“Se vivessimo in un altro Paese, più onesto e civile, se vivessimo in un Paese dove demagogia e ipocrisia non esistessero, se vivessimo in un Paese dove i furbetti del quartierino non avessero vita facile, se vivessimo in un Paese dove non si elargissero (per ragioni politiche) fondi pubblici per organizzare eventi e manifestazioni inutili per migliorare la vita di luoghi come il Corviale” …

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ettore maria mazzola su: RIGENERARE CORVIALE? …

“Concorso internazionale Rigenerare Corviale http://rigenerarecorviale.aterroma.it/ Nella foto (del 7/9/2015) lo scultore …

“L’attuale concorso per Corviale è l’ennesima vergogna di un Paese in cui l’ottusa idologia degli architetti e dei docenti universitari, emuli di Le Corbusier & co., fa sì che si ritenga assurdo demolire un mostro energivoro, spersonalizzante, criminogeno e che richiede costanti costi (PUBBLICI OVVIAMENTE) di manutenzione, mentre al di là delle Alpi la Francia negli ultimi 10 anni ha investito oltre 60 mld di Euro per demolire le mostruosità urbanistiche fallimentari realizzate tra gli anni ’70 e ’80!

Fare un concorso di “rigenerazione”, dove a priori è deciso che si debba mantenere in piedi (con soldi pubblici, ovviamente) questa schifezza non ha senso!

Col mio progetto ho dimostrato che non solo è possibile sostituire il mostro senza costi per la collettività, ma che addirittura si potrebbero avere notevoli guadagni (ben 511 mln di euro!!) e generare moltissimi posti di lavoro, ho dimostrato che è possibile restituire 11 ettari di terreno alla campagna e che è possibile insediare 2000 nuovi abitanti ed una serie di attività attualmente inesistenti, inoltre sarebbe possibile realizzare un parco pubblico e che è possibile realizzare un “borgo” autosufficiente pensato per tutte le fasce d’età … il tutto senza cacciare di casa nessuno, grazie al programma graduale di sostituzione edilizia!

Tuttavia gli organizzatori del concorso, in pompa magna e con tutta la dovuta demagogia del caso, hanno deciso di mascherare col termine “rigenerazione urbana” (preso in prestito non autorizzato, uno slogan che con diversi miei colleghi con i quali portiamo avanti da molti anni … evidentemente hanno fiutato l’interesse) la regolarizzazione (a condono edilizio chiuso e non rinegoziabile) degli immobili abusivi del 4° piano. Complimenti davvero!

Il mio progetto, (regolarmente ostracizzato dai loschi personaggi che, campando grazie all’attuale Corviale, ne decidono le sue sorti), ha ricevuto tre importantissimi premi internazionali da parte dell’IMCL (International Making Cities Livable) e dell’INTBAU (International Network for Traditional Building Architecture & Urbanism), è stato preso come modello di sviluppo di nuovi quartieri che stanno sorgendo in Russia e, nello scorso maggio, sono stato chiamato a spiegare come risolvere i problemi dell’edilizia popolare in Brasile … mentre qui in Italia continuerò a vita ad esser considerato un estremista rivoluzionario, semplicemente perché metto al centro della progettazione gli esseri umani e l’ambiente, piuttosto che l’ideologia alla moda … meglio così, sono talmente schifato dall’Italia che la cosa mi inorgoglisce!

Se vivessimo in un altro Paese, più onesto e civile, se vivessimo in un Paese dove demagogia e ipocrisia non esistessero, se vivessimo in un Paese dove i furbetti del quartierino non avessero vita facile, se vivessimo in un Paese dove non si elargissero (per ragioni politiche) fondi pubblici per organizzare eventi e manifestazioni inutili per migliorare la vita di luoghi come il Corviale, quella vergogna urbanistica, dovuta alla folle sperimentazione ideologica su delle ignare cavie umane, sarebbe già stata demolita e sostituita con qualcosa a dimensione umana … come del resto richiesto dalla totalità dei residenti regolari di Corviale nel 2000 (vedere atti del convegno “Recupera Corviale” tenutosi presso il San Michele nel lontano 2001)

Spero che nessuno partecipi a questa vergogna ispirata (o momento culminante se preferite) dal progetto di Guendalina Salimei (rigorosamente “figlia d’arte”) e l’ignobile macchina mediatica creatagli intorno dallo squallido film “scusate se esisto” … che delusione vedere una brava attrice come Paola Cortellesi, svendersi alla pubblicità!

Non posso che esprimere il mio cordoglio nei confronti dei cittadini onesti di Corviale, costretti a restare nel proprio falansterio “rigenerato”

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9 risposte a “Se vivessimo in un altro Paese, più onesto e civile, se vivessimo in un Paese dove demagogia e ipocrisia non esistessero, se vivessimo in un Paese dove i furbetti del quartierino non avessero vita facile, se vivessimo in un Paese dove non si elargissero (per ragioni politiche) fondi pubblici per organizzare eventi e manifestazioni inutili per migliorare la vita di luoghi come il Corviale” …

  1. ettore maria mazzola ha detto:

    grazie!

  2. Maurizio Gabrielli ha detto:

    Forse sarebbe pure il caso di chiedersi in 35 anni che cosa abbiamo fatto NOI, affinché questo Paese non diventasse QUESTO Paese !

    • Michele Granata ha detto:

      Ho letto da qualche parte una favoletta che riassumo press’a poco cosi’:
      In una foresta scoppia un incendio, che divampa per molti kilometri.
      Un pettirosso con suo becco raccoglie un goccio d’acqua da uno laghetto et andando e ritornando lo versa sull’incendio.
      Un gufo appollaiato su di un ramo di un albero lo prende in giro dicendo:
      Ma non ti rendi conto che sei ridicolo, non potrai mai spegnere l’incendio?
      Ed il pettirosso:
      “io faccio solo la mia parte”

  3. ANGIOLINO IMPERADORI ha detto:

    511 milioni di guadagno è straordinaria!!

    • memmo54 ha detto:

      A cosa ti riferisci ?

      Saluto

    • ettore maria mazzola ha detto:

      Non so se stai faccia ironia o meno, in ogni modo tengo a far sapere che non si tratta di fantasia, ma di semplice riuso di un sistema ampiamente usato dall’ICP (insieme con l’Unione Edilizia Nazionale e il Comitato Edilizio Centrale) – msso in soffitta con le leggi fascistissime del ’25 – ’26 – che consentiva un intervento pubblico diretto nel processo edilizio – con relativi costi e guadagni – che, all’epoca, non solo risanò le casse comunali romane in bancarotta da fine ‘800, ma fece sì che l’ICP prosperasse e creasse lavoro. Non posso dilungarmi, ma qualcuno volesse saperne di più, si può far riferimento al mio testo “La città Sostenibile è Possibile”, dove ho pubblicato il risultato delle mie ricerche sul sistema normativo gestionale che consentì di costruire le ultime cose degne di nota nel panorama urbanistico-architettonico romano

  4. Maurizio Gabrielli ha detto:

    Ecco, demolizione e non rigenerazione. Questo lo capisco già meglio. La demolizione è un’arte prima che una disciplina applicata.

  5. Maurizio Gabrielli ha detto:

    In buona sostanza si è trattato di un fenomeno di prostituzione di massa che per gli architetti si riassume nella frase spesso ascoltata nei primi ’90 e già allora usurata come una vecchia prostituta “…l’architetto deve stare dove scorre il danaro, altrimenti è inutile…”. Il che sarebbe pure vero in astratto, in concreto….non significa un cazzo.

  6. Andrea Di Martino ha detto:

    Però, a pensacce bene, er progetto de Guendalina ha una sua logica… ahò, co’ tutti quei gabbiotti metallici, de ‘sto Corviale se ne potrebbe ricavà una pensione per cani. Ogni gabbiotto ha la sua “lettiera” per i bisogni fisiologici dell’animale, che poi fanno da concime per la relativa quota di verde. Vai così, Guenda… se il progettoche sarà realizzato, nessuno potrà più dire: “io da quella non mi farei progettare nemmeno la cuccia per il cane”…

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