L’Italia : un paese « dal volto umano ».
Seconda lettera a …
“Caro Giorgio,
dopo una complicata gestazione, ho pubblicato stamattina l’articolo conclusivo sulla « battaglia di Valle Giulia secondo me ». Poi, dopo un congruo periodo di riposo, veramente necessario, spero di riprendere questo colloquio per parlare un po’ meno genericamente dell’esperienza emiliana e dei « pregi e difetti » di quell’urbanistica.
Ecco i link dell’articoli, in italiano e in francese:
L’Italia : un paese « dal volto umano ». Seconda lettera a Giorgio Muratore
http://wp.me/p343bA-M3
L’Italie : un pays « au visage humain ». Deuxième lettre à Giorgio Muratore
http://wp.me/p2Wcn6-4gw
Aspetto con ansia di sapere se ho detto qualche cosa che non va. In quel caso… dimmelo!
Ti abbraccio affettuosamente, insieme ai tuoi lettori e redattori che sto iniziando a conoscere”
Giovanni
………………..
Carissimo Giovanni …
la tua ricostruzione è perfetta e condivisa …
c’eravamo tutti lì, in quel giorno e non solo …
e complimenti quindi, anche, per la memoria …
fatti e personaggi rimasti anche per me indelebili …
qui rivivono perfettamente e riflettono bene quel clima …
che pur avendolo vissuto allora “in prima linea” …
ci sono voluti, almeno per me, alcuni decenni e più …
per comprenderne alcuni significati profondi …
che al momento mi sfuggirono del tutto …
e basterebbero due nomi soli …
per tirarne fuori materiali per un romanzo …
Renato e Agostino …
per esempio, che, ognuno a modo suo …
sono stati dei veri “pezzi storia” del nostro paese …
ma non dimentichiamoci che insieme, in quella Valle …
c’era anche “er pecora” coll’amichi sua …
Valle Giulia fu la fine di un sogno …
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Quel giorno il Liceo Artistico di Piazza Mignanelli dove frequentavo il primo anno, 14 anni compiuti da poco, era in subbuglio. Non ricordo bene ma mi accodai a un gruppetto di studenti più grandi, qualcuno dell’Accademia di Belle Arti, capelli lunghetti, barbette pure. Arrivai non so come a Villa Borghese nei pressi della scalinata e ricordo di aver visto del fumo, rumori forti…tornai indietro. Solo quella volta.
Ma alla fine avete vinto o perso?
Intestatevi pure il merito di aver dato la spinta decisiva per l’esito del referendum sul divorzio ma il 68 ha generato gli anni di piombo, punto e basta. L’italia non l’ha cambiata un gruppo di intellettuali, giovani di buona famiglia che quel giorno a Valle Giulia si sono divertiti a fare la rivoluzione. Semplicemente perché l’Italia è sempre la stessa, non cambia. D’accordo Ingrao, Pajetta, Amendola, grandi persone, grandi ideali ma alla resa dei conti, quando si andava a votare gli italiani sceglievano DC, gli stessi che votavano a favore del divorzio.
Infatti ognuno dorme nel letto che si rifà .