Simone commented on “Uno spazio dentro un altro spazio dentro un altro spazio” …
“Una possibile soluzione la si intravede nella Mezquita di Cordoba, dalla storia simmetricamente inversa a quella di Santa Sofia. L’antica moschea viene mantenuta nel suo ruolo di centralità religiosa, ma in mezzo alla “foresta di palme” delle colonne, che aprono prospettive infinite e labirintiche, viene creata dopo la reconquista un’arca barocca per il santo sacrificio. E’ il senso “forte” di una cultura che celebra la propria affermazione.
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http://www.sacred-destinations.com/spain/images/andalusia/cordoba/mezquita/resized/aerial-cordoba-mezquita-p.jpg
Oggi però non è più tempo di crociate e reconquiste, e il potere della Chiesa istituzionale sta svaporando. Il dibattito tradizionalisti – progressisti è viziato dalle aporie che derivano dall’infallibilismo: può un papa infallibile mutare il magistero?
Forse il futuro della religione è nelle micro-chiese che mantengono una loro identità ma a un livello umano cui ci si possa ancora rapportare. Trovo insieme commoventi e patetici per esempio questi due casi:
un vescovo vecchio – cattolico che si fa la propria cattedrale in miniatura:
http://www.highlandville.net/church.htm
un prete della traditional anglican communion che auto-costruisce la propria cappella nel garage:
http://civitas-dei.eu/newchapel.htm
Se la Chiesa non riparte da premesse simili, che permettano alle anime di respirare e alle comunità di formarsi guardandosi negli occhi (e insieme verso Dio), dubito che le chiese di Botta, Scarpa o Gotham city potranno qualcosa contro la secolarizzazione, esattamente come a nulla possono i fiumi di carta e di parole che escono dal Vaticano quando concretamente il fedele medio in parrocchia non solo non trova confessori, ma nemmeno una forma di culto e una prassi religiosa che siano effettivamente abitabili.”





