accademico”. In un’Italia in cui la stella del futuro è rappresentato dalla crescita del settore immobiliare, il verbo scaturito dall’accademia è stato subito colto nel suo giusto valore. Valore immobiliare, appunto. Le riviste specializzate informano che il progetto è già stato al centro di incontri dei presidenti delle associazioni dei costruttori lombardi, che hanno espresso il loro forte interesse e stanno già pensando alla costituzione di un “soggetto imprenditoriale”che ha come scopo lo studio della concreta fattibilità dell’opera”. Dopo le banche e gli industriali hanno manifestato la loro benevola attenzione Nomisma e il presidente (ds) della Provincia di Mantova, il quale plaude all’intenzione di “realizzare una nuova identità urbana”.

    Buon fine settimana!!

  7. Rossella Ongaretto ha detto:

    Quando seguivo i corsi di progettazione c’erano professori come Dardi, Aymonino, Rubino, Nicoletti.
    Uno dei miei docenti di storia è stato l’architetto professore Arnaldo Bruschi. Sottolineo architetto perchè è stato anche progettista oltre che storico.
    Dunque grandi nomi.
    Oggi i corsi di progettazione di quasi tutti i corsi di laurea di architettura sono coordinati da persone che non hanno mai costruito nulla ne’ scritto saggi significativi sul metodo del progettare.
    Cosa nociva per gli studenti, credo.
    E la recente biennale mostra lo stato della ricerca progettuale in Italia. Ne’ mediocre ne’ banale, semplicemente una ricerca nociva, perchè nocivo è il suo messaggio.

Scrivi una risposta a Rossella Ongaretto Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.