speriamo che il progetto di “valorizzazione” del gioiello di Adalberto Libera,
di cui avevamo parlato in occasione di un evento tenutosi nel cinema Volturno occupato,
possa distinguersi da quello che, solo pochi anni orsono (2007), era stato
presentato in occasione della prevista trasformazione della sala cinematografica in
sede della fondazione “Ennio morricone”.
Mancando i presupposti più logici (Rilievo scientifico, analisi storico archivistiche, etc…)
vorrei esternare una comprensibile (e spero condivisibile) preoccupazione.
Le immagini della conferenza stampa, la maquette stile Rue pigalle (con tanto di Peep Show),
la mostra evento allestita in un wine bar a margine della kermesse cinematografica romana, non fanno
presagire nulla di buono (parlo degli esiti dell’eventuale valorizzazione).
La sala cinematografica è considerata un mero contenitore di funzioni, eventi etc…
Molto più interessante il reportage pubblicato su Flickr poco meno di un anno fa dagli
stessi assegnatari dell’opera di Libera (om teathre).
Le immagini raccontano di un’opera quasi completamente perduta, da recuperare attraverso un attento
e difficile percorso di studio e lavoro.
Speriamo bene
saluti”
Marco Giunta
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Da quello che si può capire le preoccupazioni di Marco Giunta non sembrano affatto infondate …