Roma … ultimo tango … Carlo Aymonino alle scuderie …
del Campidoglio …

Gran subbuglio alle Scuderie del Campidoglio …

Aridateme er cavallo …
… povero Marco Aurelio vuole tornare in sella … pare Rutelli …

… tutto si può fare in quello spazio osceno tranne esporre qualche cosa …
… peccato per quell’ingombrante presenza equina …

Povera bestia …
… ancora una volta dovrebbe intervenire la Protezione Animali …


finalmente libero … il cavallo “cubista”, tenta la fuga … dalla discoteca …

… figuriamoci, l’indocile equino già così riluttante altrove …
ora costretto sulla “rampa di lancio” del nuovo allestimento …, sul “trampolino”, sul trespolo … che non si può neppure giragli intorno …
… lui, già avvezzo a Michelangelo, all’abbraccio storico delle folle … già ristretto, per decenni, nelle stanze del San Michele e poi nei fondaci capitolini …
povera bestia … bisogna capirlo … scalpita, vorrebbe fuggire … anche dalla nuova stalla …

… nella realtà, il più antico, ma, oggi, anche il più osceno dei Musei possibili …

… bono che arivo … … finalmente … di nuovo in sella …

Un nuovo museo al posto dello storico giardino degli aranci che ospitava la bella e, se non altro, utile ricostruzione della Forma Urbis …

… frutto di decenni di masturbazioni amministrative e pseudoculturali …

Un orrendo capannone ellittico, mal concepito e ancor peggio realizzato, risultato (basterebbe un’occhiata ai “dettagli”, vetrate, balaustre, mancorrenti, gradini, zoccoletti, tinteggiature, scarichi, pluviali, supporti espositivi … per rendersene agevolmente conto) di un iter progettuale balordo e infinito …

dove sono rimasti tutti sconfitti a partire dal progettista principe…

Carlo Aymonino … già enfant gaté dell’intellighenzia radical-chic del neorealismo nostrano … sempre in bilico tra “generone” e “bottegone” …
… già barone nello storico Istituto di Architettura di Venezia … ove fu celebrato animatore della etilica cellula “rossa” dell’Harris Bar e quindi rettore Iuav, post Samonà
… autore del Gallaratese … indi interprete di una più che trentennale “opaca, rumorosa e immodesta” parabola discendente …
… gran giocatore al tavolo verde dei concorsi di composizione architettonica ove incassò, per i suoi fedelissimi, carrettate di cattedre … capaci di influenzare il mercato “nero” dell’Università italiana per decenni a venire …
infine assessore capitolino al centro storico …
che, dopo aver tanto meritato per l’architettura di Roma e del mondo … fu finalmente investito di cotanto incarico subentrando nel contesto del Grande Campidoglio a Costantino Dardi prematuramente scomparso …
… atterra, finalmente, in Campidoglio e ci regala …

… favolose trasparenze ….

… magiche leggerezze … in attesa di pluviali discendenti …

… straordinarie geometrie del dettaglio … e della cavea ellittico-poligonale …

Una modesta proposta finale: vista la situazione di drammatica indigenza dei malcapitati reperti classici (Ara Pacis o Marc’Aurelio, non fa differenza) nelle faraoniche ristrettezze della modernità …
… che qualcuno provveda urgentemente al loro ricovero altrove …
… in ambienti più sani e appropriati …
lasciando così all’amministrazione capitolina, in vista delle prossime elezioni, ad uso convention, concerto, congresso, comizio, festa, shopping e quant’altro, …
la disponibilità delle due comode balere firmate dalle più sfiatate Star internazionali …

P.S.
… comunque, nel confronto, la “schifezza” di Meier … ( almeno per quanto riguarda il cantiere) resta un capolavoro …