La doppia parrocchia San Massimiliano Kolbe …

Parrocchia-Massimiliano-Kolbe

http://www.tegolacanadese.com/it/

http://santacatalinalaboure.com/gallery.html

Incuriosito dalla magnifica S. Massimiliano Kolbe progettata a Roma da Mattia del Prete, e non capacitandomi di tanta capolavoraggine, irretito come una gazzone ladro da quel tetto aureo, mi scappa un click di troppo e ti scopro che la chiesa è a immagine e somiglianza di un’altra chiesa madrilena di tali Gottfried Klaiber e Antonio Abalos Culebras.

Poiché il codice deontologico dell’Ordine di Roma prevede che all’art. 33 “i rapporti di collaborazione tra colleghi devono essere preventivamente concordati in modo che risulti, anche pubblicamente, il preciso apporto professionale di ciascuno che dovranno essere improntati alla massima lealtà, correttezza e chiarezza”, non sia mai che un innocente progettista di chiese quale Del Prete (nome omen) rischi la radiazione per quella che è, evidentemente, solo una sfortunata casualità morfologica.

Ma sicuramente qualche Monsignore del Vicariato saprebbe spiegarcelo meglio, visto che ha commissionato una pressoché identica iconostasi per l’interno.

Se fossi un parrocchiano, vorrei proprio sapere che peccati avrei fatto per meritarmi solo una chiesa fotocopia. Ma forse si tratta di Scuola Romana: è un caso esemplare di tipologia estrema!

Giovanni Karl Galassi :G

………………..

effettivamente …

quell’architettura …

aveva un qualche cosa …

di “straordinario” …

 di ineffabile …

Questa voce è stata pubblicata in Architettura. Contrassegna il permalink.

5 risposte a La doppia parrocchia San Massimiliano Kolbe …

  1. Karl Galassi :G ha detto:

    vediamo se il link funziona meglio così
    Santa Caterina

  2. Come un investigatore da due spicci credo di aver capito che dietro le due chiese ci sia lo stesso “direttore artistico” (autore delle icone):

    Kiko Argüello, l’iniziatore del Cammino Neocatecumenale (vi lascio il gusto di googlarlo).
    Pittore affermato, nel 1964 all’età di 25 anni, durante una crisi esistenziale lascia tutto e va a vivere in una baracca di un quartiere malfamato di Madrid, tra zingari, barboni e prostitute.
    Con una Bibbia e una chitarra, insieme a una suora missionaria comincia a parlare di Dio e di Gesù Cristo a questa gente. Nasce così tra i poveri la prima comunità del Cammino Neocatecumenale che, grazie all’allora arcivescovo di Madrid, diventa un “seme” piantato prima nelle parrocchie di Madrid, poi a Roma e in tutto il mondo.
    [dal sito della S.Paolo edizioni].

    Gli architetti indicati come autori delle due chiese, improntate a una simbologia pop nelle forme e nei materiali, sono solo prestanomi. Gli architetti santi timbrano tutto.

    Ecco, caro Muratore, spiegata l’ineffabilità di queste architetture.
    Questa architettura che piace tanto alla comunità delle persone che l’abitano, è quella che ci aspetta.

    Con grande tristezza, con la sensazione di aver sbagliato tutto, vergognandomi di aver sprecato anni di studio,
    ti saluto.

    Giancarlo

  3. Pingback: E QUESTA MI FA IPAZZIRE ANCORA DI PIU’ … | Archiwatch

  4. davide carroli ha detto:

    pensavo di aver visto tanto ma sembra che non ci sia limite… e forse è proprio questo il problema. I santi sanno di avere un sacco di limiti e difetti per questo sanno che ogni cultura ogni popolo ogni religione ha bisogno di esprimere la sua fede in modo originale, il Vaticano II ce lo insegna magistralmente. Qui invece pare che per uscire da un modo di evangelizzare forse omologato che ( come d’altronde dice la Chiesa ) deve essere rivisto, si passi ad una omologazione evangelizzatrice “fatta persona”
    “Le posizioni eretiche sono come quelle erotiche: hanno in comune il numero ristretto e lo spirito di ripetizione.” (A. Besançon)
    chiedo scusa a tutti per i miei eccessi Davide Carroli

  5. lucio ha detto:

    Con multi annuale ritardo, una piccola chiosa, ha ragione questa è l’architettura che piace al popolo, spesso reputato bue, che vuole una chiesa semplicemente chiesa e non una fantasia modernista di un architetto narciso che magari nemmeno comprende il senso dei luoghi e dei segni.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.