armando su: UNA LAUREA AL MERITO …
“salve prof… può darci qualche maggior ragguaglio relativamente al progettista del complesso ad uffici di via Boncompagni. Ho sempre trovato quell’edificio molto interessante.
Sembra che lo demoliranno… lei ne sapeva qualcosa?
http://roma.repubblica.it/cronaca/2013/05/19/news/lo_scempio_di_via_boncompagni_una_nuova_cittadella_residenziale-59114443/
http://www.urbanistica.comune.roma.it/partec-viaboncompagni.html
http://www.studiobusnengo.it/urbanistica/34/progetto.php
che ne pensa?
Saluti!”
……….
Carissimo Armando …
devo onestamente dirle che non ne sapevo nulla di questo …
ennesimo progetto di “valorizzazione” …
nel centro di Roma …
ma quello che mi preoccupa non è tanto e non solo …
l’ennesimo obbrobrio capitolino …
secondo il progetto dello studio Mad di Pechino …
una vera puttanata …
ma la sua, mi auguro solo giovanile, ammirazione …
per l’edificio ancora esistente e abbandonato da qualche tempo …
per il quale, invece, personalmente non nutro …
nessuna particolare forma di venerazione …
e che, anzi, considero una vera e propria schifezza …
anche se a suo tempo firmata da un grande studio …
particolarmente affermato nei sessanta …
ma di cui al momento mi sfugge, fortunatamente, il nome …
detesto quell’edificio da sempre …
l’ho visto nascere …
crescere sotto i miei occhi …
e non aspetto altro che di vederlo scomparire …
sotto i colpi di una gigantesca palla di acciaio …
nel fumo delle sue stesse macerie …
la sua architettura meschina ed arrogante …
che scimmiottava il vicino capolavoro passarellesco …
mi ha da sempre irritato …
tutto quell’alluminio anodizzato …
tutto quel cristallo fumée …
quegli “slittamenti prospettici”, quelle pacchianate all’amatriciana …
quella graniglia modernetta, rosellina, prefabbicata …
quello stortume sedicente zeviano …
ne fanno il totem perfetto della diffusa merdaccia capitolina …
dei miei primi anni a Vallegiulia …
eppoi io sono andato, per anni, nel liceo lì di fronte …
e ancor prima sull’0nda dei miei avi …
in età, in verità, ancor poco cosciente …
venivo portato spesso a messa nella chiesa buia e misteriosa …
(non certo luminosa come certe cosacce di oggi)
di quello storico convento di Giovanbattista Milani …
di poi stuprato dalla sedicente, ma ipocrita e “rispettosa” modernità …
e lì, nella penombra, l’ombra possente del mitico cappuccino …
ricordo ancora il suo nome: fratel Agatangelo …
una specie di colossale Frà Cristoforo …
di fronte alla fluente e candida barba del quale …
quella santa donna di mia nonna …
cadeva in estasi domenicale …
una scena indimenticabile …
una specie di orgasmo mistico …
come nella Santa Teresa del Bernini …
poi improvvise irruppero le ruspe …
e allora altro che estasi …
progresso, soldi, monnezza …
spero che il fantasma di Agatangelo …
almeno questa volta intervenga per tempo …
Agatà datte da fà …
falli neri a questi quà …