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Io mi domando, e non so se faccio bene, ma la storia da ricordare e’ solo quella romana? Io credo che ai giusto lasciare il segno tangibile del periodo fascista, per non dimenticare e per ricordare gli eventi storici.
Io credo (forse semplicisticamente, ma non è detto che ciò sia un difetto) che la questione non sia stabilire quale storia e quale monumento abbiano più diritto ad essere ricordati, giacchè sotto questo profilo tutti hanno diritto. Si tratta semmai di capire cosa è meglio, dal punto di vista estetico, per la città. Sicuramente i fori imperiali sono più belli di un vialone che, si trovasse in un qualsiasi altro luogo, sarebbe abbastanza anonimo. La bellezza dovrebbe fungere da stella polare, come dicevo (un po’ provocatoriamente) nel post su Via della consolazione.
Che bello! I cavalletti dei pittori (sic!) pure dentro la Basili ca Ulpia!
Una riflessione probabilmente banale e poco pertinente. La moda di ‘travertizzare’ con disinvoltura piazze, piazzette, scale, soglie, parapetti, cessi e quanto altro, sta contribuendo, forse in maniera paradossale, a depotenziare significativamente il paesaggio romano (e non solo questo). Personalmente apprezzo ma non condivido La Regina-visione. Ma è l’Imperatore che mi preoccupa…
Credo che l’estetica e la bellezza non devono decidere in queste “rivoluzioni” culturali e architetturali. La storia, le tracce, l’evoluzione della città non va modificata a favore di una ipotetica bellezza che fu, con tutto il rispetto e l’amore per i fori imperiali.
Ma cosa può decidere, allora, l’ aspetto di una città, se non la bellezza? Aiutatemi a capire. Sono conscio del valore che ogni testimonianza storica si porta con sè, ma per quello ci sono, al limite, i musei. Qui siamo di fronte alla scelta tra i fori imperiali ed un viale. A me sembra così semplice…
Credo che la risposta di waferbiards sia esaustiva alla tua “semplice scelta” Francesco.
vorrei fare una provocatoria riflessione..
Demolire la strada per unificare i Fori e creare il più grande parco archeologico al mondo è un’idea, lo ammetto, molto affascinante…ma poi?
Poi bisognerà pagare il biglietto per passeggiare tra le rovine romane? ed ancora.. come si camminerà tra questi capolavori? da piazza Venezia all’ Appia Antica ci sono chilometri…tra i capolavori…ma pur sempre chilometri…come ci arriveremo? come ci andranno i turisti?
A proposito dei turisti…facciamo tutto questo per loro…ma perché? se costruissimo nel centro di una qualsiasi città un parco giochi di svariati ettari…sono convinto che gli intellettuali inorridirebbero…eppure in questo caso si cerca di fare una cosa molto simile…
E la città? quella voragine di non città che si verrà a creare che conseguenza avrà sul resto?
e ancora….perchè il Foro Romano merita un parco archeologico..mentre la Roma Barocca no?perchè la testimonianza dell’architettura romana va ripristinata mentre la strada fascista va demolita? e perché non demolire, ad esempio, anche la chiesa di San Lorenzo in Miranda per riportare alla luce l’antico tempio di Antonino e Faustina dentro il quale è costruita?In questo senso sono molto in linea con quanto afferma l’ex sovrintendente Broccoli che peraltro ho in passato avuto modo di contestare..
http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/10/31/news/broccoli_ma_quella_strada_gi_un_monumento_in_s-69880679/
Infine mi domando…gli archeologi hanno sempre ragione? l’archeologia ha deturpato le città? che differenza c’è tra uno scavo e una demolizione?
Ad esempio…visto che ci preoccupiamo esclusivamente di rendere la città attraente per i turisti.. vorrei dire una cosa….il Colosseo fa schifo…e Fori anche di più!
Si avete capito bene… per un turista l’Anfiteatro Flavio è una splendida scenografia in fondo a un viale trionfale (ed è vero!) e i Fori, con le loro rovine, sono un paesaggio..ma entrandovi e visitandoli rimangono spesso delusi!
Questo perché lo scavo archeologico…i resti…i basamenti delle colonne o qualche pietra…persino un anfiteatro a cui è stato rimosso il terreno sono illeggibili (tutto ciò è ulteriormente complicato dalle differenze tra la città romana e quella dei giorni nostri, la mancanza di prospettive etc..)
la roma ottocentesca…con le rovine che emergevano tra i prati verdi era turisticamente molto più appetibile..
Sul bello direi che si deve sospendere il giudizio..perchè in nessun luogo al mondo più di questo abbiamo la dimostrazione di come il concetto di bello sia relativo nel tempo e assolutamente legato al contesto storico urbano
Mi chiedo: di quale bellezza stiamo parlando? Di quella che apparirebbe dalla riunificazione dell’area? E da dove potremmo ammirarla tale bellezza? Non più da un viale che in fin dei conti svolge una sua dignitosa funzione, ma da percorsi e vicolini, bellissimi e suggestivi, a cui accedere, non più per caso, da passanti e fruitori di una città che lì intorno vive e lavora, ma di proposito, da turisti in casa propria, paganti?
Credo che la risposta di waferbiards sia esaustiva alla tua “semplice scelta” Francesco.