Vale più’ una monografia oppure l’essere coordinatore a progetti Quadro europei? Ma il secondo dei due, è normale!
Carissimo Prof. Muratore
“Vorrei parlare di valori.
Questi sono tempi di Anvur e di Scopus nelle nostre Universita’. Come verrebbero valutati quegli ingenui di Zevi e Benevolo? Non c’è niente di piu’ noioso che soffermarsi su una tabella che contenga i numerini con gli indici per la ripartizione dei fondi di ricerca di Ateneo in un’ Universita’. Anch’io, snobistcamente, ho votato per l’approvazione della Tabella medesima. Che noia. Del resto sono della generazione che nell’Istituto di Critica Operativa vedeva il Direttore Bruno Zevi liquidare in gran fretta le noie con i numerini per passare a parlare prima possibile di Architettura. Poi purtroppo si impara che dietro
i numerini si nascondono la filosofia e i valori. Quale filosofia e quali valori! Essendo cinque il numero massimo dei titoli da considerare, se avrai all’attivo uno o piu’ articoli su riviste scientifiche di classe A, se avrai un contributo al convegno giusto, se sarai stato coordinatore di Progetti Quadro europei, avrai la sorpresa di avere l’attribuzione di indici i piu’ alti (e quindi piu’ fondi) rispetto all’autore di Libri a prevalente diffusione nazionale, presenti in almeno 5 biblioteche nazionali e pubblicati da editori presenti
nella lista Anvur. In parole povere ai tempi che corrono un articoletto di tre pagine, o un contributo di due valgono in termini di riconoscimento di fondi di ricerca più che un lavoro ben piu’ impegnativo in cinque libri. E pertanto cinque libri in cinque anni vengono valutati ancor meno che due articoli, due curatele, un contributo in un convegno. Capisco che tutto e’ relativo in base alla qualita’ che si è capaci di mettere in campo. Ma chi ha provato a scrivere cinque libri in cinque anni sa che quell’impegno è ben differente rispetto a quello di tre partecipazioni ad un convegno, a due curatele, ad un articolo in cinque anni. Dietro una curatela vuota ci si puo’ nascondere, dietro una partecipazione ad un convegno ci si nasconde, ma un libro vuoto è ben difficile farlo, confidando nella distrazione del lettore, o no? Ma questi sono tempi di Anvur e di Scopus nelle nostre Universita’. Come verrebbero valutati quegli ingenui di Zevi e Benevolo?”
Sandro Ranellucci
Se siamo così stiamo alla frutta!! Tutto ciò è davvero triste e porterà a scadere sempre più tutto e tutti , così l’ignavia culturale sarà padrona e la solita casta , mai intellettuale ancor meno acculturata regnerà sovrana!
Pizzeria “all’Università”, una voce sul blog poco fa: … libri pieni e libri vuoti caldi caldi, … belle zeppole e panzarotti cu la ricotta … pagamento oggi a otto (volante) … soddisfatti o rimborsati … pe-pe-per referenze vedite ricette su google nel “diario di una maestra di campagna: Vuoti e pieni”…
eldodato
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