Pietro Pagliardini commented on L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’URBANISTICA ITALIANA …
“Sinceramente io credo che sul tempo libero come frontiera di sviluppo occorre distinguere: se si intendono genericamente i “servizi”, io credo che questi funzionino economicamente solo quando l’economia reale tira e ci sono soldi da spendere. Per fare un esempio concreto: se si pensa ai così detti servizi alla persona (beauty farm, divertimento in grandi centri di spesa, fitness, ecc), questi sono attività sostanzialmente commerciali che servono a fare girare denari, ma bisogna che i denari ci siano. Insomma, non sono da tempi di crisi. Se invece si pensa a tempo libero dietro cui c’è una ricerca tecnologica, spendibile e vendibile sul mercato internazionale, allora il discorso è diverso. Gli smartphone e tutto l’indotto associato sono sostanzialmente tempo libero, anche se di tipo individuale, ma dietro c’è ricerca, investimenti, un mercato internazionale che produce ricchezza ai paesi che li producono. La smart city, intesa non come soluzione surrogata di problemi urbani ma come un insieme di tecnologie innovative che offrano varie soluzioni migliorative al funzionamento della società, più che alla città in senso stretto, è un’ottima occasione economica, ma solo se stimola una ricerca nel paese, e fa nascere nuove aziende, non come applicazione di tecnologie altrui.
Quanto al tram, se penso alla mia meraviglia da ragazzo nel vedere il filobus che c’era a Firenze e che è stato smantellato per poi rispendere una paccata di milioni di euro nella tramvia, tra l’altro in gran parte in sede propria e quindi come un vero treno in città che divide in due le strade, non induce a pensieri benevoli sulla lungimiranza della classe politica ma anche del mondo della cultura in genere.
Saluti”
Pietro




