“ACCANIRSI CONTRO IL NUOVO”? …

lafuente-tor-di-valle

Michele Granata su: PETIZIONE TOR DI VALLE …

Riceviamo da Andrea Bentivegna e volentieri vi sottoponiamo: … Mi aiuterai …

“Non vedo perché:
– se un opera è stata dismessa e se si puo’ riutilizzare, debba essere demolita.
– se questa attenzione non è emersa prima debba essere rottamata.
– Se ci si dimentica di un’opera provvisoriamente debba essere messa definitivamente nell’oblio.
– Se ci sono problemi piu’ importanti, (e non vedo perché il problema in questione non sia importante) quando capita l’occasione, non ci si debba occupare di quelli meno importanti.
E non vedo neanche perché voler salvare una opera d’arte debba obbligatoriamente significare accanirsi contro il “nuovo”.
Saluti”
MG

Questa voce è stata pubblicata in Architettura. Contrassegna il permalink.

11 Responses to “ACCANIRSI CONTRO IL NUOVO”? …

  1. memmo54 ha detto:

    Una piccola ma importante precisazione; in questo caso non è il vecchio ad accanirsi verso il nuovo; bensì il nuovo contro ciò che ormai si può considerare, finalmente (…ed era ora…) il vecchio.
    Quelle tribune di rozzo e brutale calcestruzzo appena segnato, definito, delle sagome lignee ( pur sempre qualcosa a che fare con la Natura… ) delle casseforme, e “condito” dalla disposizione gratuita ma pur sempre progettata (…pensata… spesso si passa come sinonimo…) ovvero “disegnata a rombi” delle seggioline, è per molti è il massimo.
    E se non il “massimo”; se qualcuno ancora dubita, è sicuramente ” il medio”.
    Comunque “importante”
    Il c.a. , le rastremature i ringrossi, anche se non sono minimamente assimilabile all’ l’apparecchio murario di una cupola, per costoro rappresentano , forse giustamente… non lo so bene … il trionfo dell’ingegno umano: la continuazione, sotto altre forme, dello Spirito Costruttivo insito nell’uomo moderno.
    Sarà vero ?
    Cristo si può ripresentare coi blue jeans e l’orecchino ? Può uscire dalla storia e rientrarvi con altre spoglie; più accattivanti più aggiornate ?
    Può darsi: ma sarà un altro Cristo con altri messaggi…temo;

    Saluto

    • Michele Granata ha detto:

      Cos’é il vecchio cos’è il nuovo?
      Non sono tutti tasselli della nostra Storia?

      • memmo54 ha detto:

        Ci sono tasselli e tasselli.
        Non è tutto ciò che è stato, indistintamente, “factum” coincide col “verum” ; bensì quanto ne rimane quando vi si siano debitamente sottratte tutte le sciocchezze, le semplificazioni, le mediocrità, gli azzardi, le inani volontà di potenza proposte con forza di verità.
        La Casa della Scherma è un colpo di genio ?
        Non per questo tutte gli edifici che l’autore ha proposto divengono immediatamente, per proprietà transitiva, memorabili..
        Non vorrei essere moralmente costretto alla battaglia per la salvaguardia di qualsiasi viadotto in c.a. anche se capisco che l’ingegnere ed il carpentiere preposto vi abbiano dato il meglio di se.
        Saluto

  2. Michele Granata ha detto:

    ….e visto che ci sono, ho tradotto la petizione in francese e l’ho mandata a tutti i miei amici architetti!

    • sergio de santis ha detto:

      Ma va? …addirittura in FRANCESE? … francamente non saprei se ride o piagne …
      Pero’ vorrei aggiugere che si puo’ essere seri anche cazzeggiando di fino … con classe … mi sembra pero’ che oramai sia rimasto solo il cazzeggio … di “classe” ne vedo poca … anzi non la vedo piu’ … purtroppo la sorte non e’ stata generosa con Archiwatch …

      • sergio de santis ha detto:

        … E ancora piu’ tragicamente altrove …

      • Michele Granata ha detto:

        Nun vedo quello che ho fatto de tanto comico da fatte ride o de tanto traggico pe fatte piagne.
        Vivo a Ginevra e ho amici architetti che amano l’architettura italiana.
        Mi piace questa architetture di Lafuente e sostengo questa iniziativa della figlia Clara.
        Comunque che te devo da di’, se te va de ride: ridi, …e se te va de piagne: piagni.

  3. Alberto Freddura ha detto:

    Sarei curioso di sapere dal signor Granata come pensa si possano riutilizzare quei manufatti (solo proposte concrete e misurabili, astenersi idee strampalate e progetti di riuso fantasioso).
    Grazie

    • Michele Granata ha detto:

      Qui si tratta solo di domandare all’architetto Dan Mei, che è incaricato del progetto, di esaminare la possibilità di salvaguardare un manufatto che a detta di molti, e non solo da me, è un capolavoro.
      Comunque sono delle Tribune e mi sembra difficile darle altre destinazioni.
      Clara Lafuente propone di recuperarle per essere utilizzate per i campi di allenamento o per le partite delle squadre giovanili.
      Cordiali saluti
      MG

      • Alberto Freddura ha detto:

        Pur con la speranza di non veder demolite le tribune di Lafuente a Tor di Valle trovo assai difficile una loro seconda vita nel nuovo complesso sportivo. Una loro riconversione è praticamente impossibile e si trovano in posizione troppo centrale per non essere “d’impiccio”.
        Quanto alla proposta della Clara Lafuente è a dir poco campata in area: le tribune sarebbero decisamente sovradimensionate per un campo d’allenamento ed in ogni caso sono lunghe più del doppio di un campo da calcio regolamentare, ergo bisognerebbe demolirne comunque una parte considerevole, cosa che renderebbe la parte rimanente poco più di un moncherino.
        Ne vale davvero la pena?

  4. Michele Granata ha detto:

    Risposta a Memmo54
    E’ vero, ci sono tasselli e tasselli.
    Ognuno di noi reagisce davanti a un’opera secondo una logica ed un gusto che gli sono propri.
    A me non piace il palazzo di giustizia di piazza Cavour, e neanche il Vittoriano. Li trovo pomposi, grossolani presuntuosi et eccessivi, scimiottanti il barocco.
    Ma sono anch’essi tasselli di una storia. Sono indispensabili alle mie esperienze perché fanno parte della storia, ed io non mi sento di giudicare la storia, ammesso che in assoluto questa si possa giudicare.
    Ritengo che anche le tribune dell’ippodromo di Lafuente sono da conservare, perché sono il risultato, sia pure sperimentale, di un concetto architettonico, che, lo si voglia o non, esiste, o è esistito: non si puo’ e non si deve cancellare con le ruspe.
    Se questo non piace a tutti (l’unanimità non si puo’ mai avere) pazienza!
    Cio’ non vuol dire, e su questo sono d’accordo con lei, che tutti i lavori di Lafuente debbano essere obbligatoriamente considerati dei capolavori, e che neanche io mi sentirei moralmente costretto ad una battaglia per salvaguardare un qualsiasi viadotto in c.a., purché il nuovo o l’alternativa, risolva meglio il problema del precedente.
    Cordiali saluti

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.